Spazio pubblicitario elettorale

«Fila al cup fin dalle 5 del mattino
per scegliere il nuovo medico di base:
è mancata la programmazione»

LA LETTERA dell'ex dirigente scolastico Giancarlo Marcelli di Castelraimondo dopo quanto accaduto a Matelica: «Nei comuni dell’alto maceratese migliaia di persone, per cause prevedibili come la quiescenza, fra un po’ si troveranno senza medico per la gestione di patologie da non riversare negli ospedali, senza che nessun responsabile abbia avuto l’accortezza di valutare la gravità dei fatti, in barba al rispetto di un servizio pubblico essenziale»

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Giancarlo Marcelli

Pensionamento in vista per alcuni medici di famiglia nell’entroterra montano, disagi in vista per i cittadini. A rilanciare il tema è l’ex dirigente scolastico Giancarlo Marcelli di Castelraimondo. Non più tardi degli ultimi giorni di dicembre a Matelica tanti cittadini si sono trovati costretti a fare la fila al cup fin dalle 5 del mattino per scegliere il nuovo medico di base, per il ritiro dall’attività professionale di un medico per raggiunti limiti di età.

«Sta accadendo nei comuni dell’alto maceratese nel settore della sanità pubblica e della gestione dei medici di famiglia, che di fatto migliaia di persone, per cause prevedibili come la quiescenza, fra un po’ si troveranno senza medico per la gestione di patologie da non riversare negli ospedali, senza che nessun responsabile politico della sanità abbia avuto l’accortezza di valutare la gravità dei fatti, in barba al rispetto di un servizio pubblico essenziale. Un medico oggi mi ha testualmente detto “prof. non siamo clonabili, ma saremmo sostituibili” purché si gestisse il sistema con accortezza, oculatezza e rispetto verso i cittadini. Magari tale onesta riflessione è da campagna elettorale tanto amata dai consueti gestori, quanto non rispettata appena eletti».

Marcelli punta il dito contro la mancata programmazione della sostituzione dei camici bianchi: «Non può essere che il mondo sanitario sia così autoreferente da disporre regole assurde o non rispettare i bisogni pubblici senza che nessuno intervenga fattivamente disponendo che, a fronte di medici in quiescenza, occorre coinvolgerne altri, con un numero almeno pari. Mi è stato riferito che qualche mattina fa all’ospedale di Matelica, deputato all’assegnazione del medico per l’area di competenza vi erano centinaia di persone fin dall’alba a fare la fila. Possibile? Da quello che ho verificato, vista anche la mancata risposta alla email inviata all’ufficio addetto che è fermo alle richieste del 2 gennaio,  sicuramente sì. Cosa fare allora? Raccomandarsi al politico di turno o segnalare alla magistratura quanto in atto nell’assoluta mancanza di rispetto verso un servizio, come quello sanitario, ritenuto dalla norma essenziale? Ognuno potrà cercare la sua soluzione, personalmente non mi arrendo perché amo il rispetto del diritto».

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