Sala d’attesa di Ostetricia stracolma,
Simonacci: «Scene da Terzo mondo»
Maccioni: «Trasferimento a breve»

RECANATI - Il capo dell'opposizione ha contestato in un post Facebook la scelta di chiudere il punto nascita della città leopardiana. Immediata la risposta del direttore d'area vasta che passa in rassegna tutti gli interventi fatti in 5 anni: «Spesi 33 milioni, soldi che questa provincia non ha visto in 35 anni di Servizio sanitario nazionale»

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di Alessandra Pierini

«Eccolo qui il Terzo mondo generato dall’incapacità». Così Simone Simonacci, candidato del centrodestra alle elezioni comunali di Recanati, ora a capo dell’opposizione, ha commentato sul suo Facebook una foto della sala d’attesa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata dove la gente aspetta seduta lungo le scale. Simonacci contesta la chiusura del punto nascita di Recanati e insiste «Il governo regionale ha fatto chiudere un reparto di eccellenza come “Ostetricia e Ginecologia” a Recanati, con il placet dei politici locali che non hanno mosso un dito, per congestionare Macerata e Civitanova». Immediata la risposta del direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni: «Il reparto che tra l’altro è secondo in regione per numero di parti dopo il Salesi e ha una convenzione con il “Gemelli” sarà trasferito presto al posto di Chirurgia e avrà tutto lo spazio che serve. Per quanto riguarda Recanati oggi l’ospedale è di qualità, lo abbiamo preso quasi in default. Nell’ultimo quinquennio sono stati spesi circa 33 milioni negli ospedali di Area Vasta, sono somme che questa provincia non ha mai visto negli ultimi 35 anni di servizio sanitario nazionale».

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Simone Simonacci

Simone Simonacci ha inoltre sottolineato: «Persone di tutte le età stipate sugli scalini perché non c’è una sala d’attesa sul piano, ne abbastanza spazio per poter far entrare chi vuol visitare i propri cari perché alti sono i rischi di contagio per i neonati che ovviamente non hanno locali dedicati a parte… osservo tutto questo e sento sempre più l’urgenza e il dovere che ogni cittadino ricominci ad occuparsi della cosa pubblica. Gli incapaci a cui abbiamo delegato ci hanno portato sull’orlo del baratro».
Maccioni respinge le accuse e coglie l’occasione per ripercorrere quanto è stato fatto nel quinquennio per gli ospedali e annuncia novità. «Prima di Natale a Macerata aprirà il cantiere per trasferire la Chirurgia al secondo piano dell’ala “nuova” a quel punto il piano sarà completamente rinnovato e lì sarà trasferito il punto nascita. Questo vuol dire che Macerata in 5 anni ha visto completamente rinnovati il Pronto soccorso e i reparti di Cardiologia al quinto piano, di piccola chirurgia al sesto, di Gastroenterologia, di Rianimazione, di medicina Nucleare  e di Oncologia».

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Alessandro Maccioni

Passa poi in rassegna anche gli altri ospedali: «A Civitanova abbiamo rifatto Pronto soccorso, Utic e Rianimazione e climatizzato un’intera ala. E’ già partito il cantiere per climatizzare anche l’altra. Entro gennaio avremo trasferito Allergologia al terzo piano, a maggio sposteremo Oncologia a piano terra con locali più consoni e un ingresso riservato. Partito anche il cantiere per il local e che ospiterà la risonanza donata dalla Fondazione Carima. Lavori in corso anche per la nuova Tac e la radiologia di urgenza dedicata al Pronto Soccorso. Per finire è stata inaugurata la Biobanca». L’elenco che il direttore sciorina quasi senza fiato prosegue con San Severino con i lavori a Medicina e ancora a Recanati: «Abbiamo rifatto la Dialisi, trasferito i poliambulatori che sono nuovi e moderni, abbiamo climatizzato il reparto cure intermedie, abbiamo l’ambulatorio cardiometabolico, abbiamo un mammografo nuovo, abbiamo trasferito il centro di salute mentale e il servizio riabilitazione psichiatrica, oltre a potenziare la chirurgia ambulatoriale». Per finire Tolentino («l’ospedale era inagibile, abbiamo risistemato una palazzina e il distretto oltre a rifare i locali Punto di primo intervento»), Matelica e Sarnano.

 



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