Caso Corsi, Blarasin contro Carancini:
«Lui ha indebolito Macerata
facendo fare il lavoro sporco a Ciccarelli»

SANITA' - Il consigliere comunale ex Lega, già referente della segreteria politica di Saltamartini, punge l'ex sindaco che aveva puntato il dito sulla situazione dell'Ast, senza direttore generale né direttore sanitario: «Accuse strumentali, sulle liste d'attesa siamo nella top 5 d'Italia e per questo la Regione ha ricevuto un incremento di 11 milioni del Fondo sanitario»

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Andrea Blarasin in Consiglio comunale

«Volevo ricordare al consigliere regionale Pd Romano Carancini, ora all’opposizione per volere dei maceratesi e dei marchigiani, che quando lui era sindaco a guidare l’allora Area Vasta 3 dell’Asur c’era Piero Ciccarelli, che aveva iniziato a tagliare ospedali e servizi indebolendo quindi Macerata a vantaggio di Pesaro e Ancona. Feci allora un intervento evidenziando come Ciccarelli stesse facendo il lavoro “sporco” per poi avere l’incarico di direttore regionale dell’Asur, cosa poi avvenuta». A formulare l’attacco è il consigliere comunale Andrea Blarasin, recentemente uscito dalla Lega (all’interno della quale aveva anche il ruolo di referente in Regione per la segreteria politica dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini) per entrare nel Gruppo misto, che risponde per le rime alle accuse mosse da Carancini sulla situazione dell’Ast Macerata (leggi l’articolo), che si trova al momento senza direttore generale (la nomina dovrebbe arrivare nei prossimi giorni) e direttore sanitario.

«Allora si indebolì la sanità maceratese, Carancini è il principale responsabile di questa operazione che ha dato sponda all’operazione di Ancona. Ricordo anche che diversi amministratori di punta del Pd e dell’Asur avrebbero trovato, appena usciti dal pubblico, una collocazione dirigenziale in un certo gruppo sanitario privato che opera nelle Marche. Poi si dice che sia invece il centrodestra ad aver consegnato la sanità ai privati, bel coraggio».

Carancini parla di ritardi nella nomina del direttore sanitario, ma Blarasin rintuzza. «E’ un’accusa strumentale in quanto i tempi sono dovuti agli atti conseguenti alla riforma, tant’è vero che anche le nomine dei direttori sanitari di altre Ast sono recentissime. Circa le liste d’attesa, le Marche sono “regione benchmark” ovvero risulta secondo il Ministero tra le prime cinque italiane per il governo delle liste d’attesa, per questo ha ricevuto un incremento di 11 milioni di euro rispetto al Fondo sanitario nazionale. Macerata, in particolare, risulta avere un andamento migliore di tutte le altre province marchigiane».

Blarasin entra poi nei numeri: «L’Ast di Macerata incrementa le ospedalizzazioni sia sul 2021 che sul 2022. Oltre al numero dei ricoveri aumenta anche la complessità. Le liste di attesa dipendendo anche dall’aumento delle prestazioni: confrontando i primi otto mesi del 2023 con lo stesso periodo del 2019, prima del covid, c’è un incremento di 6mila prestazioni. Nelle Marche, in questi pochi anni di governo, il centrodestra è riuscito a fare una riforma sanitaria che tende a ripristinare i servizi sul territorio tagliati dal centrosinistra, con le difficoltà che ci sono per la mancanza di medici e di risorse. Un percorso che abbiamo iniziato e che continua in direzione dei servizi al cittadino nei territori; un percorso che tende a rafforzare la sanità pubblica e in cui per la sanità privata la linea di indirizzo è che sia il pubblico a dire quali siano i servizi carenti da integrare; un percorso in cui si vedono comunque i primi positivi risultati dell’azione condotta dell’assessore Filippo Saltamartini e dal governatore Francesco Acquaroli. Facile dire dall’opposizione che chi governa lo fa male, impossibile farlo però quando chi adesso è all’opposizione, quando era al governo delle Marche, ha firmato quel disastro di cui oggi paghiamo le conseguenze, e su cui stiamo lavorando per ricostruire. Anche per costruire quel necessario nuovo ospedale di Macerata per il quale il centrosinistra non aveva prodotto alcun atto, ma solo annunci ed anni persi».

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