Migranti nel bus per Barcellona,
incubo per due autisti della Crognaletti:
la gendarmerie li chiude in cella per ore

IL CASO - Gabriele Giani e Mario Catani sabato erano su un pullman della FlixBus. Vicino Nizza il controllo della polizia francese: a bordo quattro pakistani con documenti non in regola. I dipendenti dell'azienda di trasporti sono stati trattenuti in carcere fino alle 15 di domenica. Le due società: «Vogliamo chiedere alle autorità una verifica chiara su una vicenda che non può lasciarci indifferenti»

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Foto d’archivio

 

Manette ai polsi, perquisiti, chiusi in una cella francese per diverse ore senza acqua né cibo. Senza alcuna possibilità di contattare colleghi e familiari. E’ la disavventura capitata a Gabriele Giani e Mario Catani, due autisti della Crognaletti in servizio su un bus della FlixBus. La loro unica colpa: quella di non essersi accorti di avere a bordo presunti immigrati irregolari. Tutto è iniziato sabato, sulla tratta Firenze-Barcellona. Il mezzo era partito in giornata dal capoluogo toscano, poi verso le 23, passato da pochi chilometri il confine di Ventimiglia, il mezzo è stato fermato all’altezza di La Turbie, vicino Nizza, dalla gendarmerie francese. Un controllo di routine in quel tratto di autostrada della Costa Azzurra. A bordo vengono trovati quattro pakistani con i documenti non in regola per entrare in Francia. E qui inizia l’incubo. Il bus rimane fermo per diverse ore, fino a che a notte inoltrata i passeggeri e gli autisti non vengono scortati all’aeroporto di Nizza. I primi vengono portati in sala, Giani e Catani invece vengono ammanettati e portati in un altro ufficio. Qui vengono perquisiti e privati degli effetti personali e poi rinchiusi in due celle distinte, senza acqua né cibo. All’alba il trasferimento in una caserma, mentre le ditte interessate e i familiari, non ricevendo più notizie, hanno iniziato a preoccuparsi e a chiedere informazioni. I due autisti sono stati rilasciati solo alle 15 di domenica, dopo diverse ore di detenzione e hanno potuto fare ritorno a casa. Non è chiaro al momento se siano o meno stati denunciati per qualche reato.  «I nostri autisti sono professionisti, altamente specializzati. La loro collaborazione è sempre massima nei confronti delle autorità preposte, alle quali però non possono sostituirsi nell’effettuare i controlli di sicurezza, che rappresentano una garanzia per gli stessi autisti e per i passeggeri che accogliamo a bordo – sottolineano FlixBus Italia e Crognaletti — Stiamo cercando di accertare quanto accaduto con le autorità francesi e italiane, nel minor tempo possibile e nel modo più trasparente. Vogliamo chiedere alle autorità una verifica chiara su una vicenda che non può lasciarci indifferenti. L’interesse di FlixBus e di tutti i suoi partner è la massima tutela di tutti gli autisti e dei viaggiatori: la collaborazione con le istituzioni, e con le forze di polizia preposte al controllo dei documenti di viaggio, non è mai venuta meno e pertanto ci aspettiamo che quanto accaduto venga chiarito al più presto».



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