di Laura Boccanera
Dal consiglio ok all’adozione della variante per la realizzazione di appartamenti di edilizia popolare a Palazzo Ciccolini, bocciata invece la mozione che chiedeva al sindaco di ritirare la delibera illegittima sul gioco d’azzardo. Il sindaco Ciarapica: «La delibera non è applicata, non serve ritirarla. Nella legge regionale confusione interpretativa».
Il sindaco Fabrizio Ciarapica
E’ tornato a riunirsi ieri sera il consiglio comunale di Civitanova. All’ordine del giorno oltre ad una serie di interrogazioni (programmazione culturale, fondi all’Amat e la dotazione di un sistema di alert in caso di emergenza) anche la mozione con la quale la minoranza chiedeva il ritiro della delibera di giunta sulle sale slot bocciata due volte dal Tar e due volte dal Consiglio di Stato.
Un passaggio non necessario secondo il sindaco Fabrizio Ciarapica che ha ripercorso la questione relativa alla sala slot di via Pellico. «Il concetto di raggio di 500 metri non è universalmente riconosciuto e in attesa di criteri applicativi è demandato al soggetto l’individuazione dei punti di partenza e arrivo. Anche se l’oggetto di impugnativa ha dato luogo a sentenze non c’è la necessità di revocare la delibera in quanto è già inapplicabile. A parte il fatto che come evidenziato nella mozione gli effetti della delibera sono già bloccati, il ritiro non risolverebbe il problema in caso di una nuova casistica. Siamo dell’avviso che la norma non dia chiarezza all’operatore sul punto di partenza e arrivo del raggio. E il comune e gli uffici stanno valutando di chiedere alla Regione come procedere affinché non ci sia confusione come in precedenza».
Lidia Iezzi
Una risposta che non ha soddisfatto la minoranza: «Non è una questione geometrica di raggio, compasso o circonferenza» ha detto Lidia Iezzi del Pd. «Qui stiamo parlando di due sentenze del Tar e due Consiglio di Stato – ha aggiunto Silvia Squadroni di Siamo Civitanova – che per ben due volte hanno detto che non è legittimo e che la regione con un parere ha tentato di aggirare la norma. Non basta legarsi ad un cavillo procedurale, è un fatto di dignità, di legalità e non di lessico. Il Consiglio di stato che ci taccia di aggirare la legge, io spero ci sia uno scatto di dignità da parte dei consiglieri». Il consigliere Francesco Micucci ha poi ricordato la genesi della legge regionale e come anche consiglieri come Luca Marconi ed Elena Leonardi l’abbiano sottoscritta: «non serve una nuova interpretazione della regione», mentre il consigliere di FdI Roberto Pantella ha sottolineato l’aumento del gioco d’azzardo online e come un “regolamento non conterrà la ludopatia quando è lo stato a guadagnare sul gioco”. Alla fine la mozione non passa con 6 si, 12 no e 3 astenuti. E sempre il democrat Micucci oggi aggiunge: «ancora una volta il sindaco Ciarapica si disinteressa delle fasce deboli e decide di tutelare le lobby del gioco d’azzardo. Pur bocciata da ben 4 gradi di giudizio il sindaco pervicacemente si rifiuta di ritirare una delibera che non ha più alcuna valenza amministrativa. Il suo ritiro avrebbe però dato un segnale chiaro di una amministrazione che sceglie definitivamente di stare dalla parte della legalità. Ma il sindaco questo segnale non ha voluto darlo, con un voto contrario che però ha visto “smarcarsi” da questa posizione ben 3 consiglieri della sua maggioranza, che sul punto si sono astenuti. E non solo Ciarapica non ha voluto dare questo segnale, ma dopo aver fatto approvare la delibera nel 2018, nel tentativo di dare una sponda all’apertura di una nuova sala-slot bocciata dalla Questura di Macerata, ha poi chiesto alla “Regione amica” un parere interpretativo ed ora insiste su questa strada facendo balenare l’ipotesi di una modifica normativa della legge regionale che possa allargare ancora di più le maglie per l’apertura di nuove sale-slot».
Nuovo step poi per l’adozione definitiva della variante per Palazzo Ciccolini. Un voto che ha mantenuto intatte le posizioni di contrarietà da parte della minoranza (ad eccezione di Piero Gismondi) e quelle di appoggio da parte della maggioranza. L’assessore Roberta Belletti ha dato lettura della valutazione della commissione urbanistica e delle osservazioni pervenute dall’ingegnere Giorgio Medori che ha eccepito sulla necessità di nuovi parcheggi, sulla vocazione culturale del palazzo e sull’insufficienza dei fondi Pnnr per coprire le spese necessarie al restauro del bene. L’ufficio ha proposto il non accoglimento delle osservazioni e alla fine il consiglio a maggioranza ha votato con 14 sì, 4 no e 4 astenuti le proposte dell’ufficio. Polemica a margine per la presenza dell’ex dirigente Paolo Strappato, ora consulente dell’assessore all’urbanistica sull’opportunità della presenza quale riferimento tecnico degli uffici e non politico.
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La colpa non è della Fata Confetto da cui da sempre chi ne avrebbe la possibilità di interferire con forza non interviene. Sono del parere che se c’è un solo sindaco che non ha assolutamente timore di mettere una firma come tanti altri sindaci, beh questo è lui. Chi si vuole dedicare al gioco è libero di farlo, però qui non si tratta solo ed esclusivamente di questo. È una vera sfida che lui fa ai suoi oppositori politici, calpestando però il volere di molti dei suoi amministrati. Mi fermo qui, l’articolo è più che eloquente. Eppure ne ha questo giornale on line di lettori.
Ascolta
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge. F.D.A.