di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
«Se una parte del Paese passa il tempo a coltivare risentimento, odio e divisione rispetto all’altra parte del Paese, il Pil scende. Ho capito col tempo che anche la coesione sociale influenza il prodotto interno lordo». Elsa Fornero a Civitanova parla di lavoro, di pensioni, e di come nel 2011 scrisse una riforma in soli 20 giorni. E’ tutto nel libro pubblicato dal suggestivo titolo “Chi ha paura delle riforme”.
La docente ed ex ministro è stata accolta ieri sera al Cosmopolitan da un centinaio di persone venute ad ascoltare l’economista che cambiò il sistema pensionistico italiano. Una serata di livello e competenza quella offerta ieri sera dall’associazione Cittadini in cammino presieduta dall’ex rettore di Unicam, Flavio Corradini. Con loro anche il deputato marchigiano Mario Morgoni e il giornalista del Corriere della sera Mario Sensini. Una serata sui temi caldi dell’attualità politica: quota 100 e reddito di cittadinanza, ma anche di lavoro e crescita del Paese che la Fornero ha affrontato in maniera puntuale e precisa e con un linguaggio adatto a tutti. Ad aprire il dibattito Flavio Corradini che ha presentato la nuova associazione che nei prossimi mesi ha in programma un fitto calendario di incontri simili a quello che ieri sera al Cosmopolitan è stato molto apprezzato. Tra i presenti anche l’ex sindaco Tommaso Corvatta, l’ex presidente del consiglio provinciale Umberto Marcucci, Alessandro Vallesi, l’imprenditrice Rosaria Ercoli, ma soprattutto tanta gente comune. «Lo scopo non è uscire di qui convinti che la riforma Fornero fosse la migliore – ha sottolineato Corradini – ma avere gli strumenti per una maggiore consapevolezza e più motivati» – ha sottolineato Corradini.
«La Fornero è qui perchè abbiamo un grande bisogno di persone portatrici di conoscenza» ha aggiunto l’onorevole Morgoni. E in effetti l’economista padroneggia il tema con disinvoltura e spiega perchè solo a distanza di 6 anni sia riuscita a scrivere un libro sulla sua contestatissima riforma: «avevo bisogno di mettere distanza – spiega -, lo scopo era narrare in maniera schietta, senza risentimenti e quando mi sono sentita pronta l’ho fatto. Credo che a quel tempo la riforma fu spiegata male e strumentalizzata, il sistema pensionistico è un patto fra generazioni, l’Italia nel 2011 era nel baratro, se non avessimo fatto la riforma delle pensioni quel patto fra generazioni si sarebbe rotto con conseguenze devastanti». La Fornero racconta anche come Mario Monti le chiese di scrivere quella riforma in due settimane, al massimo 20 giorni: «la materia la conoscevo benissimo, ma un conto è conoscere, un conto è prendere provvedimenti che impattano con la vita delle persone». La Fornero entra poi nel tecnico e spiega il sistema pensionistico, cosa cambia con quota 100, e come il decreto Salvini non cancelli la sua riforma e ha delle criticità intrinseche: «un provvedimento temporaneo in una materia come le pensioni produce conseguenze difficili da gestire». Ma c’è spazio anche per parlare di lavoro, di demografia, del rovesciamento della piramide demografica che porterà nel 2060 ad avere una forza lavoro inferiore rispetto alla comunità di anziani. E rispetto alla freddezza dei numeri e all’immagine di Ministro competente e freddo la Fornero ieri sera ha puntualizzato un fattore che con numeri e statistiche c’entra poco, ma che influenza la crescita: «Gli economisti mi smentiranno – ha concluso – ma più passa il tempo e più ne sono certa: un Paese che pure ha lavoro, produttività e welfare non cresce se non c’è anche coesione sociale. Se si passa il tempo a coltivare risentimento, odio e divisione il Pil scende».
Una riforma dettata dallo spread e fatta in 20 giorni. Soliti calci alla lattina che viene spostata più avanti. Chiaro che meglio tenersi questa che quota 100. Altra puttanata elettorale che non possiamo permetterci. Il patto generazionale è solita utopia sinistrata che non regge alla legge dei numeri viste le dinamiche nuove nascite ed invecchiamento della popolazione. Unica soluzione: liberi tutti. Liquidazione del carrozzone INPS , tutti a contributivo, restituzione a tutti di ciò che hanno versato, ogni individuo si gestisce la propria pensione come vuole. Nessun obbligo di versamento di contributi. Libera scelta soggettiva di come farsi una pensione. Nessuna intermediazione del soggetto pubblico. Smontare il welfare che è utopia socialista italiota. Liberi di Scegliere.
