Loro Piceno, la visita del commissario straordinario Giovanni Legnini
di Monia Orazi
Un piano di rientro per smaltire le 4800 pratiche pendenti all’ufficio speciale ricostruzione di Caccamo, nuove ordinanze per la ricostruzione delle chiese, lo smaltimento delle macerie e le opere pubbliche e testo unico delle norme sulla ricostruzione entro fine estate: queste le novità annunciate dal commissario straordinario Giovanni Legnini ieri pomeriggio a Loro Piceno, quando dopo aver visitato insieme al sindaco Robertino Paoloni ed al consigliere regionale Francesco Micucci, si è confrontato nel teatro comunale con una quindicina di sindaci dei paesi limitrofi e una trentina di tecnici sulle novità introdotte dall’ordinanza 100. Due ore e mezza di confronto serrato, in cui i tecnici hanno espresso i loro rilievi e Legnini più volte li ha invitati a proporre la loro soluzione. Alla fine su alcune questioni da loro sollevate Legnini emetterà dei pareri, per chiarire alcuni aspetti. La visita a Loro Piceno ha toccato i palazzi storici del centro, il palazzo comunale, il castello Brunforte in parte inagibile, il parco rimesso a nuovo grazie ai fondi degli sms solidali. Ha detto il sindaco di Loro Piceno, Robertino Paoloni: «Abbiamo messo attenzione sulle chiese anche se non è di diretta competenza del commissario, sul castello nostro monumento più importante per capire come salvarlo. Abbiamo parlato delle case popolari che hanno un problema di frana e su cui abbiamo lavorato perché ci sono 43 famiglie. Abbiamo discusso delle altre opere di ricostruzione da realizzare. Il commissario è molto diretto, speriamo ci sia quella ventata di entusiasmo per far partire quella ricostruzione di cui i nostri borghi hanno bisogno».
L’incontro con gli amministratori a teatro
Alla vigilia del quarto anno dal sisma 2016 Legnini ha lanciato un appello accorato ai tecnici a presentare i progetti: «La mia ambizione è che per il quarto anniversario del terremoto chiudiamo la partita delle regole ed iniziamo quella delle opere, l’atteggiamento che riscontro sempre è quello che manca qualcosa, che si è in attesa di qualcosa che deve arrivare. Facciamo tutto quello che si può fare è un appello accorato che vi faccio, altrimenti rincorriamo le norme». Legnini ha ricordato che il decreto Semplificazione pubblicato ieri accelera l’affidamento dei lavori con la procedura negoziata e presenta norme urbanistiche che risolvono i problemi per gli edifici con demolizione e ricostruzione. Ha aggiunto il commissario: «Nel decreto Semplificazione vi sono innovazioni specifiche per la ricostruzione rilevanti in materia di conformità urbanistica, una fase procedimentale complessa e difficile che ha determinato una situazione di stallo nella ricostruzione. Il legislatore ha recepito il passaggio scritto nell’ordinanza 100. Vorrei un impegno molto forte, perché si tratta di un cambiamento culturale, si fa riferimento all’ultimo titolo edilizio e si deve accertare la non esistenza di sanatorie. Nelle prossime settimane affermerò con una norma chiara, quello che serve riguardo l’attestazione di conformità urbanistica. Le norme da sole non risolvono i problemi, che sono superabili, ma bisogna crederci». Per la ricostruzione delle chiese, per cui ci sono già una novantina di interventi grazie al fatto che sono soggette alla disc iplina della ricostruzione privata, sino alla soglia comunitaria, saranno sotto questo regime. Tra i punti toccati da Legnini la necessità di pensare alla zona franca urbana, modifiche per le tariffe professionali dei tecnici, la revisione della piattaforma Mude dove si depositano i progetti. Legnini ha annunciato la firma del decreto che istituisce lo Sportello sisma, destinato a tecnici ed amministratori per porre quesiti ed avere risposte in tempi brevi, soprattutto sul fronte dell’incertezza del calcolo del contributo, che è un freno alla presentazione dei progetti, anche per il rischio di accollo di alcune spese da parte dei proprietari.
