Francesca Gentile, Claudia Gentile, Riccardo Rocchi e Maskym Perevalov (ultimo a destra) al momento della consegna dei fondi
di Michele Carbonari
La moglie, senza valigia né passeggino, domani mattina infilerà la bambina di quasi tre mesi dentro il giubbotto, cercando di oltrepassare il confine che divide l’Ucraina e la Slovacchia. Lui, il marito, partirà domani mattina sperando di incontrarle e portarle in Italia. Civitanova, la città in cui il 39enne Maskym Perevalov vive da undici anni, ha risposto presente all’iniziativa lanciata da Francesca Gentile, “Un caffè per riunire una famiglia”: raccolti mille e cento euro, cibo e materiale per bambini.
«Lavora al ristorante dello chalet San Marco, che gestisce mio zio. È uno di famiglia – racconta Francesca -. L’altro giorno è andato nell’officina di mio marito, che fa il meccanico, per un controllo alla macchina in quanto sarebbe partito per andare a riprendere la moglie e la figlia che attualmente si trovano in Ucraina. Purtroppo i voli sono tutti bloccati. Inizialmente avevano previsto di vedersi in Polonia, ma tanti pullman che accompagnano i profughi al confine non hanno più carburante e ci sono moltissimi chilometri di coda.
Oggi hanno deciso di incontrarsi sul confine slovacco, una zona più vicina. Lei parte domani mattina nella speranza di oltrepassare e raggiungere un “rifugio famiglia”. Senza valigia e passeggino, infilerà la bambina dentro il giubbotto». I due si sono conosciuti un paio di anni fa, si sono sposati e a dicembre scorso è nata Aurora. Maskym da undici anni lavora a Civitanova e tanta è stata la generosità e la solidarietà riscontrata in città in poco più di un giorno. «Abbiamo raccolto quasi mille e cento euro, ma la gente ancora chiama. Abbiamo riempito anche diverse borse di materiale per bambini.
Lui ha la macchina vuota e caricherà cibo e vestiti per lasciarli alle associazioni che poi distribuiranno a chi ne ha bisogno. Non ci aspettavamo questa reazione e così tanta vicinanza – spiega Francesca -. Abbiamo intitolato l’iniziativa “Un caffe per riunire una famiglia” pensando di raccogliere un euro a testa e pensando che arrivati a due o trecento euro avremmo raggiunto un bel contributo per aiutarlo. Invece è andata al di sopra di ogni aspettativa. La marineria già ha dato un contributo di quasi quattrocento euro a Maksym, io ho consegnato il resto. Lui è un ragazzo timido, non chiesto nulla.
È stata un’idea nostra, perché sapevamo che ogni volta che andava a trovarle avrebbe affrontato una bella spesa – conclude Francesca Gentile -. Mio padre ha amici di Treviso, con cui ha fatto il militare. Hanno letto il post su Facebook e si sono resi disponibili per accoglierli in una sosta durante il viaggio. In più, mi ha contattata anche la moglie di Juantorena: al ritorno si incontreranno e se c’è bisogno si è resa disponibile per dare aiuto alla piccola bambina».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati