Bufera sulla Cittadella dello sport
Sarà un altro duello Giunta-Maggioranza
Carelli: “Non si può tornare indietro”

Il presidente della Commissione Urbanistica dice la sua dopo l'inchiesta di Cronache Maceratesi: "Gli impegni presi vanno mantenuti". Parla anche il vice-presidente Carbonari: "Perchè il Comune non usa i suoi terreni?". Castiglioni e Sacchi presentano una mozione

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Luigi Carelli, presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Comune di Macerata

 

di Alessandra Pierini

L’inchiesta di Cronache Maceratesi sulla Cittadella dello sport (leggi l’articolo), con cui sono state analizzate tutte le tappe della vicenda, ha creato non poco scompiglio nella politica maceratese. Se da una parte i componenti della maggioranza se la prendono con il sindaco Romano Carancini e con i tecnici per non aver seguito la linea tracciata precedentemente dagli uffici, dall’altra l’opposizione parla di azioni in linea con quanto è stato fatto finora dalle amministrazioni che si sono avvicendate negli ultimi anni. Resta il fatto che anche in questa vicenda emerge l’ormai noto dualismo tra la Giunta e la sua maggioranza consigliare. Pierfrancesco Castiglioni e Riccardo Sacchi del Pdl – dopo aver letto l’approfondimento curato da Giuseppe Bommarito su richiesta del nostro giornale – hanno intanto presentato una mozione con la quale chiedono di sospendere ogni decisione riguardo l’acquisto.
Luigi Carelli, presidente della Commissione Ambiente e Territorio, si fa portavoce del Pd e lancia un messaggio chiaro al primo cittadino: «L’amministrazione è innanzitutto chiamata a mantenere le variazioni di bilancio e gli impegni presi dalle precedenti amministrazioni. Nella verifica si è discusso anche il problema delle priorità che andranno riviste a causa dello stravolgimento economico ma per  la cittadella dello sport non è una questione di priorità,  è un accordo con un privato che va rispettato se non si vuole andare in tribunale».
luigi_carelli-3-300x214Il consigliere ripercorre le fasi che hanno portato all’attuale situazione di stasi. «Nel 1995 l’area era destinata al verde pubblico attrezzato insieme ad una fascia che costeggia la strada di scorrimento. Nel 2005 la legge  sui vincoli delle aree con destinazione a valenza pubblica ha obbligato i Comuni a introdurre nel Piano Regolatore solo aree per cui prevede l’esproprio. Nel 2005 abbiamo approvato una delibera  indicando le aree di interesse pubblico destinate ad esproprio, quindi l’area destinata alla cittadella non ha cambiato destinazione ma è stata inserita tra le aree da espropriare insieme ad altre quali l’ area tra la strada scorrimento e via Cincinelli, l’area Sofim, il Sasso d’Italia. Per tutte queste aree, compresa quella di Fontescodella,  i proprietari hanno presentato ricorso al Tar per opporsi all’esproprio».

Il presidente della Commissione giunge quindi ai giorni nostri: «Nel programma elettorale di Carancini la Cittadella è tra le priorità e lo stesso sindaco, da quando era capogruppo ha sempre cavalcato questo progetto, ha votato tutti gli atti relativi, a quei tempi ha anche visionato la perizia e l’accordo fatto con il Cus per la realizzazione di strutture sportive. L’amministrazione Meschini aveva firmato un  protocollo d’intesa con il Cus, aveva iniziato la procedura d’esproprio percorrendo la via di un accordo col privato per cessione concordata.  Moretti fece una sua proposta che l’amministrazione ha ritenuto troppo alta quindi chiese una  perizia dell’Ufficio Tecnico Comunale che ha tutti gli strumenti per farlo visto che ha valutato anche  l’area Cemaco e altre simili. Si è giunti a questo punto al  valore di 1.680.000. La perizia è stata fatta vedere al Servizio Tributi e anche la dirigente  ha dato il suo benestare in base a tabelle dei valori che utilizza in altri casi. Nell’ultimo anno di amministrazione Meschini è stata inserita con una variante di bilancio questa cifra che doveva essere coperta con i proventi del Piano Casa ed è stata approvata la delibera di Giunta che demandava di provvedere all’acquisizione dell’area entro 6 mesi dall’approvazione del bilancio». luigi_carelli-1-300x224

Nel passaggio tra Giorgio Meschini e Romano Carancini, la situazione economica cambia repentinamente, subentra la crisi edilizia e il pagamento dell’area che doveva essere garantito dai proventi del Piano Casa non è più possibile.«Bisogna innanzitutto chiarire – va avanti Carelli- che attualmente l’amministrazione si regge solo sulle poche entrate del Piano casa, oltre ai fondi statali per i servizi sociali. Comunque l’amministrazione Carancini ha chiesto al privato di rimandare di 6 mesi l’acquisto del terreno con una delibera di Giunta, riconoscendo quindi l’accordo fatto dalla precedente amministrazione, per poi rinviarlo ancora di 6 mesi perchè si stava approntando il bilancio. Considerando che la Cittadella era una priorità, nel primo bilancio abbiamo presentato (ma in ritardo) un emendamento per anticipare al 2011  l’acquisizione tramite leasing dell’area, non appena  l’Ute avesse fatto una sua perizia. Il leasing era l’unico modo di pagare senza influire sul di patto di stabilità. Siamo stati noi consiglieri di maggioranza a chiedere per maggiore trasparenza la valutazione all’Ute per poi presentare la nostra mozione. Non è importante chi presenta la mozione ma conta chi la vota . Tutto il consiglio ha ritenuto opportuno approvare un cronoprogramma dove si ribadiva la necessità di chiedere una  perizia dell’Ute e se possibile di fare l’acquisto entro l’anno».
luigi_carelli-2-300x241 Ma perchè chiedere una perizia all’Ute? Quella fatta dall’ufficio non era affidabile? «Abbiamo chiesto l’intervento dell’Ute solo per confermare quella dell’ufficio. A questo punto è l’Ute ad avere un comportamento, questo sì, discutibile. L’amministrazione chiede la perizia e con una determina approva la spesa necessaria, l’Ute si impegna a rispondere entro 30 giorni. Passati 3 mesi l’Ute  presenta un foglio con quattro righe senza spiegare modalità utilizzate per la valutazione e riduce della metà il valore del terreno. Dopo ulteriori solleciti, dopo 60 giorni arriva il dettaglio con le specifiche. Giunta la prima perizia subito l’amministrazione ha messo in evidenza la differenza evidenziando quasi la mancanza di fiducia negli uffici. Noi della Commissione, invece, abbiamo fatto una riunione per capire da cosa dipendesse tanta differenza e ci siamo accorti che i criteri adottati erano completamente diversi e non si era tenuto conto di cosa si potesse costruire lì sopra».