Il commissario ha anche parlato del futuro testo unico sulla ricostruzione: «Il testo unico delle ordinanze vorrei farlo in tempi non lunghi. Serve un testo di riferimento definitivo, che mi auguro veda la luce entro pochi mesi, al quale fare affidamento per la ricostruzione. Lo faremo ascoltando professionisti e comitati. Non sarà un’opera compilativa ma chiarificatrice anche ai fini del calcolo del contributo. Stiamo realizzando un’opera di sistemazione che sia la tavola delle regole a disposizione di tutti per i prossimi anni». Legnini nei giorni scorsi si è incontrato con il ministro dell’economia Piergiorgio Gualtieri, hanno discusso della proroga dello stato di emergenza per cui serviranno 300 milioni di euro. Sul futuro della struttura commissariale ha detto che serve individuare una guida stabile del processo di ricostruzione nelle Regioni, mentre la struttura commissariale centrale deve rimanere agile e snella, esercitando poteri di coordinamento. «Vorrei essere un commissario itinerante, se c’è un problema preferisco venire», ha concluso. È toccato poi ai tecnici sollevare questioni e problemi.
L’architetto Vittorio Lanciani ha parlato delle difficoltà di accesso agli archivi comunali per attestare la conformità urbanistica ed i problemi nella corretta definizione del contributo di riparazione degli edifici. Paola Passeri, rappresentante del collegio geometri ha ricordato come il timore dei tecnici siano i controlli dettagliati che rischiano di far avere ai proprietari delle abitazioni la brutta sorpresa dell’accollo. L’ingegnere Roberto Di Girolamo ha detto come riguardo ai condomini la ripartizione del contributo per unità immobiliare, rischia di far avere dei lavori non coperti da contributo, che i proprietari si pagano da soli, specie riguardo alle finiture. Legnini ha risposto che affronterà il problema una volta per tutte, annunciando che farà una nuova ordinanza su sismabonus ed ecobonus, per integrarli con il contributo: «Cari sindaci dopo quattro anni chiudiamo la partita dei danni lievi, che siamo qua ancora a parlarne è una sconfitta per tutti. Non mi rassegno che dopo tutto questo casino non si riesca a partire. Dopo che si è partiti, occorre andare avanti a ritmo sostenuto». L’architetto Mario Sensini parafrasando lo slogan di Symbola l’Italia deve fare l’Italia, ha invitato Legnini a fare un tavolo per lo sviluppo economico delle zone colpite dal sisma, mettendo insieme i sindaci.
«Il commissario ha un ruolo di coordinamento e non può sostituirsi al presidente di Regione o ai sindaci – ha risposto Legnini – i territori sono affidati in buone mani. Ci sta una condizione imprescindibile per la ripresa deinnostri amati territori, che noi tutti recuperiamo credibilità e affidabilità, ritrovando la fiducia dei cittadini nei confronti sistema pubblico. Accadrà se parte davvero la ricostruzione, che è una leva per far ripartire l’economia. Economia post sisma non si crea da sola ma si accompagna a direttrici di sviluppo ancora di più dopo Covid. Se non partiamo davvero tutto resta un esercizio retorico. Pezzo per pezzo componiamo il mosaico ma partiamo». Sul destino delle 4800 pratiche pendenti all’ufficio speciale ricostruzione, con 112 già presentate ai sensi dell’ordinanza 100 è intervenuto il direttore Usr ingegnere Cesare Spuri: «Sentiamo il peso delle pratiche pendenti, il volume di fuoco di due anni è mezzo è stata una lavorazione di 1500 pratiche l’anno. Anche per il pregresso vale la modalità semplice e leggera dell’ordinanza 100 di guardare alle questioni. Abbiamo ridistribuito le pratiche pendenti, quelle che hanno già la compatibilità e fatto le integrazioni richieste, cercheremo di chiuderle senza andare troppo per le lunghe. Vorremmo smaltirle in otto, dodici mesi al massimo. Vogliamo azzerare la situazione ripartendo dall’ordinanza 100. Chi ha presentato il progetto da non molto può ritirarlo e riproporlo con l’ordinanza 100 che ha tempi definiti».
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