Il Varco sul Mare
di Federica Nardi (foto di Federico De Marco)
C’è chi lo ama, chi lo odia e vorrebbe vederlo raso al suolo. Chi qui ci ha insegnato ad andare in bici a figli e nipoti. Il Varco sul Mare e il progetto di restyling voluto dalla giunta di Civitanova (con il ballo il project financing di Strever – leggi l’intervista) tiene banco nel dibattito cittadino, animato da visioni ed esperienze anche molto diverse. Una cosa è certa però: l’idea che lo spazio si riempia di parcheggi (anche sotterranei, come prevede il progetto) non va giù a molti, civitanovesi e non.
Stefano Bianchi
«Vengo spesso qui con mia figlia – racconta Stefano Bianchi, 46enne di Civitanova -. Frequentiamo questo parco e ne siamo contenti. C’è la fontana, hanno sistemato un po’ di cose. E’ molto carino questo Varco sul mare. E’ un posto divertente, un’area che dà respiro un po’ alla città: una bella piazza che parte dal Comune e arriva fino al mare. Non ho visto bene le linee guida del progetto ma spero che non alteri molto quello che è la natura del luogo. Che io vedo come uno spazio aperto, con questo arco che può servire per tante iniziative e attività. Però lasciando l’apertura e il respiro. E fare qualcosa magari per i posti auto ma a livello internato, nascosto. A volte sembra che uno spazio vuoto sia terra sprecata – riflette Bianchi -, che vada edificato ogni centimetro quadrato sulla faccia della terra. Ma non è così. Una città ha anche bisogno di vuoti. Spazi aperti. Perché è l’essere umano che ha bisogno di apertura e di spazio. All’interno di una città c’è bisogno di spazi liberi. Sembrano inutilizzati, che non fruttano o non rendono. Però quanto vale il riposo, il relax e l’armonia della persona?».
Heidi Vordermann
Dello stesso avviso e molto agguerrita Heidi Vordermann, 70enne svizzera che vive a Civitanova da 30 anni. «Amo Civitanova e sono assolutamente scandalizzata che una Giunta possa anche solo considerare un progetto così di parcheggi nel posto più bello della città – dice Vondermann -. Mi dispiace se viene trasformato in un parcheggio. questa zona deve essere il centro culturale di Civitanova. Perché il progetto di Civitanova deve essere il turismo. Io sono venuta qui anni fa per il lavoro, per la calzatura. Che ora non c’è più, tranne qualche azienda molto importante. Allora la prossima fase per il lavoro è il turismo. E tutto deve essere fatto in questa ottica. E poi consideriamo il turismo della nuova generazione, che è cosciente dell’ambiente, che vuole proteggerlo. E con le macchine non è possibile. Io abito in centro e passo qui a piedi e con la bici. Mi piacciono i concerti la sera. Anche questa struttura buffa e caratteristica. Spero che si rendano conto di questa ricchezza di avere al centro uno spazio vuoto – prosegue la 70enne -. Civitanova è molto stretta tra il mare e la ferrovia e se la riempiamo di macchine non ha senso. Il problema è che non c’è trasporto pubblico. E’ quello che il Comune dovrebbe implementare perché per le auto abbiamo tutta una zona oltre la ferrovia dove non c’è problema a metterle. Dietro la stazione c’è un parcheggio vuoto: facciano una struttura lì. Lo spazio c’è, che non sia questo».
Domenico Calderoni
Anche per Domenico Calderoni, 41enne di Civitanova, «qui dovrebbe restare uno spazio aperto, senza macchina né niente. Sia mio figlio che mio nipote sono cresciuti qui dentro, imparando ad andare in bici e sui pattini. Ci sono molte famiglie e anche io, che abito poco distante, ho passato le giornate qua. Penso che dovrebbe essere sfruttato con manifestazioni e concerti. E’ l’unico spazio libero dove far giocare i bambini, anche con le biciclette, dato che quando sono molto piccoli non è facile per loro andare sulla pista ciclabile». Per quanto riguarda il problema parcheggi «esiste, io stesso ho difficoltà a parcheggiare l’auto – spiega Calderoni -, però secondo me c’è da sfruttare meglio lo spazio dietro la stazione, con il parcheggio già attrezzato. O dove c’è l’ex Cecchetti. A Civitanova di spazi così liberi penso ci sia solo questo».
Gianluca Morresi
Nel parco alcuni residenti della palazzina che affaccia proprio sul Varco hanno opinioni diverse. «Veniamo spesso qui con il cane. E’ un posto bello, a me piace. Non ho capito bene che vogliono farci ma per me i parcheggi è meglio se li fanno da un’altra parte», dice Giovanni Ferrini, 85 anni. Con lui Teresa Renzi, 53 anni, che invece è per fare più parcheggi: «Non c’è più un posto per mettere l’auto ma alla fine per me è uguale sia che fanno qui il parcheggio sia che non lo fanno». Per Giovanna Gasparoni, 70enne anche lei residente lì di fronte, la questione è piuttosto tiepida: «A me questo posto piace molto, è bello. Ma non mi interessa quello che ci fanno. Finché ci stanno i giardini ci starò, al resto non faccio caso». Voce fuori dal coro Gianluca Morresi, 53enne di Porto Recanati che spesso è a Civitanova per questioni personali. Il suo giudizio sul Varco è secco: «E’ un posto bruttissimo e non apprezzo l’operato dell’amministrazione. Per me la zona deve restare pedonale ma così sembra una roba da periferia più che da centro città. Per me andrebbe buttato giù tutto e via. E’ antiestetico e non ha senso. Non è possibile dire che è bello. Civitanova è carina, tranne “quello”».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
E con questo il sindaco Ciarapica è “servito”un’altra volta. Non solo a colazione e a pranzo ma anche a cena.
Sarebbe bello poter riqualificare il varco , riorganizzando un po di cose, ad esempio rendere la pavimentazione praticabile anche in inverno quando sono più frequenti le piogge, invece di zigzagare tra le pozzanghere e passeggiarci tranquillamente tutto l’anno e non solo a primavera e in estate.