Green pass, i ristoratori dicono sì:
«Così possiamo continuare a lavorare»

CIVITANOVA - Gli operatori sono favorevoli al nuovo provvedimento per entrare nei locali, in palestra, piscina, teatro, cinema. Enrico Cosentino (Tigelleria Mille lire e Lattuga): «Ben venga, basta che in autunno non ci richiudano». Marco Scarpetta (Raphael Beach): «Mi sembra una buona iniziativa. Speriamo in norme chiare sulla vaccinazione ai dipendenti». Carlo Scheggia (Panino Marino): «Necessario estenderlo a tutti i settori»
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Enrico Cosentino di Tigelleria Mille lire

 

di Laura Boccanera

Green pass per l’accesso ai ristoranti al chiuso, il provvedimento piace ai ristoratori di Civitanova. La reazione all’indomani del decreto del presidente Mario Draghi è positiva e seppur si attende di leggere il decreto per capire come adeguarsi e cosa comporterà per i titolari dei ristoranti, tendenzialmente la novità non scoraggia, anzi.

La pensa così Enrico Cosentino della Tigelleria Mille lire e Lattuga: «ben venga il green pass, basta che a settembre, ottobre non ci ritroviamo di nuovo chiusi un’altra volta. Sono a favore dei vaccini, pro scienza e il green pass per me è una novità positiva che ci consentirà di continuare a lavorare».

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Marco Scarpetta Raphael Beach

Dello stesso avviso anche Marco Scarpetta dello chalet Raphael Beach. Se è vero infatti che il provvedimento entra in vigore dal 6 agosto e che in estate è possibile mangiare all’aperto, anche le attività stagionali di ristorazione saranno chiamate ad adeguarsi per i periodi di settembre e ottobre: «abbiamo sempre seguito le regole – dice Marco Scarpetta – anche dopo il primo lockdown c’era una certa reticenza da parte dei clienti ad indossare ad esempio la mascherina quando venivano al bancone, ma seguendo le regole e adeguandoci ci siamo trovati anche meglio rispetto a prima. Auspico che anche questa volta avvenga lo stesso. Aspettiamo di leggere il decreto, ma il green pass mi sembra un buon provvedimento, io stesso e la mia famiglia siamo vaccinati, il personale si sta vaccinando. Questo è l’altro tema che si dovrà affrontare, la vaccinazione per i dipendenti, speriamo che anche su questo ci siano norme chiare».

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Lo staff del Panino Marino con i due titolari Giammario Spernanzoni e Carlo Scheggia

Certificato verde sì, ma a patto che sia esteso a tutte le categorie, non solo alla ristorazione, la pensa così Carlo Scheggia di Panino Marino, locale di street food marinaro: «è chiaro che bisogna adottare misure opportune per superare tutti insieme questo momento complesso, ma credo sia necessario e opportuno estenderlo non solo alla categoria della ristorazione, ma a tutti i settori, dalla sanità ai docenti delle scuole. Se il green pass serve per pranzare e cenare nei ristoranti ok, ma credo che vada esteso ad una serie di situazioni altrimenti è inutile. Speriamo anche che ci siano modalità semplici per l’accertamento. A livello di procedura è indubbio che si tratta di una complicazione, ma comunque è necessaria perché il rialzo dei contagi e la situazione in essere non ci lascia tranquilli».

Più scettico Massimiliano Gigli de La Greppia: «sono favorevole ai vaccini, mi sono vaccinato, non giudico chi non lo fa, ma non mi piace essere lo strumento che il Governo usa per costringere la gente a vaccinarsi. Intanto è sempre la nostra categoria quella chiamata ad adeguarsi, a fare controlli e sacrifici. Spero di sbagliarmi ma non sono sicuro che il green pass ci terrà alla larga da ulteriori chiusure. Fatto sta che la situazione è veramente pesante, sempre e solo bar e ristoranti, mi chiedo perché non i trasporti allora, la sanità, e altri. Purtroppo altro non possiamo fare altro che adeguarci e tenere duro».

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Massimiliano Gigli

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