Di ordine pubblico e sicurezza in centro storico si è parlato questa mattina in Comune. La Giunta ha infatti analizzato le questioni poste all’attenzione del sindaco dal Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, durante il vertice in Prefettura di qualche giorno fa. L’incontro presieduto dal prefetto Vittorio Piscitelli, come noto, era stato convocato per esaminare con i rappresentanti degli enti locali e delle forze dell’ordine, gli interventi da attivare per prevenire e contrastare fenomeni di vandalismo, violenza e disturbo della quiete pubblica nel cuore della città.
Prevenzione e rafforzamento del controllo successivo alla chiusura dei locali, sono queste le principali linee guida indicate dalla Giunta per garantire il rispetto, la civile convivenza e l’equilibrio tra le varie componenti che vivono il centro storico.
Intanto l’Amministrazione proseguirà sul metodo di condivisione delle scelte con i gestori dei pubblici esercizi che hanno un ruolo primario nella prevenzione. “Vogliamo intensificare il rapporto di sintonia con i gestori che hanno sempre collaborato in modo positivo” afferma il sindaco “Vogliamo assumere decisioni condivise con loro e contiamo sulla loro fattiva partecipazione e attività di proposizione”.
Ma la chiave di svolta sta nel rafforzamento del controllo dopo l’orario di chiusura dei locali. “Auspichiamo più persone in divisa nel centro storico successivamente alla chiusura dei bar” prosegue il Carancini “L’Amministrazione si impegnerà fattivamente in questo senso e chiederà un coordinamento con le altre forze di Polizia. Da parte sua il Comune intende muoversi verso l’ampliamento di un’ora del controllo sul territorio da parte della Polizia Municipale estendendolo fino alle due. Stessa disponibilità verrà chiesta agli altri in modo da garantire più sicurezza per tutti”.
Sul versante dell’inquinamento acustico, la Giunta ha poi indicato anche un maggior controllo per il rispetto dei limiti imposti dalla normativa regionale ai gestori dei locali.
Sempre in tema di sicurezza è stato affrontato il tema delle telecamere. Come noto sono attive quelle di via Garibaldi e piazza Annessione che svolgono un’ importante funzione di prevenzione e controllo. L’Amministrazione comunale auspica ora un intervento coordinato per creare una rete che comprenda le altre strumentazioni analoghe presenti nella zona in modo tale da creare una mappatura più ampia del territorio.
Infine, per ora, nulla cambia sul fronte della vendita degli alcolici.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Dopo i gravi fatti avvenuti in questi ultimi tempi anche in un pubblico esercizio ci vorrebbe un’ordinanza (sindacale o prefettizia fa lo stesso) di chiusura totale del centro storico. Perché non provare a chiudere quei Cancelli spalancati fin dai tempi dell’istallazione?
Ricacciamo indietro le orde di Mordor!
Purtroppo Gabor sarebbe inutile…i nuovi barbari sono ovunque ormai.
Bravo, Romano. Questa è una bella iniziativa e va verso la direzione giusta. Ricordati, però, che nei locali pubblici bisogna entrarci con la polizia municipale pure durante gli orari di apertura, magari ogni tanto, per verificare che non vengano venduti alcolici ai minorenni e a persone già in evidente stato di alterazione o, peggio, di ubriachezza. A Porto Recanati i vigili hanno iniziato a farlo.
Ricordiamoci che la quasi totalità degli atti di vandalismo, dei disturbi alla quiete pubblica, delle risse, proviene da persone che si trovano in stato di alterazione mentale per uso e abuso di alcol e droga.
L’obiezione degli esercenti che non avrebbe senso mettere dei limiti alla vendita dell’alcol, perchè tanto l’alcol può essere comprato anche al supermercato, non tiene. Semmai, a seguire questo discorso, bisognerebbe verificare che anche nei supermercati si rispetti la legge in ordine alla vendita degli alcolici e dei superalcolici.
ma è vero che aumenterete ancora la tarsu?
Chiedo scusa, ma non capisco…. vengono riportate virgolettate le parole del Sindaco …”Auspichiamo più persone in divisa in Centro Storico successivamente alla chiusura dei bar.. …”Se i bar e i locali pubblici possono stare aperti fino alle due, il controllo auspicato servirebbe soprattutto DOPO LE DUE e non solo fino alle due , come riportato nell’articolo, almeno nelle notti più turbolente del mercoledì e del giovedì!!!!
