di Alessandra Pierini
I lavori di urbanizzazione di Valleverde, insediamento produttivo a Piediripa, sono terminati e il Consorzio Valleverde fa i conti e presenta i risultati alla cittadinanza. Ora la palla passa alle aziende che dovranno dar vita alle lottizzazioni (sono 64) con le loro strutture. I numeri non sono stati però caratterizzanti della presentazione che si è svolta questo pomeriggio all’Hotel Claudiani, il grande protagonista è stato Graziano Pambianchi, storico volto maceratese, presidente del Consorzio ed esperto oratore che nel suo intervento ha coniugato passato, presente e futuro, senza dimenticare tantissime persone da ringraziare. Accanto a lui, tanti co-protagonisti, anche non programmati, tra questi i candidati alla Provincia di Macerata Franco Capponi (accolto dall’architetto Fabio Grisogani, uno dei responsabili della progettazione, e più volte citato con fare amichevole, negli interventi dal tavolo per i provvedimenti approvati dalla sua Giunta in tema di viabilità) e Francesco Acquaroli (arrivato a bordo di un’auto sui cui vetri spiccano la sua immagine e il suo slogan elettorale e ancora affetto da una laringite che lo segue dall’inizio della campagna), e Giancarlo Cossiri, titolare dell’Ifi srl che ha acquistato uno dei lotti di Valleverde e si è tolto pubblicamente diversi sassolini dalle scarpe.
Il saluto di Pambianchi, dicevamo, è stato un mix sapiente tra la nostalgica narrazione delle vicende che hanno portato a quello che oggi è la Valleverde, il richiamo all’attuale amministrazione e ai maceratesi e il destino dell’opera. Il Presidente non ha mai nominato la “Valleverde” ma ha sempre parlato solo di iniziativa: «Ringrazio Giorgio Meschinie chi con lui diede il via a questa iniziativa che non ha visto nessuna spesa di denaro pubblico ma è stata valorizzazione del privato e della capacità di fare impresa, non come accade quando c’è da fare qualcosa per un’attività sportiva di eccellenza e la deve fare il pubblico». Le sue parole superano idealmente i pochi metri che lo superano da Piazza della Libertà e vanno dritte dritte al Sindaco Romano Carancini: «La nuova amministrazione ha raccolto quello che noi abbiamo consegnato e speriamo che metterà rapidamente i timbri finali, che aiuterà a crescere questa realtà e quanti avranno il coraggio di investire in questa fase difficilissima. Speriamo che in questa fase, in cui l’iniziativa non dipende più da noi, ci sia lo stesso favore avuto finora. I pregiudizi devono essere solo positivi verso questa opera».
Graziano Pambianchi ha poi suonato la carica in favore di Macerata, indicando anche le sue proposte a soluzione dei temi caldi e sciorinando, pur non essendo candidato, il suo programma elettorale: «La nostra iniziativa è stata la prima ad incappare nella Vas e siamo riusciti a superarla, è l’unico appalto europeo in provincia e siamo arrivati fino ad oggi con un impegno di 11.700.000 euro. Credo che continuerò a lavorare non per oggi ma per domani anche se il domani non mi apparterrà. E’ il domani della nostra città, il cui sviluppo è quello delle due vallate in cui si trova. Se così non sarà cercheranno di spolparci. Per questo se nella valle del Potenza è necessario un centro fiere ben inserito e punto di riferimento territoriale e c’è già una galleria importante per la viabilità, (non preoccupiamoci di vedere se ci piove o meno ma piuttosto di quanti mezzi passano), dall’altra parte non si può fare a meno dello svincolo di San Claudio e sul quale troppo a lungo abbiamo tergiversato». A questo punto si rivolge ai veri candidati: «Il Presidente della Provincia dovrà seguire da vicino il Ministro che in questi giorni ha fatto certe dichiarazioni per ottenere che mantenga le sue promesse. Noi eravamo abituati ad affrontare i problemi, ad approfondirli all’infinito per trovare le soluzioni ideali e non le ideologie e i sogni»
E’ stato il vice presidente del consiglio Andrea Cirilli ad illustrare i numeri: «L’opera è costata 11 milioni di euro che divisi per i 396.200 metri quadri edificabili danno un costo molto contenuto di 29,36 euro a persona». E’ a questo punto che Cossiri dell’Ifi salta sulla sedia e chiede spiegazioni sulle spese consortili, non soddisfatto delle risposte fa per andarsene ma Pambianchi lo dissuade. Se ne andrà comunque poco più tardi dopo aver manifestato il suo malumore per avere un collegamento viario sfavorevole rispetto al suo lotto.
