Da sinistra: Gabriele Maolo, Giuseppe Centanni, Paolo Francesco Perri, Flavio Corradini, Emanuela Lanfranchi, Andrea Foglia
di Laura Boccanera
Un convegno sulla sanità con un approccio “verticale”, relatori medici esperti, luminari della materia senza contaminazioni con opinioni partitiche. E uno “orizzontale”, di confronto e costruzione.
L’associazione Cittadini in cammino di cui è fondatore l’ex rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini (approdato a Italia Viva), pone il proprio sguardo di analisi critica e propositiva sulla sanità, argomento che soprattutto in questa fase diventa materia da campagna elettorale. «Ma l’approccio è diverso, vogliamo proporre contenuti, spesso si parla di sanità senza competenze. A questo seminario sono presenti solo relatori altamente qualificati. Sarà un incontro utile a chi ha orecchie per ascoltare e braccia, cuore e mente per metterle in opera – ha spiegato Corradini – vogliamo parlare di tutto ciò che ruota attorno alla cura e al welfare della persona affrontando ogni aspetto». Il convegno, dal titolo “La sanità che vorrei” è previsto per sabato mattina, a partire dalle 8,30 nell’aula magna dell’istituto superiore Da Vinci di via Mandela e affronterà una serie di questioni legate alla sanità che copre vari aspetti clinici e di organizzazione: la allocazione delle risorse, le infrastrutture digitali e l’ospedale 4.0 (relatore uno dei massimi esperti in materia, standard qualitativi, investimenti e strutture, rete sanitaria. A presentarlo un parterre di relatori eccellenti: oltre allo stesso Corradini presenti Emanuela Lanfranchi, responsabile di Patologia neonatale e medico ospedaliero, Andrea Foglia, fisioterapista, Paolo Francesco Perri, pediatra e attualmente consulente della Regione per la riorganizzazione ospedaliera, Gabriele Maolo specialista in diabetologia, Giuseppe Centanni, medico di base.
Non compare all’ordine del giorno del seminario il tema “caldo” nel dibattito politico, ovvero l’ospedale unico. Ma la questione potrebbe essere comunque affrontata nel. Se l’associazione ancora non ha espresso una posizione chiara in proposito sull’argomento i relatori e co-organizzatori del convegno sono tutti abbastanza convinti della necessità di un ospedale unico, a patto che funzionino le reti sanitarie e il sistema sanità in senso ampio che comprende anche la prevenzione e la consapevolezza dell’utente: «L’idea dell’ospedale unico è quella di mettere insieme competenze perché dove c’è maggiore complessità di cura e più risorse, le cure per il malato migliorano – ha spiegato Emanuela Lanfranchi, medico ospedaliero responsabile di patologia neonatale – unire in un unico centro diverse competenze significa seguire meglio il paziente. Poi occorrono anche presidi di primo livello per gestire patologie con minore complessità. Il punto finale è sempre la risposta al bisogno di salute». «Vorremmo che questo incontro sia l’occasione per la politica per approfondire, per avere risposte e per porre nell’agenda programmatica le proposte che faremo – conclude Corradini – Sono cose di buon senso e valgono per chiunque. Lasciamo fuori qualsiasi aspetto speculativo per trasferire conoscenza». Tra i relatori anche Nino Cartabellotta, Marcello Bozzi, Remo Appignanesi, Claudio Maria Maffei, Massimo Trojani, Giancarlo Taddei, Manuela Belardinelli, Andrea Foglia.
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Il ministro della salute parlando ieri in televisione diceva che la colpa della sanità in forte crisi d’identità ( questo lo dico io ma se non lo pensate anche voi non facevate questo incontro) sta molta delle regioni che non assumono. Ceriscioli ha sciorinato una barca di milioni spesi a destra e sinistra per ogni dove da cui come risposte arrivano solo lamentele visto che comunque i soldi non basta solo spenderli ma bisogna spenderli bene. Naturalmente un’altra “colpa massima colpa “ nei continui tagli fatti negli ultimi anni alla stessa, e fatti pure male perché le cicatrici si vedono benissimo. Poi l’università che dovrebbe sfornare medici non dovrebbe essere sotto l’egida del ministero dell’istruzione ma di quello della sanità. Questo per quanto riguarda il numero e quant’altro. Sembrerebbe persino troppo logico ma non lo è. E poi tornando ai nostri piccoli problemi, c’erano due fratelli che avevano perso la madre non perché erano distratti ma perché ricoverata per un’infiammazione renale in quell’ospedale non c’era un reparto urologico. Per quanto i medici si sono accordati dopo ore e ore quasi un giorno o due e accertatesi che la donna aveva la febbre come si poteva vedere dal l termometro che uno dei figli era andato ad acquistare in farmacia e sui quaranta gradi, decidevano alfine di trasferirla in un ospedale attrezzato ma purtroppo troppo tardi. Ecco , nel maceratese sono solo tre gli ospedali con un pronto soccorso ed eventuali reparti di appoggio, Civitanova, Macerata e Camerino ma sempre in via di massima, senno c’è Torrette e visto che si parla nell’articolo di ospedale unico , intanto mettete la prima pietra che ve la presto io. Adesso se vi sentite male scegliete voi dove farvi portare se ci state con la testa perché se prima finite da qualche altra parte vi ci vorrà una buona dose di fortuna. Naturalmente se non siete d’accordo, telefonate a Speranza e ditegli di non creare allarmismi, poi qui nelle Marche… dove abbiamo la fortuna di avere un assessore alla sanità, certo Ceriscioli scrittore del libro : “ La sanità pubblica secondo chi si fa aiutare per essere eletto dalla sanità privata”. Libro facilissimo, dove ad ogni punto da fare viene descritto il suo completo contrario. Certo, che va anche saputo leggere perché se letto da una direzione si avrà n risultato completamente diverso cambiando mano.
Ps di strutturA confidenziale: Corradini, parla solo del movimento senza accennare a quel partito, sennò poi è difficile prenderti sul serio.
Speranza potrebbe modificare la legge Balduzzi per cominciare! Noi cittadini siamo per il modello dell’Emilia Romagna e della Germania con sistema policentrico degli ospedali! Saremo più soddisfatti se invece dei soli medici, addetti ai lavori, chiamassero i clienti/utenti che vorrebbero la certezza delle cure e i servizi sociosanitari ora praticamente negati!
civitanoi2015@gmail.com