Da Alessandro Bruni, ex vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Tolentino, riceviamo:
Nella assemblea della scorsa settimana e nella stampa di questi giorni, emerge la decisione dell’Amministrazione Comunale di smantellare la parte già realizzata della pista ciclabile.E’ veramente incredibile – con tutti i drammatici problemi legati alla crisi economica e finanziaria – che si sprechino risorse pubbliche (tempo per nuovi progetti, lavori di smantellamento, ecc.) per smantellare e non per consolidare un progetto che vuole introdurre anche nella nostra città il concetto di mobilità sostenibile come sta avvenendo in tutto il mondo ed in Italia inclusa.
La mobilità sostenibile è una delle scelte strategiche per il futuro proprio per affrontare la crisi attuale che orami è crisi di sistema, proponendo un cambiamento di mentalità con effetti positivi diretti: sulla salute (più movimento), sull’ambiente (meno inquinamento), sul risparmio di carburanti di origine fossile e sul risparmio economico riducendo appunto l’uso di carburanti.
Il progetto “Tolentino metrobike” è nato, quindi, in ambito urbano come scelta di mobilità sostenibile, una pista per raggiungere i luoghi della nostra città durante la settimana (non solo nel tempo libero) e non per dare “ampio spazio a zone attualmente meno frequentate” (come ha dichiarato l’Amministrazione Comunale), ma proprio l’esatto contrario: utilizzare la bicicletta – quando possibile – per raggiungere le zone frequentate della città e ridurre così l’utilizzo dell’auto.
Non entro nelle polemiche emerse, ma ricordo che il progetto è stato il frutto del lavoro del “gruppo sulla mobilità sostenibile”, del “tecnico incaricato”, dell’Ufficio Biciclette del Comune e del Comando della Polizia Municipale: tutti questi soggetti hanno giustamente sempre difeso il progetto e rifiutato sotto il profilo “tecnico” qualsiasi modifica sostanziale proprio perché avrebbe snaturato l’idea di fondo. Per questa idea di fondo ho difeso il progetto, senza fare calcoli legati al consenso, evitando interferenze tecniche: la politica (quella buona) fa scelte di indirizzo per il bene comune, i “tecnici” (dipendenti del Comune ed esterni) le realizzano al meglio.
Collegare il centro della città con la zona est e viceversa (oltre a raggiungere la zona Sticchi) trova un asse naturale nei viali Matteotti e Labastide Murat: è a tutti evidente che stiamo parlando di un lungo, dritto e pianeggiante tratto agevole da fare in bicicletta per raggiungere la Stazione, i parchi, le scuole, la nuova zona Pace, ecc.; la direzione del senso di marcia in entrata è stata validata dai soggetti sopra citati a più riprese: il senso unico in viale Matteotti è una esigenza espressa da anni e prima della pista ciclabile (il viale a doppio senso e con il parcheggio non è a norma). Le uniche variazioni possibili e già previste nella fase dei lavori erano la riorganizzazione del parcheggio in Piazza Marconi nel modo richiesto dai commercianti e di spostare (in viale Matteotti) il parcheggio sul lato destro previo consenso di residenti e commercianti.
Ripeto sembra veramente incredibile che si stia parlando di smantellare una pista ciclabile urbana a forte impatto proprio perché si deve imprimere un cambiamento anche nella nostra città e che una parte della politica locale non abbia il coraggio di realizzare un progetto che va inequivocabilmente nella direzione del bene comune.
Stiamo parlando di una pista ciclabile protetta, di muoversi utilizzando le due ruote, non di speculazioni edilizie, cementificazioni, insediamenti insalubri, ecc.: solo di un percorso ciclabile per rendere più vivibile la città.
Invito il nuovo Sindaco a ripensare sulla propria decisione, magari farsi consigliare dal “progettista” su tutte le buone ragioni delle scelte fatte e contribuire così a “costruire” anziché “distruggere” una idea che guarda al futuro.
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@Alessandro Bruni dice : Collegare il centro della città con la zona est e viceversa… ma Tolentino è fatta solo dalla zona est?