Come mai i consiglieri hanno contestato una valutazione che avrebbe permesso al Comune di Macerata di risparmiare centinaia di migliaia di euro? «Intanto i 900.000 euro determinati dall’Ute non corrispondono al valore  di esproprio che è molto più alto. Nella prima fase c’era accordo tra privato e Comune e la valutazione che ha fatto l’Ute, non tenendo conto delle reali caratteristiche e potenzialità  dell’area, avrebbe portato l’amministrazione ad un contenzioso e ad una più lunga procedura di esproprio. La Commissione ha solo voluto vederci chiaro, ha sottolineato le incongruità tra le due perizie e ha rinviato all’Ute la richiesta di una revisione della perizia di cui al momento non si hanno notizie».

Carelli ha anche delle precisazioni da fare: «La zona della cittadella dello sport non ha niente a che fare con le piscine di Fontescodella dove c’è un accordo  tra Comune e Università di Macerata, mentre per quest’area la sinergia è tra Comune e Cus che ha anche  sollecitato l’amministrazione per avere a disposizione l’area per fare una forma di investimento e realizzare il nuovo polo sportivo».
claudio_carbonari-3-300x250Luigi Carelli comunque dice la sua anche sul polo natatorio e mette a confronto le scelte amministrative nelle due situazioni: «Non c’è un euro. La cittadella dello sport è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale e andava portata a termine entro l’anno. Utilizzando lo strumento del  leasing non si intacca il patto di stabilità quindi si può fare; per questo abbiamo chiesto di anticiparlo. Discorso diverso per le piscine che devono essere completamente ripensate. Il bando di gara prevedeva due piscine coperte, una scoperta e 500 metri quadri di area commerciale. Il pool di ditte aggiudicatario ha presentato un progetto esecutivo con due piscine coperte, una scoperta e  2.600 metri quadri di commerciale facendo lievitare i costi. Abbiamo una copertura di 4 milioni di euro grazie all’ accordo con Unimc e la ditta si doveva assumere  la realizzazione di tutto ciò che era in più mettendo la differenza. Quando si è trattato di iniziare i lavori, la ditta si è accorta che il bando aveva delle carenze e ha chiesto al Comune un aggiunta di 2 milioni di euro poi concordata ad uno e mezzo e  con ancora  1300 metri quadri in più di commerciale. Si è arrivati a 17 milioni di euro. Allora la ditta ha chiesto  un contributo straordinario per il quale stranamente l’amministrazione ha dato subito la disponibilità tanto da inserirlo nel bilancio comunale. Prima dobbiamo rispettare gli impegni presi dalla vecchia amministrazione poi pensare alle piscine . Neanche noi della maggioranza sappiamo qual è la proposta dell’amministrazione, non conosciamo i dettagli se non qualcosa che abbiamo letto. Noi vorremmo rivedere il bando e  ridimensionare l’opera che va realizzata con i fondi a disposizione. Con i privati bisogna trattare visto che le difficoltà economiche ci sono per tutti».

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Claudio Carbonari (pdl), vice presidente della Commissione Ambiente e Territorio

Anche Claudio Carbonari, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio e consigliere del Pdl è molto critico sulla questione Cittadella dello Sport: «Il terreno costa troppo e non sappiamo se la valutazione dell’Ute  è congrua o meno visto che non sappiamo cosa è successo con l’ufficio. Certo è che un  qualunque privato, se dovesse costruire casa, lo farebbe su un suo terreno se lo avesse. E il Comune di Macerata li ha. L’opposizione è intervenuta tante volte sulla cittadella dello sport. Il problema è sempre lo stesso: il bene comune o il male minore? Siamo di fronte a situazioni che sono state create dalla stessa maggioranza. La più grande problematica è che sono state progettate opere holliwoodiane, prevedendo come entrate solo i proventi del piano casa. Carancini conosce perfettamente la situazione, l’ha taciuta in campagna elettorale, oggi si trova ad affrontare dei problemi che lui stesso ha contribuito a creare. Prima della seduta della commissione di agosto, in cui si parlava della perizia, ha inviato a tutti noi una lettera in cui parlava di  trasparenza e condivisione, invece il sindaco fa sempre tutto di testa sua e non comunica niente. E’ totalmente criptico con la maggioranza, figuriamoci con la minoranza».

(Foto di Guido Picchio)

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