La Fornero è quella mamma che non fa comprare il Range Rover al figlio se non può permetterselo. Severa ma giusta
C'è ancora chi l'ascolta...ma piangeva anche oggi??
Queste notizie sono bellissime. La sinistra che non ha più speranza di andare al governo, invita ai comizi la Fornero, facendosi ancora più del male da sola. Grazie di esistere
Queste buffonate da chi vengono organizzate?
Io penso che il problema vero non è solo lei ma anche chi è andato ad ascoltarla.... Dopo tutti i casini che ha creato con la sua riforma delle pensioni
Quota cento e opzione donna è una Fornero mascherata!!!
Io non la posso vedè, non ci sono andato ma quota 100 fa ancora più schifo
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L’importante che Salvini cancelli la riforma Fornero xche’ fa’ veramente pena.
Questa Signora è come il prezzemolo, ora la troviamo ovunque.
La realtà è che il patto tra le generazioni si sta ricomponendo ora, grazie alla quota 100, dove parecchi ultrasessantenni lasceranno il posto ai giovani.
L’associazione cittadini in cammino (PD)? invitando la sig.ra Fornero, ritorna indietro invece che guardare avanti.
Bravi! State sulla strada giusta anzi sul ” cammino ” giusto.
E’ necessario precisare che il Governo Monti non solo ha inasprito i requisiti per le pensioni, ma – introducendo l’IMU – ha anche aumentato in modo pesante le tasse sulla casa.
A me la signora, è antipatica a prescindere! Poi se guardo ai relatori, penso… “non ci resta che piangere“
…ah..ecco, è venuta a presentare il suo libro; a farle compagnia il deputato Morgoni del Pd ed il giornalista del Corriere Della Sera Sensini, quindi il cerchio si chiude perfettamente senza bisogno di Giotto.. Tuttavia non capisco perché questa signora si scaldi così tanto per le nostre pensioni future, dato che, anche se adotteremo il modello 100 di Salvini (cosa che in particolar modo la preoccupa..), ci sono migliaia e migliaia di risorse che vogliono, dall’Africa, venire in Italia per pagarcele, e mi pare pure che il suo partito, e quello dei suoi amici presenti al convegno, stia lavorando assiduamente a questi arrivi..eh..!! gv
Bella gente… bravi…
la relatrice ha creato coesione sociale affamando famiglie già povere..complimenti
Quelli del PD non hanno ancora capito che il 4 marzo dello scorso anno hanno avuto una batosta secolare e devono sparire x sempre.
il risentimento e l’odio influenzano il PIL ? Tesi pidiote per pidioti
ma che belle parole… che aratrice…
https://www.youtube.com/watch?v=0OMTt9SjXKU
Personalmente sono più scandalizzato dalla 40ina di persone che stavano ad ascoltarla ! Masochisti.
Facile fare questa presentazione davanti a questo pubblico… se dipendeva da me avrei invitato tutti gli esodati !!! Poi c’era da divertirsi difronte a questi politici …. senza aggiungere altro ……………………………………….
…a parte che d’ora in poi, ignaro di economia, anziché leggere riviste del settore, inizierò ad informarmi da voi, nuovi economisti, esperti persino di sistemi pensionistici con risvolti sociologici sulle differenti generazioni… Non so se la Fornero abbia pianto di nuovo o no, ma mi preoccupa molto di più la parola “Recessione” che ha portato il vento del cambiamento, i nuovi Eolo… Di Maio e Salvini. Grazie, era una cosa che ci mancava.
Vedo molti commenti di illustri economisti ed esperti in demografia e statistica.
Ai primi vorrei chiedere come fa un Paese con un debito pubblico pari ad oltre il 130% del PIL, ad abbattere il debito ed a garantire le prestazioni sino ad oggi erogate a tutti o quasi.
In altre parole come fa una famiglia che percepisce un reddito complessivo pari a 100 ogni mese a sostenere ininterrottamente spese mensili pari a 130?
Perché alla fine della fiera, questo è il problema. Tagliare? E dove esattamente?