La zona ovest ( via Buozzi) non conta nulla ?
La tanta mobilità sostenibile non è fatta ” a zone”, se la si deve fare la si deve fare per tutta la città
Qunindi si prega vivamente di accendere l’interruttore del cervello prima di parlare.
Non ci si deve prendere dall’entusiasmo di creare un progetto quando non lo si è analizzato a fondo, riuscendo a sviscerare tutti gli eventuali problemi derivati prima di affrontarlo.
E’ troppo facile dare l’OK al progetto senza capire le problematiche.
Le vie di Tolentino hanno tutte le problematiche per far convivere traffico automobilistico, parcheggi, marciapiedi e pista ciclabile.
E basta con queste polemiche !
Che abbiate il buon senso di tacere dopo che avete creato i problemi !
Cito ancora Alessandro Bruni ” E’ veramente incredibile – con tutti i drammatici problemi legati alla crisi economica e finanziaria – che si sprechino risorse pubbliche (tempo per nuovi progetti, lavori di smantellamento, ecc.)
Le risorse pubbliche sono già state sprecate, i soldi provenienti dalla Comunità Europea per quest’opera sono anche soldi degli Italiani, dei Marchigiani, dei Maceratesi, dei Tolentinati
Chi ha voglia di andare al centro o al luogo di lavoro in bicicletta ci andrà lo stesso senza avere bisogno estremo della pista ciclabile.
Mobilità sostenibile significa anche andare al luogo di lavoro in bicicletta, quando faremo una pista ciclabile che colleghi il centro o la periferia con le zone industriali ?
Ah già….non la faremo mai, non siamo neanche in grado di fare un marciapiede che colleghi via P.Nenni con il nuovo Centro commerciale !
Meditate politici…meditate
Mobilità sostenibile.
Cioè arrivare fino a palazzo Europa in bici e venire ingoiati dal traffico.
Potrei anche essere d’accordo su alcune considerazioni, ma l’esponente di una giunta che ha avallato il progetto di una pista ciclabile di mezzo metro di larghezza in v.le Matteotti, dovrebbe avere il buon senso di tacere, almeno una volta.
E’ la democrazia. Vi hanno fatti fuori dopo 20 anni di sfaceli. Amen.
Ma alle volte nn si farebbe più bella figura a starsene zitti?!
Io ho parlato con i commercianti della piazza Marconi e nn é proprio come scrive il signor Bruni…
Quando tutto iniziò Bruni disse ai commercianti che questa pista ciclabile era SPERIMENTALE e che se nn fosse stata adatta sarebbe stata smantellata e che il viale sarebbe tornato quello che era prima, cioè doppio senso.
Quello che ha tenuto nascosto a loro era che il progetto era già partito e che quella pista ciclabile era vincolata alla stazione. Una bella bugia per nn avere problemi con i commercianti. I commercianti in tutto l’anno passato hanno piu volte contattato sia bruni che gli altri consiglieri x cercare di risolvere la situazione visti i loro incassi dimezzati. Nessuna persona dell’amministrazione passata ha preso mai a cuore la preoccupante situazione in cui i commercianti si trovavano. X quando riguarda poi il ridimensionamento della piazza, questa ennesima mossa era solo a scopo elettorale visto che é stata ACCENNATA (NN PRESENTATA) ai commercianti a poche settimane dalle elezioni e loro vista la tragica situazione erano disposti ad ascoltare e sperare x l’ennesima volta cosa volessero presentare ma nn l’hanno mai fatto, forse xché volevano lasciare confusi i commercianti su chi votare alle elezioni.
Quindi dopo un anno di false promesse e falsi buoni propositi cosa si aspettava signor Bruni?! Scusate lo sfogo ma dopo aver sentito tutte le vicende che hanno subito i commercianti della zona, i quali hanno famiglie da mantenere, mi meraviglio che nn siano andati avanti con i bastoni…
Forse xché sono brave persone che lavorano tutto il giorno x tirare avanti con questa crisi e centri commerciali…
In più se veramente i signor Bruni aveva a cuore Tolentino e questo progetto di mobilità sostenibile XCHÉ NN SI É PRESENTATO ALLA RIUNIONE E DIFENDERE QUELLO CHE RITENEVA GIUSTO?!