Bravo, Giuseppe! Grazie alla tua opera ci svegli da questo sogno di Macerata isola felice, che è stata ma sicuramente non è più. Tuttavia l’attività dei locali è preziosa per una città universitaria come la nostra, e forme di collaborazione dei locali pubblici con l’amministrazione sono indispensabili! Si dovrebbe arrivare ad un compromesso per non far scappare i giovani dalla nostra città facendo comunque rispettare alcune regole!
una cosa su cui bisognerebbe riflettere:
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_finestre_rotte
http://www.criminologiaesicurezza.it/il_concetto_di_sicurezza_urbana_e_la_teoria_delle_.html
@ Teoria delle finestre rotte
Con l’espressione teoria delle finestre rotte si indica quella particolare forma di gestione del territorio secondo cui non vengono tollerate le piccole trasgressioni che, se trascurate (e non corrette e/o sanzionate subito), potrebbero generare fenomeni di emulazione.
… appunto, la teoria si basa su la “NON TOLLERANZA ” e non viceversa…
se ne parla in modo dettagliato qua : http://www.veaconsulting.it/la-teoria-delle-finestre-rotte,176,120.html
(Dal libro “Il punto critico – I grandi effetti dei piccoli cambiamenti” di Malcolm Gladwell)
Sempre antichi!!! Sempre antichi!!!
guardate cosa fanno in inghilterra (Londra)… http://www.lovecleanlondon.org/Reports/Home
questo si chiama autogestione degli spazi e dei beni comuni per un rapporto dei crimini ecologici e urbani….
altro che piano di sicurezza… la sicurezza ci serve contro queste idee retrogade e obsolete!!!
PER FAVORE CERCATE DI FAR USCIRE QUALCOSA DI INNOVATIVO E DURATURO, PIUTTOSTO CHE PIANI DA 10 MINUTI !!!
PER FAVORE!!!!
Macerata? A confronto con Corridonia è ancora un’isola felice. Provate a venire ad abitare nella Zona S. Claudio dove c’è un esercizio commerciale è aperto 24 ore su 24 con tutte le conseguenze immaginabili che ne deriva e dove c’è un sindaco che dei problemi dei residenti se ne “frega”!
Pensate che non ha mai risposto alle continue lamentele dei cittadini.
Povera Italia: corrotta e, quindi, impotente!
@sancri83
Prima di criticare guardiamo non solo all’estero ma anche in Italia ed esaminiamo il problema.
Esiste anche questo http://www.decorourbano.org/ progetto ITALIANO utilizzato in alcune città (poi quanto funzioni non lo so..dipende sia dai cittadini sia dai mezzi che mette a disposizione l’amministrazione della città).
L’ho segnalato per dire che non esistono solo progetti esteri, ma anche tanti bei progetti italiani sconosciuti.
Detto questo Londra con il suo datastore pubblico ( http://data.london.gov.uk/ ) inserito in un progetto di lungo termine che va sotto il tema “Future Cities” della comunità europea è un esempio che sta funzionando bene (così dicono), ma probabilmente poco confrontrabile con Macerata ( ci sono enormi investimenti pubblici dietro).
Chiudo la risposta anche perchè penso che siamo fuori tema, anche perchè non conosco benissimo Londra, ma, almeno fino a qualche anno fa, altre città UK erano piene di polizia e controlli nelle ore serali… quindi i bellissimi progetti tecnologici conosciuti che fanno tanto figo fatti all’estero, simili a progetti meno famosi Italiani, non sono la soluzione a tutti i problemi.
@s6carlo,
beh, che dire! bella l’iniziativa “decoro urbano”, che tra l’altro assomiglia a quello segnalato da me a Londra, ma ahimè hai comunque contribuito alla mia critica parlando di questo sito, ovvero hai aumentato la critica verso l’attuazione di un piano di sicurezza del centro storico. Comunque la mia non era una critica negativa, ma una positiva, perchè volevo far capire che un piano deciso in 10 minuti non poteva essere lungimirante. Lungimiranza che deve essere carattestica intrinsica di un piano del XXI secolo.
Per il resto concludo dicendo: “… ogni forma partecipativa tollera una forma di conflitto, poichè senza conflitto non c’è dialogo partecipativo…” (cit. PL Crosta)