E’ morto questa mattina nella sua casa di Rimini, Mauro Montali. Un grande giornalista che amava Macerata. Per tanti anni ha girato il mondo come inviato di guerra per l’Unità. A Macerata ha lavorato al Resto del Carlino e al Messaggero e negli ultimi anni è stato editorialista di Cronache Maceratesi prima che una tremenda malattia lo costringesse a muoversi sempre meno da Rimini, città in cui si era trasferito da qualche tempo e dove si era risposato. Mauro, infatti, aveva perso la prima moglie, anch’essa a causa di un tremendo male. Una scomparsa che aveva segnato profondamente la sua vita. Di origini umbre, Mauro Montali aveva 62 anni e una lunga carriera giornalistica fatta di brillanti reportage che lo hanno portato in territori di guerra o al seguito di grandi Capi di Stato e di Papa Giovanni Paolo II. I suoi reportage sono stati considerati come parte fondamentale della storia di uno storico giornale come l’Unità.
L’altra sua grande passione culturale era la filosofia tanto che a 60 anni conseguì la sua seconda laurea proprio in Filosofia all’Università di Macerata discutendo una tesi sulla storia contemporanea e in particolare sullo statista israeliano Ytzak Rabin.
Ma Mauro Montali non era solo un grande intellettuale e un grande giornalista. Era anche fortemente innamorato della sua Juventus, una passione che lo ha accompagnato fin da bambino, come quella per le auto d’epoca che poi ha sviluppato nel corso degli anni arrivando anche a collezionarne alcune.
Malgrado la malattia lo avesse reso sempre più debole e ne avesse limitato gli spostamenti, Mauro ha lottato fino alla fine con la determinazione che ne aveva da sempre segnato il carattere, continuando a scrivere articoli anche per La Stampa di Torino.
Un inviato d’altri tempi che ha amato la nostra provincia, raccontandola con la libertà del giornalista vero.
A Macerata ha lasciato un segno forte sia per i suoi scritti che per la schiettezza con la quale si raffrontava quotidianamente con la gente e con i colleghi. Tanti amici ma anche tante persone che lo hanno conosciuto e apprezzato magari semplicemente nel tempo di un caffè al bar Pierino, scendendo le scale della redazione de Il Messaggero.
Oltre agli innumerevoli articoli Mauro Montali negli ultimi anni, insieme all’amico Bruno Mandrelli, si era dedicato alla scrittura di romanzi gialli ambientati anche a Macerata e firmati con lo pseudonimo di Mark B. Montgomery.
Per noi di Cronache Maceratesi avere avuto l’onore di ospitare la firma di Mauro Montali è un grande orgoglio e soprattutto un attestato di stima da parte di un giornalista di fama nazionale che fra i primi ha creduto in questo progetto dedicato a una terra che aveva adottato Mauro e che Mauro amava come fosse sua. Ma soprattutto se ne va un amico.
I funerali si terranno lunedì alle ore 15.30 nella chiesa di San Girolamo, nel viale principale di Rimini, subito dietro il lungomare.
Alla moglie Marina e a tutta la sua famiglia un fraterno e affettuoso abbraccio da tutti noi nella consapevolezza che quello che Mauro ha fatto nel corso della sua lunga carriera non verrà mai dimenticato.
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Quando andrò da PIERINO per l’ aperitivo (analcolico, purtroppo) mi dispiacerà non poter scambiare qualche battuta arguta su tutto e sul niente che ci riempie la vita. CIAO MAURO! MI DISPIACE!
giornalista sopra le righe e gentleman, a te un caro saluto e sono sicura che ora non soffrirai più
Mi dispiace tanto, tantissimo. Un uomo che stimavo e che consideravo un carissimo amico. Lo ricorderò sempre
Davvero un grande professionista che ci ha insegnato ad essere liberi nell’anima e nel cuore!!! certamente ci mancherai!!!!!
Nota del Comune di Macerata:
Il sindaco Romano Carancini, a nome suo personale, dell’intera Amministrazione comunale e della città, ha espresso profondo cordoglio per la morte del giornalista Mauro Montali, avvenuta questa mattina nella sua casa di Rimini dopo una lunga malattia.
“Esprimo sincero e profondo cordoglio – si legge nel testo del telegramma – e partecipo al dolore per la scomparsa del caro consorte Mauro Montali. Illustre protagonista della scena culturale italiana e maceratese, del quale ricordo l’acume e la vivacità intellettuale, la passione ed il prezioso impegno profuso a favore dell’informazione oltre che lo spessore umano”.