SENZA PAROLE…
Io ero la xché a Tolentino tengo!!!
La campagna elettorale è finita e Peppe ha vinto le elezioni. Bene, è ora di gurdare avanti e pensare al futuro della città e non all’orticello del consenso politico.
Continuo a pensare che discutere di “mobilità sostenibile” in termini così estremizzati è quanto meno inappropriato. Da un lato l’idea di avviare una “rivoluzione” della mobilità urbana è giusta e lungimirante ( condivido le motivazioni esposte da bruni): chi governa deve necessariamente guardare oltre il consenso immediato e pensare ai prossimi 10-15-20 anni. Semmai il problema si pone sul “come” si progetta e si realizza la “rivoluzione” ( che in primo luogo è culturale). Sotto questo punto di vista bisogna ammettere che la vecchia amministrazione ha mostrato molti limiti, almeno sul piano della capacità di ascolto e di correzione di alcune situazioni oggettivamente sbagliate. Capisco che Peppe deve pagare pegno per i voti ricevuti da residenti e commercianti di Viale Matteotti, però sbaglia completamente se decidesse di smantellare invece di correggere e/o aggiustare quello che non va della pista ciclabile.
Il fatto che non sia interessato Viale Buozzi non giustifica lo smantellamento, semmai pone il problema di “estendere” la pista fino a quella zona trovando le opportune soluzioni per una viabilità veicolare compatibile.
In fondo sono queste le sfide da affrontare per una Ammnistrazine: proporre e sperimentare i cambiamenti che in ogni caso saranno necessari ( e non parlo solo di pista ciclabile).
Mi pare veramente miope oltre che troppo facile “smontare” tutto quello fatto precedentemente solo perchè realizzato dal “nemico” politico.
Leggo nell’articolo dell’ex assessore BRUNI “E’ veramente incredibile – con tutti i drammatici problemi legati alla crisi economica e finanziaria – che si sprechino risorse pubbliche (tempo per nuovi progetti, lavori di smantellamento, ecc.)” …
Premesso che anche se rimuovere qualcosa di già realizzato possa essere considerato uno spreco di denaro pubblico, ritengo che ripristinare quello che i cittadini chiedono con forza sia soprattutto un segno di rispetto e democrazia.
Prevedere un sistema di piste ciclabili fortemente invasivo ed impattante com’è stato fatto dalla precedente amministrazione non credo sia il modo migliore per invogliare i cittadini a cambiare stile di vita. Un conto è condividere democraticamente un percorso a step successivi, più o meno soft, che porti a facilitare la mobilità in bicicletta ed un conto è obbligare radicalmente dalla mattina alla sera a scendere dall’auto ed a inforcare la bicicletta. Come diceva Mary Poppins, con un poco di zucchero la pillola va giù!
Concludo ponendo alcune semplici domande all’ex assessore BRUNI.
1) Se considera uno spreco rimuovere un piccolo tratto di pista ciclabile (Via Martin Luther King) visto che cancellare una semplice segnaletica a terra credo possa essere ricompreso nella fase sperimentale (analogamente alle numerose modifiche alla viabilità succedutesi nei mesi successivi l’avvio della prima fase delle piste ciclabili), come giudica la questione della mancata realizzazione dell’attraversamento del fosso di Troiano, punto importante del programma elettorale della coalizione RUFFINI (tanto sbandierato nella campagna elettorale del 2007) che costerà comunque ai cittadini in termini di spese tecniche di progettazione (indagini geologiche, verifiche idrauliche etc.)?
2) Se credeva (come sono certo che fosse) nel progetto approvato dalla Giunta di cui faceva parte, perché sono stati attesi oltre 8 mesi per consolidare il tracciato individuato e, soprattutto, perché in piena campagna elettorale sono stati sospeso i lavori?
