di Laura Boccanera
Entro il 2022 il ponte sul Chienti sarà realtà. L’unione fra Porto Sant’Elpidio e Civitanova avrà come immagine iconica un ponte di 175 metri a 3 campate in acciaio, una finestra sul mare e sul fiume, una tessera di un puzzle che collega come una spina dorsale il Gargano a Venezia. E’ la ciclovia Adriatica di cui la Regione Marche è capofila, un progetto maestoso da 250 milioni di euro.
Una infrastruttura parallela a quella di maggiore intensità per una viabilità slow a scopo turistico, ma non solo. L’obiettivo è quello di riuscire, grazie a servizi e nuovi percorsi, ad arrivare ad un maggiore utilizzo delle bici. Il progetto, con un focus particolare sul ponte per il Chienti è stato presentato questa mattina dal presidente della Regione Luca Ceriscioli. Presenti anche gli assessori regionali Angelo Sciapichetti e Fabrizio Cesetti, il consigliere regionale Francesco Micucci e il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci. Per il comune di Civitanova l’assessore Ermanno Carassai. Ceriscioli ha spiegato come la ciclovia rappresenti uno strumento per una mobilità sostenibile, che colleghi la dorsale adriatica, ma che, a pettine, si prolunghi verso l’entroterra lungo i corsi d’acqua. Per promuovere le nuove infrastrutture sono stati messi in campo anche investimenti sulla segnaletica e comunicazione che sarà uniforme per tutta la ciclovia e, grazie ad un accordo con le ferrovie anche il sistema su rotaia entro il 2022 diventerà a misura di cicloturista. In questo contesto si inserisce il ponte sul Chienti, un’idea che ha radici lontane e che ora però è su carta.
Nazareno Franchellucci, Luca Ceriscioli ed Ermanno Carassai insieme all’architetto che ha progettato il ponte
Nel corso della conferenza sono stati mostrati i rendering del progetto studiato dagli architetti: è costituito da 3 campate, una centrale e un arco inclinato di 15 gradi e 2 campate laterali appoggiate. Una lunghezza complessiva di 175 metri, di cui 79 di arco e sorgerà ad est della statale 16 collegando la pista ciclabile di Porto Sant’Elpidio con quella sul Chienti di Civitanova. Avrà una larghezza di 5 metri, di cui 2 di area pedonale e 3 di area ciclabile. «Il ponte va a concludere un percorso che già si sta facendo – ha detto Ceriscioli – sia Porto Sant’Elpidio che Civitanova hanno realizzato piste ciclabili, il ponte rappresentava l’elemento più complesso e che mancava. Nelle Marche esistono già ampi tratti e l’intervento va a completare quello che manca». Le tempistiche: entro aprile del 2020 dovrà essere affidata la progettazione esecutiva del progetto, per poi, entro il 2021 andare al bando per la realizzazione che potrebbe partire nel 2022. Al momento invece c’è uno stop per la parte nord come ha spiegato l’assessore Carassai. A nord di Civitanova, sull’Asola era previsto un ponte analogo e il prolungamento della ciclabile, ma non ci sono fondi a disposizione: «I fondi non bastano e serve ricorrere a risorse del bilancio comunale che però sono insufficienti – ha detto Carassai – abbiamo avuto anche contatti col credito sportivo, ma siamo in difficoltà. C’è anche l’idea di realizzare il collegamento verso ovest con Santa Maria Apparente». Parla invece di “giornata storica” il sindaco di Porto Sant’Elpidio Franchellucci: «E’ da tempo che esiste un dibattito sul collegamento delle nostre due città legate da un’interazione continua e praticamente quotidiana, oggi è una giornata storica, un collegamento che non unisce solo due città, ma anche due province».
Ma sì.... continuiamo a spende sordi pe le biciclette.....
Camerino,Sarnano,Visso,San ginesio e molti altri borghi medievali nel Maceratese ancora sono inagibili per il terremoto! E spendete i soldi per fare sto scempio! Vergogna
Ancora non capiamo il senso delle priorità. Forse siamo noi che pensiamo troppo hai terremotati. Schifo
Per la regione Marche questo è importante non le sorti dei terremotati!!
Ottimo progetto!
Per la regione Marche questo è importante non le sorti dei terremotati!
Ma questi soldi x che non li spendete x i terremotati ? S cosa serve questo ponte solo a deturpare di più l ambiente
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Io con tutti quei soldi ci pagherei degli operai che ripuliscono i bordi delle strade pieni di rifiuti+ inizierei a beccare i maleducati che li buttano
Questo è un progetto di cui si parla da anni. Cosa c’entra il terremoto ? E’ un progetto bellissimo. Pulire le strade ai bordi è giustissimo, aiutare i terremotati è giustissimo, ma che si facciano uscire i soldi dagli sprechi, Non da progetti utilissimi e bellissimi come questo.
A me questo progetto piace molto.
Se l’articolo avesse riguardato la realizzazione, nella stessa zona, di una rotonda o di un ponte autostradale non ci sarebbero state lamentele perché si toglievano risorse ai terremotati. Il vero tema quindi è che alcuni, forse ancora molti, considerano queste infrastrutture un inutile lusso , magari motivato da un approccio ideologico. In realtà non è cosi, e per accorgersene basterebbe guardarsi un pò intorno senza andare necessariamente in molti paesi europei ma arrivare soltanto in alcune regioni italiane, un pò più a nord. La disponibilità di percorsi ciclabili che intersecano sia zone urbane che turistiche vengono considerate infatti un utile investimento non solo per promuovere la mobilità sostenibile ma anche per raggiungere un target turistico sempre più grande e, fra l’altro, spesso con una elevata capacità di spesa. A mio parere si tratta di un investimento che rende più moderna la nostra Regione.
Non riesco a capire i commenti, visto che ci sono i terremotati non costruiamo più strade e infrastrutture? Questa invece è una bella iniziativa che ci mette sullo stesso piano degli Stati del Nord Europa
e favorisce la riduzione dell’inquinamento
e l’afflusso di turismo anche per le zone terremotate
Era da tempo che si attendeva quest’opera che unisce 2 piste ciclabili ma anche 2 città vicinissime e con caratteristiche simili .
Scandaloso è che due paesi così vicini siano separati e non raggiungibili con mezzi alternativi alle automobili, o meglio che per andare in bicicletta uni debba rischiare di essere falciato da un auto lungo la statale.
Esistono tantissimi esempi di ciclovie anche nel nord Italia. Questo è un bel progetto che può avere ottimi impatti sul turismo e sulla qualità di vita della regione.
Tutto il resto è propaganda demagogica.
Per i soldi alle comunità del cratere c’è un commissario che gestisce risorse, non mi sembra che ultimamente siano uscite notizie confortanti…