«Al via gli espropri ai Sacramentii
per la nuova casa di riposo
Azione di inaudita gravità»

I GRUPPI d'opposizione SiAmo Mogliano e Mogliano 313 mettono nel mirino l'amministrazione comunale: «Intende accaparrarsi gli immobili del Santuario, compreso il sagrato della chiesa, frutto delle donazioni dei fedeli da tempo immemorabile, per cementificare l’area verde»
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L’area verde intorno al santuario

 

«Il comune di Mogliano ha dato avvio al procedimento finalizzato all’esproprio di tutti gli spazi attigui al Santuario del SS. Crocifisso di proprietà dello stesso ente religioso rappresentato dall’Arcivescovo di Fermo. Con questa azione di inaudita gravità il comune intende accaparrarsi gli immobili del Santuario, compreso il sagrato della chiesa, frutto delle donazioni dei fedeli da tempo immemorabile, per cementificare l’area verde con la costruzione di una nuova casa di riposo delle dimensioni di circa 5.800 metri quadri e corrispondenti ad oltre 26.000 metri cubi». Sono le parole dei gruppi consiliari d’opposizione “Siamo Mogliano” e “Mogliano 313”, rappresentati in Consiglio dai consiglieri Matteo Zazzaretta, Marianna Matricardi, Marco Petrelli e Corrado Nardi, che tornano a puntare il dito contro l’amministrazione comunale per la realizzazione della nuova casa di riposo.

casa-riposo-mogliano2-325x244 «I terreni oggi oggetto di esproprio – continuano le minoranze – sono una pertinenza del Santuario, posti fin dagli anni ‘50 al servizio e ad ornamento dello stesso, finalizzati all’accoglienza dei fedeli e da sempre utilizzati anche come spazio di socializzazione. L’area in questione non va cementificata, ma lasciata a verde e riqualificata, secondo le nuove tecniche di rigenerazione urbana, in accordo con gli organi del Santuario e con il coinvolgimento della cittadinanza per finalità turistico-religiose, sociali e sportive. Il comune di Mogliano, dopo aver ricevuto in donazione dai Padri Sacramentini tutto il complesso dell’ex seminario e di gran parte dei terreni adiacenti, avrebbe dovuto restituire al Santuario gli “spazi adeguati” per le attività dello stesso, come riportato nell’atto di donazione. In conclusione, l’amministrazione comunale oltre ad essere inadempiente rispetto alla restituzione degli spazi interni ed esterni, ora intende spogliare il Santuario anche delle sue vitali pertinenze. Va ricordato, infine – concludono i consiglieri – che le stesse perizie commissionate dal comune hanno dimostrato la perfetta recuperabilità della casa di riposo di Santa Colomba e, in ogni caso, l’area del Santuario è un luogo di memoria collettiva che va assolutamente salvaguardato da ogni ipotesi edificatoria ed anche da ogni futura speculazione».

 

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