Concludo con un mio personale pensiero.
Reputo che modificare le nostre abitudini sia importante ma sono convinto che finché non si riuscirà a far cambiare la mentalità delle persone non si potrà far molto e con le imposizioni non si è mai ottenuto nulla.
Guardare al futuro si può, anzi si deve, ma condividendo per quanto più possibile il percorso (democraticamente) con i cittadini.
Condivido quanto espresso da “una voce tolentinate” … perchè all’assemblea della scorsa settimana non c’era nessuno dell’ex amministrazione?
E smettiamola con questa logica di Destra e Sinistra!!!…La pista ciclabile deve far parte di un progetto ampio di attacco al traffico che purtroppo abbiamo…
Politicamente a volte bisogna pensare al bene di tutti ed alle nuove generazioni, no a prendere meno critiche. La pista è migliorabile…e sicuramente impattante ma è un primo passo….forza..Ecologisti,Amanti di Tolentino..navette a prezzi onesti per andare a lavoro, forti sconti sulle attività dei commercianti ( come tassa suolo pubblico)…licenze facili,…controlli stretti su igiene nei bar…attività culturali,…..qualche privato investa in un bel hotel in centro,…i bar in piazza fanno pena….attività teatrali ambiziose,altrimenti chiudiamolo e andiamo in un paese vicino.
Certo noi Tolentinati è ora che cominciamo a viverla sta Tolentino….
Ottima l’idea della pista lungo il Chienti……valorizzazione delle Terme,…soluzioni per l’Hotel Marche,..Politeama Piceno…
Forza giunta di Giovani….Vivibilità,Svago,Formazione e Lavoro…..il progetto è ambizioso,…ma è possibile che solo i Toscani sanno vendere la loro terra…
-alta formazione per studenti e lavoratori ( pelletterie,meccaniche,attività sartoriali,informatica.. etc…)
-politica dell’occupazione ( collegamento fra scuola e lavoro)
-alto livello di vivibilità ( abbattimento traffico,miglioramento mobilità,incentivi alle fabbriche che inquinano ad abbattere i vari inquinamenti)
-attività culturali interregionali ed internazionali se possibile (cultura dello slow-food,fitness,letture..)
-politica della famiglia….FATECILI FARE STI FIGLI,…non solo per i pensionati e vecchi
-sostenibilità degli extracomunitari ( aiuto a tutti ma ci sarà un limite,…e degli Italiani che ne facciamo?)
-ampia fruibilità della banda larga e semplificazione dei servizi ai cittadini
-attività di controllo tramite giornali,internet..etc…
FORZA TOLENTINO…..la città nel passato era centro industriale…possibile che non si riesca a scardinare questa noia,negatività….che tutti sentiamo?….FACCIAMO OGNIUNO IL NOSTRO
E’ sconcertante, mi dispiace Bruni, l’errore fondamentale lo avete fatto voi, dovevate essere più concreti, il progetto doveva essere eseguito a regola d’arte da subito, senza sperimentazioni, questo è il compito di chi governa, progettare, proporre, se approvato eseguire, altrimenti si gira intorno al piolo come tante pecore e ognuno bela i suoi argomenti ma rimane sempre lì. Se la pista era stata eseguita a norma e anche più coraggiosamente perchè doveva interessare tutta la cittadina fino alla parte Buozzi con tutto quello che sarebbe occorso, senza pericoli o accenni di indirizzo, ora era già più transitata e il traffico diminuito come peraltro è già evidente anche se la pista è pochissimo fruita perchè pericolosa e pericolante (v,le Matteotti). Ai commercianti vorrei dire di guardare nelle altre vie che non hanno la pista, la situazione è identica se non peggiore, la causa non è la pista è la crisiiiii, i soldi non ci sono piùùùùùù, i giovani non hanno lavorooooo! le ditte chiudono o fallisconoooooo!, cristallizzarsi nel nostro guscio ci porterà a deprimerci ancora di più, questa cittadina è moribonda ma non è colpa della pista ciclabile ma di noi cittadini un pò troppo ottusi, vecchi, impauriti e immobili.
Quoto tutto quanto detto da Porfirio, quì ci vogliono idee costruttive e lungimiranti mirate ai giovani e dettate dai giovani, ma sembra che l’importante sia solo transitare in auto con i finestrini chiusi per la puzze e per gli spifferi, forse perchè per i vecchi le correnti d’aria sono pericolose!
Ma perchè non tace!!!ma che cosa dice?!siamo a tolentino,una piccola città le strade sono già a malapena sufficienti a tenere il traffico che è in aumento…….costui,ha fatto una pista ciclabile larga 0.70 cm!!!!!quant’è brutta la democrazia…..
…oh oh oh… e’ tornato a parlare il sig. Bruni che dopo le elezioni non si era piu’ visto ne sentito… Com’è non era lei che diceva che primo avrebbe usufruito tutti i giorni delle piste???? Io non l’ho mai visto…forse ci va’ di notte fonda???? Ha fatto proprio bene a fare le scelte di testa sua come se lei capisse tutto…e il risultato l’ha visto… Mi dia retta cominci ad occuparsi di altre cose che la politica non fa per lei…
L’ex vicesindaco autore fra gli altri della pista, sta gettando le fondamenta per la prossima trombatura della
sinistra, se si candida nuovamente alla guida del paese. Insistere sul matenimento di un’opera altamente
dannosa, da la dimensione della malafede di come l’opera è sorta. Cioè il motivo per cui, la sinistra è stata
battuta, non è sufficente per far comprendere, che dopo 20 anni di sgoverno del paese, i cittadini non ne pos
sono più, ed hanno scelto forse il peggio, sperando nel cambiamento e la libertà da coloro che si ritenevano
i padrone del vapore.
MI RIVOLGO A “”ABITANTE””: mi piace la sua versione, che alla resa dei conti, le colpe le addossa ai cittadini,
cioè l’amministrazione a fatto un obbrobrio e la colpa è dei cittadini. Ma se i cittadini hanno una colpa, è quella
di avere perpetuato un’amministrazione per 20 anni, che rieteneva di essere la padrona del paese.
Si dovrebbero elencare le cose non fatte in 20 anni, mentre il paese fra i 100 più industri d’Italia, ora è fuori
classifica, questo forse a lei non dice nulla. Purtroppo l’errore è stato di convogliare il consenso, in modo cliente
lare, escludendo il merito. E non mi dilungo oltre.
In merito alla pista ciclabile mi sono già espresso nell’articolo di qualche giorno fa. Comunque sono pienamente d’accordo con Gian Nicola.
Vorrei invece dire che a me fa ridere leggere commenti incisivi, decisi, sentiti, che a volte lanciano accuse, che citano fatti (non so quanto veri) etc etc… firmati da nomi tipo “abitante”, “una voce tolentinate”, “tizio”, “caio” e “sempronio”….. Ma firmatevi con nome e cognome…. allora si che sarebbe una discussione seria e civile. Così sembra di assistere a qualcuno che giudica da dietro la finestra, che spia senza farsi vedere….. Tipico del chiacchiericcio Tolentinate!
La Polizia di Stato, nell’ambito del progetto “Bici Sicure”, edizione 2012, fortemente voluto dal Questore di Pesaro e Urbino dr. Italo D’Angelo, nella mattinata del 13 agosto 2012, presso il Piazzale Rastatt sul lungomare di Fano, allo scopo di fare promozione in favore della sicurezza stradale e dell’uso corretto della bicicletta, ha donato dei caschetti ai ragazzi delle Associazioni Scout ed a tutti i piccoli ciclisti presenti. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo di pubblico.
Questa si è una bella iniziativa… perchè non riproporla a Tolentino?
Certo non è facile pensare a fare promozione nell’uso della bici e togliere una pista ciclabile.
Eppure chi cambia opinione è meritevole di maggiore considerazione!