Controlli della Guardia di finanza sulla costa nelle due settimane a cavallo di Ferragosto: i posti di controllo, lungo le principali arterie di accesso ai comuni di Civitanova, Porto Recanati e Potenza Picena, hanno consentito l’identificazione di 312 persone e il controllo di 259 auto.
Ventisette le multe per violazioni al codice della strada. Altra attività ha riguardato il contrato all’abusivismo commerciale: 7 gli interventi con il sequestro amministrativo di 3.500 articoli e la segnalazione ai sindaci competenti di 7 ambulanti che non avevano le autorizzazioni. Sono inoltre stati sequestrati 1.800 articoli tra contraffatti e non sicuri, due persone denunciate e tre segnalate alla Camera di commercio. Per quanto riguarda lo spaccio di droga, una persona è stata denunciata e due consumatori sono stati segnalati alla Prefettura.
Le operazioni sono state disposte dal comando provinciale della Finanza di Macerata. I militari hanno intensificato i controlli con particolare attenzione alle zone della movida. Il dispositivo di prevenzione ha visto in campo 42 pattuglie coadiuvate dalle due unità cinofile antidroga in forza alla Compagnia di Civitanova.
Ma andassero nei locali non per strada. ne beccano due ogni uno
Bravi Voi Forze dell'ordine
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Rinnovati complimenti alla GUARDIA DI FINANZA per i ripetuti controlli e sequestri in provincia per migliaia di prodotti contraffatti e pericolosi per la salute umana e relative segnalazioni di ambulanti senza autorizzazioni, ovviamente immigrati/irregolari.
Riporto parti di un interessante articolo pubblicato proprio oggi sul SOLE 24 ORE a pagina 5 dal titolo:
IL MERCATO DEL FALSO ALLE IMPRESE ITALIANE COSTA 225 MILIONI L’ANNO / L’ATTACCO AL MADE IN ITALY : IL VALORE DEI PRODOTTI ITALIANI CONTRAFFATTI NEL MONDO SI STIMA ORMAI IN 100 MILIARDI DI EURO, NEL 2017 LA STIMA ERA DI 60 MILIARDI.
Moda, alimentari, giocattoli, ricambi auto, prodotti elettronici ed informatici sono i principali settori sempre più colpiti dal mercato del falso, un mercato a cui le imprese italiane “pagano un dazio” di almeno il 10%.
Secondo gli ultimi dati diramati dall’ufficio UE per la proprietà intellettuale, le perdite subite dai bilanci degli stati membri prodotte dal mercato del falso hanno raggiunto i 15 miliardi di euro garantendo alla criminalità organizzata guadagni illeciti per 2,5 miliardi di euro di cui almeno 225 milioni a danno delle imprese italiane.
Per arginare il business del falso l’AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI sta alzando il livello dei controlli, con la collaborazione degli operatori doganali ed associazioni di categoria, anche con l’entrata in funzione della società QUALITALIA che con l’ausilio dei laboratori chimici della stessa amministrazione potrà certificare origine, caratteristiche, filiera produttiva di provenienza, inclusi gli alimentari.
L’attività di intelligence applicata al contrasto della contraffazione e della tutela del MADE IN ITALY ha consentito di iniziare a tracciare le rotte dei traffici illeciti, impresa molto complessa “IN QUANTO LE SPEDIZIONI ATTRAVERSANO DIVERSI PAESI DI TRANSITO AL FINE DI CONFONDERE LA REALE PROVENIENZA DELLA MERCE”.
Resta evidente che il principale paese di origine e provenienza di beni contraffatti è la CINA con paese di transito la GRECIA per poi in EUROPA.
A proposito di GRECIA ed il porto del PIREO aggiungo altro articolo di Andrea Fioravanti:
“PECHINO E’ VICINA, LA GRECIA SI SVENDE ALLA CINA PER POCHI SPICCIOLI. ECCO PERCHE’ L’ITALIA DOVREBBE PREOCCUPARSI DI NON FARE LA STESSA FINE” / “LE DITA DEL GOVERNO GRECO SON RIMASTE DEMTRO LA TRAPPOOLA CINESE E NON RIESCONO PIU’ AD USCIRE, CEDENDO MOLTO E OTTENENDO POCHISSIMO IN CAMBIO”.
“LA CINA STA USANDO LE SUE ARMI ECONOMICHE PER COSTRINGERE I PAESI CON CUI COMMERCIA A SIGLARE ACCORDI SBILANCIATI CHE BENEFICIANO SOLO PECHINO E LASCIANO I SUOI CLIENTI IMPANTANATI NEL DEBITO”
Ho divagato sulla cosiddetta VIA DELLA SETA ma sono considerazioni altamente correlate con l’articolo, ma spero che DRAGHI dall’alto della sua preparazione non si lasci infinocchiare come la GRECIA due anni fa con il porto del PIREO svenduto alla CINA che successivamente ha messo gli occhi sul porto di TRIESTE e non solo.
Per ultimo: oltre alla benemerita attività di contrasto ai prodotti contraffatti da parte della GUARDIA DI FINANZA, DOGANE & MONOPOLI, PER TUTELARE IL MADE IN ITALY ED ANCHE L’OCCUPAZIONE E’ NECESSARIA UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DA PARTE DI NOI CONSUMATORI RIFIUTANDO ACQUISTI CHIARAMENTE CONTRAFFATTI MA ANCHE QUELLI CON ETICHETTE INGANNEVOLI DEL TIPO “CE” (CHINA EXPORT) ANZICHE’ IL VERO MARCHIO DI GARANZIA E SICUEREZZA EUROPEO “CE” LEGGERMENTE DIVERSO COME CARATTERI.