Cirilli ha continuato indicando che la stima dell’Ici incassata dal Comune di Macerata dal 2004 al 2010 sulle aree dell’insediamento è stata di 412.000 euro, che le aziende presenti coprono ogni settore produttivo, in particolare ben 9 sono le imprese edili e che i lavori hanno coinvolto 80 addetti. I lotti: 43 industriali e artigianali, 19 commerciali e due direzionali. Il vice presidente del Consorzio ha poi precisato: «Il Consorzio si è fatto carico di promuovere e concretizzare la vendita di tutti i lotti produttivi e artigianali in soli 12 mesi dalla partenza».
Punto cruciale e ancora da definire completamente è quello della viabilità di collegamento al resto del territorio, come ha ripetuto più volte Pambianchi: «Se l’area non trova lo svincolo di San Claudio, verrà strozzata. Faremo perciò in modo che la questione si a attuale anche fuori dal periodo elettorale». E’a questo punto che Capponi si fa avanti per spiegare che ha già pronti i fondi per la realizzazione dello svincolo anche se il Comune di Corridonia non rispetterà l’accordo di programma firmato nel 2004 con la Provincia, Acquaroli non ci sta a lasciargli la scena e si affretta a dichiarare che è favorevole allo svincolo ma vicino all’ambiente.
Presenti tutti i tecnici coinvolti dal Consorzio l’ingegnere Aldo Birrozzi e gli architetti Fabio Grisogani e Silvana Lisi e il geometraStefano Palmucci, l’ex Sindaco di Macerata Giorgio Meschini, i consiglieri maceratesi Narciso Ricotta e Mauro Compagnucci.
(Foto di Guido Picchio – vietata la riproduzione)
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E’a questo punto che Capponi si fa avanti per spiegare che ha già pronti i fondi per la realizzazione dello svincolo anche se il Comune di Corridonia non rispetterà l’accordo di programma firmato nel 2004 con la Provincia,
(IL COMUNE DI CORRIDONIA NEL 2004 NON HA FIRMATO NESSUN ACCORDO DI PROGRAMMA HA FIRMATO UN PROTOCOLLO D’INTESA,DOVE LE INTESE FIN DAL 2005 NON SI SONO RISPETTATE,BEN DIVERSO E’L’ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 2004 CHE E’ STATO FATTO TRA PROVINCIA E COMUNE DI MACERATA),
Acquaroli non ci sta a lasciargli la scena e si affretta a dichiarare che è favorevole allo svincolo ma vicino all’ambiente.
I lotti: 43 industriali e artigianali, 19 commerciali e due direzionali.
PERCHE’ DOVREBBE PAGARE IL COMUNE DI CORRIDONIA??????
Per cortesia, almeno abbiate il coraggio di chimarla come si deve.
Vallegrigiocemento
Non sono un fanatico e sono molto attento alle esigenze della produzione. Tuttavia la lottizzazione Valleverde è una delle maggiori vergogne urbanistiche della provincia. Tanto più vergognosa perchè miope. Tale intervento è stato iniziato quando già si sapeva che la richiesta di spazi produttivi è in crollo vertiginoso ed il già costruito copre abbondantemente la domanda. L’opera violenta uno spazio verde bellissimo: costi a carico della collettività, ricavia a beneficio di pochi politica compresa, ricadute produttive quasi nulle.
Ahahaha, si allo svincolo “ma vicino all’ambiente!”
E’ andato in onda il programma: ” Come dare un senso a 40 ettari di capannoni in epoca di recessione economica e convincersi/ci che non è speculazione”. Bravi, molto interessante!
