Un momento della manifestazione
Si sono riuniti muniti di fiaccola, hanno letto poesie e recitano brani di narrativa sulla pace i manifestanti che si sono riuniti questa sera ai giardini di piazza Gramsci a Civitanova per testimoniare la loro solidarietà al popolo ucraino.
Mirella Paglialunga con il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili
Alla fiaccolata di pace, promossa dalla coalizione di centrosinistra e guidata da Mirella Paglialunga, candidata sindaco alle prossime elezioni comunali, hanno preso parte anche dei rappresentanti della comunità ucraina a Civitanova che conta circa 300 persone.
«E’ una spontanea manifestazione di persone che tengono alla pace – ha detto Mirella Paglialunga – e che vogliono manifestare solidarietà al popolo ucraino e testimoniarsi estranei a tutte le politiche di guerra. Con questa iniziativa pacifica vogliamo ricordare che i conflitti si risolvono con la mediazione, con i negoziati e con gli accordi. Ci auguriamo che da domani riprendano le trattative e questo percorso di intesa possa iniziare. Il nostro è un piccolo gesto ma anche una testimonianza che nella nostra città ci sono sensibilità forti che difendono la pace e tengono al futuro dei nostri figli».
Allo stesso tempo, è stata avviata anche una raccolta di medicinali per esprimere concreto sostegno a tutto il popolo ucraino.
(Redazione Cm)
(Foto Federico De Marco)
Un bellissimo momento di solidarietà
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…be’, adesso, comunque, con l'”intestarsi” la pace, andiamoci piano, soprattutto considerando la manifestazione di ieri a Roma, sempre con le bandiere della pace (che sono di tutti, si badi bene), ma anche con quelle dell’anpi, della falce e martello (come la Russia, del resto!!!), dell’arcobaleno, dell’arci e anche con vessilli sovietici e slogan filo-russi!!! gv
io capisco i giovani presi dall’impulso, ma non capisco le persone che passano per colte e che dovrebbero dare esempio di saggezza, concordo pienamente schierarsi contro la guerra, ma solidalizzare con una popolazione che negli ultimi 8 anni ha fatto strage di ben 14.000 uomini, donne e bambini filo russi abitanti nelle zone liberate e che per rivalsa hanno chiuso l’acquedotto che portava l’acqua in Crimea senza curarsi delle popolazioni che l’abitavano non mi pare sia giusto, o la solidarietà sta solo da una parte?
che belle queste manifestazioni apolitiche