Mauro Montali, dopo aver lavorato per tanti anni a L’Unità anche come inviato di guerra, era arrivato a Macerata dove ha lavorato nella redazioni de Il Messaggero, Il resto del Carlino e Cronache maceratesi.
Un affettuoso saluto a Mauro (un grande del giornalismo, che per strani casi della vita era arrivato a Macerata, ove ha lasciato un segno profondo, non solo nel mondo del giornalismo) e a Marina.
A parte gli indubbi meriti professionali, era in ogni caso anche un caro amico, che rimarrà sempre nei miei ricordi.
Veramente un grandissimo dispiacere la perdita di un bravissimo professionista e di un amico di lunga data. Purtroppo ancora una volta i migliori se ne vanno troppo presto. Non mi piace dire addio quindi ti saluto con un caro arrivederci.
Nota della Provincia di Macerata:
L’Amministrazione provinciale di Macerata si è unita al cordoglio per la scomparsa del giornalista Mauro Montali. In un telegramma inviato alla vedova, signora Marina, il presidente Antonio Pettinari, oltre ad esprimere le più sentite condoglianze anche a nome dell’intera Amministrazione provinciale, ha ricordato l’attaccamento di Montali alla terra maceratese “che gli eventi della vita professionale gli avevano fatto conoscere e alla quale egli si era subito affezionato, lasciandovi tanti ricordi e molti amici”.
Lo conoscevo per interposta persona, di lui mi era stato detto che era degno della massima stima. Sentite condoglianze alla moglie e agli altri familiari.
Ciao Amico….
Un grande professionista
Mauro, ti ho sempre ammirato per il tuo essere frizzante e per il tuo modo di fare giornalismo. Lasci in tutti noi un vuoto incolmabile. Averti conosciuto è un motivo di vanto. Ciao Grande!
Andrea
Boffonchiavi quando prendevi un buco dal “giovane”. Eri un maestro, inimitabile, e sempre lo sarai. Mi rimane il tuo saluto. Mi rimane il tuo sorriso con quegli occhi quasi socchiusi. Quel tuo sguardo continuerà a dire a me, ed a chi ti ha conosciuto, ancora molto. Ciao Mauro, amico, collega e maestro. Il Giovane
Mancherai tantissimo…Ciao Mauro!!
Una perdita enorme in questo mondo di conformisti e mediocri.Massimiliano Bianchini
Mi mancheranno le tue chiamate, di giorno e di notte, mi bastava vedere apparire il tuo nome nel display del mio telefono per farmi contento.
Mi mancheranno i tuoi suggerimenti, i tuoi stimoli, l’attenzione che avevi nei nostri confronti, il tuo voler sapere sempre di più, i tuoi giudizi su fatti e personaggi che tu capivi meglio anche quando eri lontano. Eri innamorato di Macerata, una città troppo piccola per te, ma che grazie a te è stata più grande.
Ciao, Mauro
Sgomenta e molto triste per questa grande perdita.
Ho avuto la fortuna di conoscerti e hai arricchito la mia vita, con piccole, ma preziose perle.
Un saluto, un cenno, un caffè al volo al bar…
“Io per te sono Mauro”, mi hai detto una volta mentre ti facevo un biglietto del treno per Rimini.
“Tu per me sarai indimenticabile”.
Ciao, Mauro.
E’ stato per me un grande amico, ci siamo sentiti appena quindici giorni fà e la notizia oggi mi sconvolge.. resterà per sempre nei miei ricordi.
…e quando c’eri tu si usciva dalla redazione sempre arricchiti da qualcosa..da un racconto tutto da ascoltare, da una risata da condividere, da una lezione di giornalismo…grazie..ciao Mauro
Sono tornato ieri notte dai primi dieci giorni consecutivi di ferie dopo qualche anno… e la prima notizia che mi hanno dato in piazza gli amici è stata questa di Mauro che non c’è più. Un dispiacere a lampo, come una brillantezza d’azzurro che mi sorride, come l’ultima volta che l’ho incontrato in piazza, sempre vivo dentro e allegro e amico, nonostante una lontananza negli occhi, come un presagio, come un saluto non detto ma comunicato dal cuore.
Forse è stata l’unica volta che non abbiamo avuto bisogno di dirci qualcosa oltre un sorriso e la consueta pacca sulle spalle, sorniona e franca.
Guardo con struggente malinconia l’azzurro che mi accoglie in questo rientro in città. Forse è Mauro che mi sorride da Là.