La più grossa lottizzazione avvenuta a Macerata dal dopoguerra ad oggi.
Qualcuno ha ancora coraggio di avvicinarsi ad essa stando dalla parte dell’ambiente???
Vi siete accorti dove siete arrivati a costruire, San Claudio e relativa Abbazia per intenderci???
lo scempio continua…e la cementificazione continua per far passeggiare i cani
Dai commenti e dagli apprezzamenti un progetto che ha avuto molto “sucesso”!!!
Con tutto il rispetto possibile per l’esperienza non credo che sia però possibile che ancora in Italia la progettazione sia svolta da chi ha più lune dietro le spalle che avanti.
Lo sviluppo, la sostenibilità ambientale, il progettare il futuro non può essere ancora in mano a chi molto difficilmente vedrà questo futuro.
Qui si parla di programmazzione che investirà il territorio per i prossimi 10/15 anni, cioè un periodo temporale lunghissimo… Sarebbe ora che si preoccupasero i padri poichè i bisnonni hanno già dato in passato (spesso con riuscite alquanto discutibili) e non è possibile che ipotechino un futuro che loro non vedranno, che hanno scarsa possibilità di immaginare.
Perchè solo in Italia il cambio generazionale avviene solo e sempre “a causa morte” e quando chi era giovane arriva sul ponte di comando è già troppo vecchio anc’esso???
fantastico Acquaroli! e questo sarebbe il nuovo e l’alternativa? da che cosa è diverso dagli altri? pur di rabbrecciare su qualche voto cementificherebbe 400000 mq. e poi che significa “vicino all’ambiente” che lì vicino metterebbe anche una piantina? doppiamente sbagliato perchè comunque i “favorevoli al cemento” non lo voteranno mai nonostante la sua prostrazione. ambientalisti della domenica, fate più danni voi che i cementificatori!
Purtroppo siamo in mano a gente che non sa guardare oltre il proprio naso e i propri interessi.
Nella migliore delle ipotesi, infatti, siamo in questa situazione perchè gli enti pubblici non hanno + soldi (una volta eliminata l’ici…) e per far quadrare i bilanci scelgono soluzioni facili, cioè la speculazione dovuta al cemento, ben sapendo che ciò non ha senso ed è solo dannoso per il territorio e per il futuro. Chi governa se ne frega di entrambi e pensa solo all’immediato presente, a risolvere i problemi attuali, caricando le generazioni future (incluse le amministrazioni future) di enormi problemi. E’ un’ottica miope e dannosa.
Eppure basterebbe prendere spunto da ciò che fanno altrove, in cui, ad esempio, alcune economie locali si sostentano puntando sulle energie rinnovabili, sul turismo, sui prodotti e servizi di qualità.
Ha ragione Gianfranco quando dice che la pianificazione dovrebbero farla i giovani. Gli attuali è ora che lascino il posto, che si accontentino di ciò che hanno fatto e guadagnato.
Magari si potesse camminare con i cani!!! quando sarà pieno di capannoni e traffico di auto che sfrecceranno in quella “autostrada”,con i cani non penso proprio ci si possa camminare! Tutt’ora non c’è un posto quaggiù dove poter passeggiare in pace,facendo correre bambini e cani. Nella zona Damen hanno chiuso tutto per costruire case..case..case…e a Valleverde non c’è niente dove poter camminare e si è costretti ad andare verso il C. Commerciale tra le auto e le arie tossiche della ORIM! Poi dicono che questa è una zona dove le case costano xche è ben servita…ahahah…
Concordo con quanto detto precedentemente . Un’opera speculativa a danno dell’ambiente e delle generazioni future. Gli amministratori politici locali senza più soldi si stanno svendendo il territorio che è l’ultima risorsa che gli rimane per garantire la loro permanenza nel presente a scapito del futuro. Si dovrebbe togliere il territorio dalla disponibilità degli amministratori per metterlo nelle mani di chi non deve garantirsi una rielezione ed un “sostegno” politico-economico. Accidenti … un bello sfogo!! Bisognerebbe essere più ragionevoli e pacati. Ma guardandosi attorno lo scoramento è forte!
