Rendering della nuova casa di riposo di Mogliano
«Saremo lì con striscioni, megafoni, torce, trombette, ma soprattutto con la nostra decisa volontà di far sentire la nostra voce, di lottare per qualcosa che amiamo e che è importante per tutti e che purtroppo quasi certamente, con noncuranza e spregiudicatezza, ci verrà estorta noi, ai nostri cari, alle future generazioni».
La conferenza del Comitato in cui è stato annunciato il sit-in di domani
Così il Comitato di tutela dell’area verde del Santuario del Santissimo Crocifisso di Mogliano ha annunciato il sit-in di protesta che metterà in atto domani sera davanti alla sede comunale. Proprio domani, infatti, in Consiglio si discuterà della variante al Piano regolatore con cui l’amministrazione ha intenzione di realizzare una nuova casa di riposo nell’area verde del santuario. Una scelta contestata fin dall’inizio dall’opposizione e da una fetta di cittadini, che in quell’area verde vedono un patrimonio da tutelare, rispettare e valorizzare. E saranno proprio i cittadini domani “a scendere in piazza” con l’iniziativa organizzata dal Comitato presieduto da Luciano Falconi. «Noi come comitato questo scempio non lo possiamo sopportare – ha aggiunto Falconi – per questo domani protesteremo durante il Consiglio comunale».
Il Comitato ha già raccolto un migliaio di firme contro il progetto e ora invita tutti i cittadini a partecipare al sit-in di domani. «Sapete bene – dice il Comitato – che siamo nati dall’unione spontanea di chi vorrebbe una Mogliano migliore e più vivibile, una Mogliano che guarda al futuro, una Mogliano in cui le prossime generazioni e tutti noi possiamo continuare a godere del nostro Santuario e della sua indivisibile area verde. Se hai a cuore la tua comunità, ma soprattutto te stesso e i tuoi cari, partecipa anche tu per evitare questo scempio, questa distruzione apparentemente senza senso voluta da chi forse apprezza un altro Dio, un idolo lucente e pesante».
Corrado Nardi
A entrare nei dettagli tecnici del contestato progetto sono i consiglieri del gruppo di opposizione Mogliano 313 Marco Petrelli e Corrado Nardi, che hanno pubblicato un breve video in vista del Consiglio di domani per spiegare alla cittadinanza i motivi di contrarietà. «L‘area verde di proprietà comunale – dicono – verrà quasi completamente resa edificabile con un indice di fabbricabilità di 5 metri cubi per metro quadro, un indice mai visto a Mogliano. La variante autorizza oltre alla realizzazione della casa di riposo anche attrezzature di interesse comune non meglio specificate. Il progetto immobiliare definitivo occuperà interamente l’area pianeggiante di proprietà del Comune. Stiamo parlando di una superficie complessiva di più di un ettaro, sulla quale la giunta vuole costruire a più fasi un nuovo edificio di 5.350 metri quadri che a regime andrà ad ospitare una struttura di 26.750 metri cubi. Resterà solo una piccola parte di verde che non sarà neppure totalmente fruibile».
Marco Petrelli
I due consiglieri ricordano quindi gli altri passaggi che hanno preceduto questa variante. «Nel 2014 l’amministrazione Zura – spiega – approva la prima variante dell’area, dimezzando le distanze previste per l’edificazione, distanze previste da un bene vincolato come il santuario, riducendole a 25 metri. Questo viene fatto con una specifica prescrizione: zonizzare il contorno dell’area come area verde o parcheggio. Cementificando ora il verde, l’attuale assessore all’Urbanistica ed ex sindaco smentisce se stesso e il suo precedente piano regolatore. Cioè prima si dice che quell’area deve rimane verde, poi dopo pochi anni si cancella tutto». Non solo, perché a corredo della tesi secondo cui la nuova casa di riposo lì sarebbe irrealizzabile i due consiglieri ricordano anche l’atto di donazione con cui il Comune è entrato in possesso dell’area verde e le parole dell’Arcidiocesi sul progetto stesso. «Il 4 maggio 2017 i padri Sacramentini – aggiungono Petrelli e Nardi – donano l’ex seminario, l’ortofrutteto, l’uliveto e gli spazi verdi al Comune, ma con previsi vincoli di destinazione: lasciare adeguati spazi per l’attività religiosa del santuario, destinare immobili ad attività sociali, caritatevoli ed assistenziali. Ma ad oggi l’amministrazione non ha ancora definito con la Curia quali siano gli spazi da lasciare al santuario. E’ uno scandalo che la giunta non rispetti i patti dopo cinque anni. Con questa nuova lottizzazione quindi si tradiscono gli impegni e si crea un danno enorme a tutta la comunità». Proprio la violazione dell’atto di donazione è inoltre uno dei punti su cui poggia il parere redatto dagli avvocati Sandro Nardi e Luigi Meconi per conto del Comitato.
L’area verde dove sarà realizzata la nuova casa di riposo
Infine i due consiglieri citano le parole della stessa Arcidiocesi di Fermo, che ha parlato in riferimento ai nuovi edifici di «impatto deteriore sulla cornice ambientale del complesso ecclesiastico», per cui ne risulterà pregiudicata «in modo definitivo l’integrità, la fruizione e la valorizzazione». «Con questo progetto il santuario – concludono Petrelli e Nardi – viene schiacciato tra la Provinciale e l’area edificata e gli adeguati spazi previsti all’atto della donazione che fine hanno fatto? Togliere gli spazi ad un santuario è come togliere ad una persona l’aria che respira. Tra l’altro non ci sono neanche i soldi per questo progetto faraonico, per fare il secondo lotto servirebbero fondi del Comune, ma il comune oggi questi soldi non li ha».
(redazione CM)
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