AGGIORNAMENTO DELLE 9,15 – E’ stato arrestato nella notte il presunto piromane sospettato di aver appiccato 10 incendi tra Camerino e Valfornace. L’indagine dei carabinieri Forestali e della Compagnia di Camerino ha portato ad un uomo di Valfornace, che ora su disposizione dell’autorità giudiziaria si trova ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Al momento momento il pm Enrico Barbieri gli sta contestando l’ultimo rogo avvenuto a Camerino ieri mattina. Ma le indagini sono a più ampio raggio e l’uomo è sospettato di aver causato diversi altri incendi in provincia.
***
di Gianluca Ginella
Una scia di dieci incendi, l’ultimo questa mattina, ancora una volta a Morro di Camerino dove lo scorso martedì (17 agosto) erano andati distrutti 30 ettari tra bosco e radure: il presunto piromane è stato scoperto. Si tratta di un uomo di Valfornace e in queste ore sono in corso le indagini sul suo conto e sarebbero in corso anche le perquisizioni per raccogliere elementi utili alle investigazioni.
La devastazione in località Morro
Le indagini dei carabinieri Forestali e della Compagnia di Camerino in questi giorni sono state serrate per riuscire a bloccare la scia dei roghi che stava colpendo l’entroterra dal 2 agosto. Da quel giorno il presunto piromane è sospettato di aver appiccato dieci incendi. L’ultimo è di questa mattina, ancora una volta a Morro. Incendi che hanno causato ingenti danni. Come il rogo appiccato alle 2 di notte del 17 agosto a Morro che ha portato alla distruzione di trenta ettari, in parte di bosco. Appena tre giorni prima, sempre a Camerino (14 agosto) altri due incendi sono stati appiccati e per fortuna spenti nel giro di poco dai vigili del fuoco che sono riusciti a evitare il propagarsi delle fiamme. Una scia che è al vaglio degli inquirenti e che parte dal 2 agosto quando c’era stato un incendio, anche allora a Camerino. Che ci fosse un piromane è apparso evidente a vigili del fuoco e carabinieri con l’incendio del 17 agosto (anche se è probabile che già vi fossero indagini) con un rogo scoppiato di notte.
I bagliori delle fiamme nei boschi di Morro
Da quell’incendio, che ha richiesto l’intervento dei Canadair per domarlo, i carabinieri hanno dato il via a indagini serratissime per chiudere il cerchio intorno al piromane. Al momento le operazioni dei carabinieri sono in corso e i provvedimenti da adottare nei confronti del sospettato sono al vaglio degli inquirenti. Una indagine la cui importanza è stata sottolineata dal sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, che è stato in prima linea in questi giorni per seguire da vicino le operazioni di spegnimento degli incendi e che da subito ne aveva indicato la causa come opera di un piromane. «Sono molto soddisfatto che si sia individuato un presunto responsabile di questi episodi con indagini serrate e condotte con grande competenza e professionalità – ha detto il primo cittadino -. Ringrazio i carabinieri forestali, i carabinieri e tutti coloro che hanno partecipato allo svolgimento delle indagini. Sono episodi che hanno colpito tutti in questi giorni difficili di grande siccità, dopo un periodo duro come quello della pandemia. È stato davvero triste vedere il bosco in fiamme e ho assistito con i miei occhi al grande lavoro che è stato necessario per spegnere gli incendi, soprattutto quello di Morro. Auspico appunto che non si ripetano mai più perché i boschi sono patrimonio di tutto il nostro territorio».
(Servizio in aggiornamento)
Vigili del fuoco al lavoro per spegnere l’incendio
Operazioni di bonifica dopo il maxi rogo, rientrate a casa 7 famiglie evacuate
Ettari di bosco in fiamme, il forte odore di bruciato avvertito in tutta la provincia (Foto/Video)
Ora attendiamo di sapere le pene.....
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Si. Le pene. Nulla. Propongo una buona rotta d’ossa. E olio di ricino a litri
Domiciliari? Solo?
Una volta che la parola “presunto responsabile” sia divenuta un “comprovato”, mettetelo in galera e buttate via la chiave con confisca di tutti i beni personali ad infinitesimo compenso economico del danno arrecato.
Se tutti i piromani sapessero che una volta scoperti si trovano dall’oggi al domani sul lastrico per non avere più nulla (proprio come coloro che poverini si vedono le proprietà distrutte dal fuoco) forse ci penserebbero su due volte.
Pazzi criminali.
Sottoscrivo quanto dice la signora Roberta Angelelli, perché questi atti non possono non essere giudicati alla stessa stregua di un omicidio. Solo vorrei evitare che, una volta tolto tutto al “comprovato” delinquente, il “Sistema” gli riconosca il reddito di cittadinanza.