“Io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”. Disse Petrolini ad uno spettatore che lo fischiava da un palco del teatro. Questa frase calza a pennello per i rappresentanti della opposizione nazionale ed anche locale. Mi riferisco alle dichiarazioni estremamente incisive del candidato Acquaroli: “destra o manca siamo sempre nella fanga”.
Ma che commenti!! Macerata aveva bisogno di un posto attrezzato e sicuro per le corse clandestine con i cavalli dopati. Ne esiste solo uno in Italia ed è al centro di Palermo.
Credo che vada fatta una precisazione sulla responsabiltà di questa scelta scellerata. RESPONSABILE E’ LA GIUNTA MESCHINI, gli attuali amministratori debbono cercare di rimediare a tutte le scelleratezze gestite dagli ex amministratori (vedi Giorgini, piano casa, contratto per le piscine etc). Credo che questa precisazione sia opportuna per rendere edotta la cittadinanza di come stanno le cose!!!
@Pistacoppo
ma chi vuoi rendere “edotto”! Gli attuali amministratori non sono stati per 10 anni tutti a sostegno delle “scellerate scelte”, come tu dici, della giunta Meschini? Carancini ne era addirittura il capogruppo! Cosa vuoi dire, che basta aver messo in giunta un po’ di facce nuove per cambiare politica a Macerata, quando invece quelle vecchie sono sempre lì dietro, ancora ben visibili, e continuano da decenni a governare le politiche “cementizie” di Macerata: guarda le foto ed i personaggi di questo articolo!
AVREI VOLUTO CLICCARE 257 VOLTE (POI MI STANCAVO..MA AVREI CONTINUATO) LA MANINA VERDE SULL’INTERVENTO DI MARIO IESARI, NON POSSO…LO SCRIVO QUI.
@ Tex Willer
I componenti della giunta attuale cosa hanno a che fare con le scelte che ti ho elencato fatte dalla vecchia amministrazione? All’interno del PD alcuni consiglieri vorrebbero far saltare il banco proprio per riprendere il comando di cui parli tu. Gli attuali amministratori sono gli assessori che mai hanno avuto a che fare con le scelte degli anni passati.
Pambianchi dice: “Credo che continuerò a lavorare non per oggi ma per domani anche se il domani non mi apparterrà”.
A lui il domani non apparterrà ma si è permesso (non da solo, certamente!) di rivinare quello dei nostri figli lasciando loro un ambiente peggiore di quello che ha avuto la fortuna di trovare lui (loro). Grazie, avvocato, a nome dei miei figli! Speriamo che non voglia fare altri “interventi” come Valleverde che andranno ad intaccare un futuro che non le appartiene. Si astenga, per favore.
fantastiche le amministrazioni maceratesi,ieri come oggi.
corregetemi se sbaglio ma pochi decenni fa piu’ o meno da quelle parti doveva venire un colosso industriale con migliaia di nuovi operai(comunisti per la dc padrona) e in tempi economici ottimi per l’italia .ovvio che non se ne fece nulla e oggi invece a condizioni invertite ecco che belle trovate.
chiedo umilmente scusa alle mie figlie e alla loro generazione se non ho mosso un dito per impedire questo scempio.
Se andiamo in giro per l’Italia e se guardiamo le statistiche (se non ricordo male ci siamo persi il 15% delle terre coltivabili in 10 anni o poco più) ci accorgiamo che i nostri amministratori non sono ne peggiori ne migliori della media quando si parla di consumo di territorio .una media chenon fa distinzioni fra amministrazioni dei vari colori politici. Il risultato e’ sempre lo stesso. L’espansione a dismisura di zone urbanizzate e cementificate. Quindi, anche se la responsabilità e’sempre personale, le cause di questo terribile fenomeno (lo considero così perché non e’ solo l’ambiente che viene deturpato ma e’ la qualità stessa del nostro vivere sociale che viene impoverita) sono di sistema, riguardano la mancanza di innovazione(le aziende non producono reddito e svluppo e non riescono a stare sul mercato ? niente paura con un bel outlet risolviamo il problema), la mancanza di cultura (dove stanno architetti ed urbanisti) il funzionamento dell’apparato pubblico e politico. Panorama tetro non c’è che dire ma tutti gli interventi che mi hanno preceduto fanno sperare che la consapevolezza del problema sia ormai diffusa. Chi si impegna a non far più costruire su un metro quadro di terreno libero finche ci sara’ un metro quadro di cemento da ristrutturare,recuperare e riutilizzare ?
