Il medico Amedeo Giorgetti
di Francesca Marchetti
Dopo i dibattiti alimentati dal cartello anti no vax affisso al suo ambulatorio, dettato dall’esasperazione a cui lo ha portato la situazione attuale, il medico di Recanati, Amedeo Giorgetti, due giorni fa ha subìto un lutto molto personale. Il suo amico, e tra i primi pazienti, l’83enne Elso Canalini, è morto all’ospedale di Macerata dove era stato ricoverato. Giorgetti lo ha voluto ricordare in un post molto sentito apparso su Facebook.
«È un dolore mio personale, ho voluto lasciare un pensiero su di lui ma non voglio sollevare polemiche con questo post – ha detto Giorgetti – Elso era una persona dinamica e provo un grande affetto per lui e la famiglia. Per fortuna hanno risposto persone per bene e suo figlio mi ha lasciato un commento per me prezioso».
«Purtroppo di Covid si può morire anche dopo un anno e il mio post di questa mattina non vuole sollevare alcuna polemica – ha scritto il medico su Facebook -. Venerdì ho perso uno dei miei più cari pazienti, Elso. Il virus lo aveva colpito esattamente un anno fa e per lui, già affetto da una fibrosi polmonare, è stato devastante. Nonostante tutto, siamo riusciti attraverso la preziosa consulenza del prof. Campanella ed il suo servizio di videoteleconsulto, a non ricoverarlo e a tirarlo fuori dall’infezione, anche se ovviamente ne è uscito invecchiato di 10 anni». Il medico nel suo post ricorda la conoscenza con il paziente, uno dei primi, avvenuta nel 1987, «provai subito una grande simpatia e stima per quella persona perbene, educata, rispettosa, elegante… spesso ci prendevamo in giro e ci sfottevamo un po’, soprattutto sulle appartenenze politiche: lui fieramente di sinistra, io altrettanto fieramente di destra… ma tra persone perbene ed oneste alla fine ci si incontra sempre, soprattutto quando la scelta della appartenenza politica è legata unicamente ad una logica del bene comune, che ognuno interpreta dal proprio legittimo punto di vista». Poi racconta le ultime settimane vissute dal paziente «quando si sentiva sempre peggio, diceva ai figli e alla moglie: “chiamate Amedeo”, come se io avessi potuto fare qualcosa per lui… ed io ovviamente andavo, solo per cercare di rassicurarlo un po’… perché sapevo che la mia Medicina, non sapeva fornirmi le armi per poterlo riportare in salute», infine racconta che venerdì lo ha chiamato il figlio del suo paziente «per darmi la tristissima notizia e abbiamo pianto insieme».
Il post di Amedeo Giorgetti
Grande Dottore
R.i.p ·
Bravo dott...complimenti
RIP
Una gran brava persona mi dispiace molto
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Sono veramente d’accordo nel condividere la spaccatura verso chi rifiuta il vaccino danneggiando oltre che se stesso, l’intera società.
Sublime ma nel maneggiare il sublime ci vuole attenzione perché già mastro Napoléon avvertiva che du sublime au ridicule il n’y a qu’un pas.
preoccupante che venga fuori chi,in base a questi esempi,con molta superficialità sostiene l’inutilità,se non addirittura la nocività,della vaccinazione.