Il grave problema che sta vivendo il nostro Paese è quello che chi ci governa non ha un progetto, una visione a lungo termine del futuro, ma ciò che li guida è esclusivamente raccimolare più voti! Così si interviene sulle pensioni senza tenere conto dei dati demografici che vedono aumentare la popolazione anziana, contro quella giovane. E allora quale visione del futuro c’è dietro “Quota 100”? Se il lavoro diminuisce( e non si investe per stimolarlo ), diminuiscono i lavoratori, chi pagherà le pensioni? E i giovani attuali quando e come potranno andare in pensione? La riforma Fornero ha cercato di creare un patto tra generazioni tenendo conto dei cambiamenti demografici. Il provvedimento “Quota 100” aggrava il futuro dei giovani lasciando sulle loro spalle un debito sempre più gravoso….
Per inciso all’iniziativa era presente anche qualche “esodato” venuto a confrontarsi civilmente con il desiderio di conoscere e comprendere meglio gli eventi che hanno determinato quel doloroso fenomeno.
@Monica Martarelli
Ha individuato il vero problema di questo Paese: manca un classe dirigente, che invece di inseguire i like sui social ed i voti nelle continue consultazioni elettorali, indichi un disegno strategico, un progetto per il futuro.
Invece di dirci che “faremo da grandi” ci rubano il futuro con iniziative come quota 100 che pagheremo cari.
E sia chiaro che non è questione di PD o FI, M5S o Lega, ormai son tutti così. Ognuno accarezza il proprio elettorato, ma nessuno pensa a tutti e soprattutto nessuno pensa a fare da guida al Paese.
Breve cronistoria (ma non troppo).
Prima che arrivassero i tecnici, dal 2008 al 2011 abbiamo avuto il Berlusconi appoggiato dalla Lega e anche la Meloni era nel PdL. Cosa successe nel 2011? In ordine cronologico: si approvò il DL 98/2011 nel luglio 2011 con effetti sull’indebitamento netto (tradotto manovra) di 2,108 miliardi nel 2011; 5,578 miliardi nel 2012; 24,406 miliardi nel 2013 e sì 47,973 miliardi nel 2014. Che botta, perché? I conti pubblici, quindi tutto ciò che lo Stato deve prendere da qualsiasi fonte di ricchezza per pagare qualsiasi prestazione, pensioni comprese che ne impegnano la maggior parte, palesavano deficit di bilancio che nessuno voleva più finanziare se non ad alti costi. Quella toppa di quasi 48 miliardi doveva servire per poter tornare credibili così da abbassare i costi del debito.
Bastarono i 48 miliardi di Berlusconi Lega e Meloni? No, così arriva la manovra di ferragosto con il DL 138/2011 dello stesso governo per ulteriori effetti sull’indebitamento netto di 732 milioni del 2011, ne incrementò di altri 22,698 miliardi nel 2012, per continuare con altri 29,859 miliardi al 2013 e arrivare agli ultimi 11,822 miliardi nel 2014.
Arrivati a quasi a 60 miliardi di manovra dovevano bastare. No, una valanga di miliardi che ipotecavano il futuro con maggiori tasse sopratutto (dal quadruplo di maggiori tasse rispetto a minori spese nel 2012, fino al doppio di maggiori tasse rispetto le minori spese nel 2014) era considerato inutile e non credibile per un governo che non aveva più la minima fiducia. Perché? Aveva continuato a spostare in avanti gli effetti delle manovre rimandandone la maggior parte nel 2014 quando finiva la XVI legislatura, lasciando i cocci a chi arrivava dopo. Cosa? Quello che da anni aveva sempre rimandato e non avuto il coraggio di fare, tra cui ma sopratutto proprio la riforma delle pensioni varata nel 2005 a fine secondo governo Berlusconi per lasciarne gli effetti negativi al governo dopo, che infatti puntualmente rettificò da scalone e scalino la riforma Maroni.
E’ qui, all’ultima spiaggia delle credibilità, da non poter recuperare a suon di miliardi di manovre che ipotecavano il futuro con una mazzata restrittiva fino al 2014, arriva il cambio di governo e aggiunge con il DL 201/2011 di dicembre 2011 (che comprende la famigerata riforma delle pensioni) 20,246 miliardi nel 2012, 21,321 nel 2013 e altri 21,431 miliardi per il 2014. La manovra della Legge di Stabilità di quel anno infatti fu risibile quanto ad effetti su maggiori tasse o minori spese, meno di un miliardo in tre anni.