Purtroppo temo che non serva e non basti la dote di esperto oratore all’Avv. Pambianchi , come ce ne descrive la nostra Alessandra, per convincere della necessarietà che quanto esige appassionatamente gli sia dovuto, perché il centro Valleverde” non resti “strozzato “;
Ci doveva pensare prima di lottizzare e urbanizzare, onde evitare l’isolamento. Adesso ha la frusta, ma non il cavallo. Non è il massimo del buon senso, per antica saggezza popolare.
Stiamo ai fatti allora , alle leggi, che non si lasciano sopraffare dall’incantesimo delle parole. A me piace capire , informarmi nel merito e quindi ci ho speso tempo prima di dire la mia. Non è così immediato per chi è estraneo ai lavori e alla politica di mestiere ,districarsi in queste faccende. Però adesso, io credo, mi si sono schiarite perbene le coordinate per farci un ragionamento sopra, ma senza entrare nel circuito del discorso su verde/cemento, tanto non è questo a cui sono sensibili i nostri politici o ex veterani sotto altre spoglie e ormai nemmeno serve in questo stato avanzato di realizzo su Valleverde. L’angolazione del discorso preminente oggi è un altro, dove è in gioco il carattere pubblico o privato di quell’area produttiva e di conseguenza anche, su chi ricadano i rimanenti costi per il suo completamento dal punto di vista infrastrutturale .
Quindi prima osservazione :
è più corretto, provvedere prima alle strade e poi avviare “ iniziative” o viceversa, come procedura? Secondo la legge 1150 “dell’era fascista”, che almeno l’ occhio al sociale ce l’aveva – legge poi assorbita nel Testo Unico in materia sotto il governo Berlusconi – recita in sostanza, prima le strade e poi il resto- E su queste fondamenta giuridiche, è cresciuta la nostra Italia del dopoguerra. E l’Avv. Pambianchi , questo lo saprà certo.
Ora. Qui noi ci troviamo invece, ad avere una lottizzazione bella e compiuta, con opere di urbanizzazione realizzate da parte degli imprenditori che ci hanno investito, -è per norma questo- ma manca il collegamento viario.
Seconda serie di osservazioni quindi :
A CHI manca il collegamento stradale? PER DOVE ? DI CHI è la competenza?
Alla prima domanda la risposta è certa, AI PRIVATI , a meno che il Presidente del Consorzio, Pambianchi, non dimostri l’utilità pubblica di Valleverde, attenendosi strettamente alla definizione giuridica di interesse pubblico. C’è forse un servizio di utilità pubblica a Valleverde? C’è non so, un ospedale, una scuola, un centro per anziani, oppure che, di pubblico ?
E quindi, chi, deve pagare?
Alla seconda domanda, per capire, va sciolto il nodo, se è per il capoluogo, cioè Macerata, o per altre direttrici.
Per la terza risposta, dipende dalla sua “natura stradale” – Anas, Provincia o Comune – e perciò questa strada, che una volta realizzata risolverebbe il problema per niente secondario nell’ottica di chi va a lottizzare ettari ed ettari di terreno, ma comunque così si è fatto e ne prendiamo atto, che strada è ?
Di COLLEGAMENTO o di SCORRIMENTO ?
Se è di collegamento al capoluogo Macerata, ahimè, l’ars oratoria di Pambianchi ,non può produrre gli effetti desiderati della sua realizzazione che vuole ricada su Corridonia. Il collegamento razionale-naturale sarebbe da tutt’altra parte, cioè passando per Campogiano , dove insieme alla nuova galleria “ dell’Era Moschini”, creerebbe la famosa intervalliva di pertinenza della Quadrilatero – se non erro – ( galleria che, per inciso, obiettando a Pambianchi, se possiamo anche superare benevolmente il fatto che ci piova, non possiamo chiudere un occhio, che termina ricollegandosi per Villa Potenza-Montanello, praticamente contro un muro ).
Se è di scorrimento, il Presidente Pambianchi , e non per abbattere campanilismi, deve necessariamente fare i conti con il Comune di Corridonia su cui si trova lo svincolo della superstrada, ma il quale Comune però, e lui lo sa bene, non ha gli stessi interessi di collegamento per Valleverde.
Allora, forse non era il caso prima di spingersi a tal punto, ma prima ancora , di avviare “l’ iniziativa”, concertare con l’allora Sindaco di Corridonia e persuadere prima di ogni altro quello? O forse non si è fatto, perchè incidentalmente all’epoca, ad inizio progettazione Valleverde, sono “mancati i tempi” tra una fine legislatura e inizio altra, tra Comune di Corridonia e Provincia ?
Ora, e in ogni caso, a fatto compiuto viene posto l’aut -aut all’attuale Sindaco che giustamente, parla non di accordo di programma, ma di protocollo d’ intesa precedente al suo insediamento, quindi come la si mette la si mette, da Corridonia non si può avere alcuna pretesa, nonostante l’impacchettamento che si è voluto dare, per “ vendere” Valleverde come un’operazione :
A)d’interesse pubblico
B)dove lo svincolo di San Claudio, sia la sola e giusta soluzione di collegamento per Valleverde.
*Ho scritto molto, con ogni probabilità quindi avrò anche commesso imprecisioni, inesattezze su dati o termini utilizzati e invito quindi a rettificare da chi più competente, mentre il dibattito sull’ossatura e l’impostazione del discorso con le conclusioni da me tratte , è ovviamente aperto.
La “Nuova Politica”, che speriamo riesca a farsi largo – Destra o Sinistra che sia se vogliamo usare queste categorie del Novecento – dovrà avere come cardine “costituzionale” lo stop al consumo del suolo.
Pare che questo tipo di sensibilità stia crescendo. Stanno puntellando la porta: facciamo una prova e vediamo se riusciremo a sfondarla. Se il tentativo fallirà dovremo amaramente constatare che abbiamo quello che ci meritiamo.
forse mi sarò perso nelle spire dell’ars oratoria dell’avvocato (oh, ma a macerata sempre avvocati a capo di consorzi edilizi, di società di trasformazione urbana, di costruzione di dighe o allargamento di superstrade; e sempre della stessa parte politica) ma leggendo l’articolo mi sono fermato a quel numero, 62 o 64, che rappresenta il numero delle lottizzazioni future. cioè il consorzio ha provveduto a creare tutto il “contorno” di infrastrutture per 64 pezzi di terreno che possono essere lottizzati. possono, saranno o sono? perché alla fine dell’articolo (ma presumo anche alla fine dell’intervento di piambanchi) mi sembra di capire che questi lotti s’hanno ancora da vendere: “il consorzio si è fatto carico di promuovere e concretizzare la vendita di tutti i lotti produttivi e artigianali in soli 12 mesi dalla partenza”.
e questo dà senso anche alla filosofia della minitematica della città: in assenza di piani regolatori, che servono per “immaginare” gli scenari futuri di una città-territorio, ognuno, sia pubblico che privato, costruisce senza tener conto delle reali esigenze di mercato
Prima di pensare a 64 aziende che avranno problemi per il collegamento alla superstrada distante attualmente al massimo 2 km forse converrà pensare ai circa 40.000 residenti che ogni giorno si ritrovano impegnati nel caos cittadino.
Macerata ha bisogno del terzo collegamento alla superstrada e prima si farà meglio vivranno i residenti di c.da Valle, via Bramante, rione Santa Lucia, via Cincinelli, via Gigli, via Pancalducci, c.so Cairoli, via Roma, c.so Cavour, etc. etc. etc. Ma per favore pensiamo a fare il collegamento e non a spendere e spandere come previsto negli attuali piani viabilistici.