Era già stato fatto quasi tutto da luglio a settembre 2011 per circa il 75% di manovra totale di 81,327 miliardi dal governo Berlusconi, Lega e Meloni compresa. Ma non era servito a niente se l’Italia ha dovuto cambiare il governo a fretta e furia per non fallire per l’impossibilità di finanziarsi sul mercato dei titoli pubblici. I venti miliardi che ha dovuto aggiungere il governo Monti, compresa la riforma di Elsa Fornero, che in realtà avevano il solo effetto positivo di rimettere in ordine il sistema pensionistico, sono stati accusati di tutti i mali. Ma gli effetti negativi che si sono spostati fino al 2014 erano, ripeto, tutti già stati varati dall’agosto al settembre del 2011.
Tutta colpa della riforma Fornero, fatta in fretta e furia e con numeri di chi fosse rimasto scoperto fino al 2014 che il Ministero del lavoro non aveva (perché altrimenti avrebbe dovuto coprirli con salvaguardie successive?) sperando almeno che da quel momento in poi li abbia invece di continuare a delegare all’INPS un potere che non dovrebbe avere, quello di sapere i destinatari di misure pubbliche? La colpa di aver dovuto rimettere in sostenibilità il sistema pensionistico che era un colabrodo da ogni parte.
Gli effetti negativi che avete preso in testa partivano da prima del 2011, molto molto prima e la batosta finale che vi ha raschiato il portafoglio era già stata decisa da chi ora difendete con quota 100.
Noto dai commenti tutti esperti di finanza pubblica, mi aspetto ulteriori approfondimenti con dati e stime attuariali sul come mai il debito pubblico non è sceso, il complotto dei mercati finanziari magari e soprattutto sugli effetti di positivi per l’economia di questi modi bislacchi di comprare voti con i prepensionamenti di quota 100. Proprio quello che hanno fatto arrivare a riforme da approvare in emergenza per aver finito di rischiare il barile.
“Quando gli economisti perbene dicono che lo Stato non è come una famiglia, perché il debito dello Stato è il credito dei cittadini, dovrebbero dire che per definizione lo Stato non dovrebbe essere un cliente bancario che si indebita verso l’esterno perché dovrebbe avere la sovranità monetaria, e la sovranità dello Stato dovrebbe garantire a tutti la sovranità individuale.
Ora tutti sappiamo che nei fatti non è così, lo Stato è “quotato” in una “borsa” dove il rating di agenzie private d’intesa tra loro, e in conflitto di interessi con i rentiers che ci prestano la moneta, determina a quanto pagheremo la nostra liquidità. Cioè, quanti soldi ci costerà comprare i soldi per funzionare.
Nessuno che si chieda se sia normale comprare i soldi. “Comprare i soldi” è come se il metro che misura la lunghezza misurasse se stesso e, per gli interessi, come se ad ogni misurazione di se stesso lo stesso metro si accorciasse. O come se ad ogni uso del simbolo monetario trattato come merce perché “venduto”, il valore monetario si restringesse, si usasse, appunto, si usurasse.
E visto che chi compra i soldi, lo “Stato”, tali soldi non ce li ha, poiché li deve pagare con una somma superiore a quella acquisita precedentemente, l’indebitamento è matematicamente certo ed esponenziale.”
Si riuscirà a capire quanto siano stati scellerati o malviventi coloro che ci hanno tolto la sovranità monetaria?
Beh, il Venezuela è un Paese che stampa la propria moneta ed ha giacimenti di petrolio non da ridere.
Eppure mi pare di capire che è in crisi economica da paura.
Poi se vogliamo uscire dal capitalismo, dai mercati internazionali, tornare alla cicoria al posto del caffè, basta dirlo.
Dirlo chiaramente e tentare di farsi votare.
bè il rapporto debito/pil del Venezuela è al 25% contro il 130% dell’Italia, pensi quanto è importante questo terribile indicatore con cui ci martellano neuroni e co.glioni 24 ore al giorno:
https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_debito_pubblico.
L’Afghanistan, che è un meraviglioso padre di famiglia, è all’8%.
La crescita si ottiene con gli investimenti e gli investimenti si fanno col debito, se c’è crescita il debito è irrilevante, il Giappone sta al 223% e non si preoccupa. La Germania invece è preoccupatissima per il debito dell’Italia, chissà perchè…
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Se per qualcuno reddito di cittadinanza e “quota 100” sono investimenti…
Ciaone proprio.
E comunque i debiti li fai finché trovi qualcuno che ti fa credito e per far credito devi dimostrare di essere in grado di restituire i soldi che prendi in prestito.
Non a caso a Macerata in Tribunale c’è la Sezione Fallimentare.