di Gabriele Censi
Nuove opportunità di impresa per i giovani del territorio con il progetto Start Macerata. Il sindaco Romano Carancini lo ha presentato oggi insieme ai partner che hanno firmato il protocollo d’intesa per “la creazione di un ecosistema urbano per l’innovazione e l’imprenditorialità nel territorio maceratese”. L’Istao, le quattro università delle Marche, Confindustria, Confartigianato, Cna, Coldiretti, l’Abam, Macerata Opera Festival, Adolfo Guzzini, Banca Macerata e Apm hanno composto il qualificato tavolo che affianca il progetto. Due bandi, per nuove idee di impresa e per start up (Iti) assegneranno entro luglio risorse per 600mila euro totali e poi i vincitori potranno usufruire anche di spazi nel Matt, l’edificio in ristrutturazione dell’ex mattatoio in via Panfilo.
Il sindaco lo definisce un traguardo importante: «Diamo seguito al programma amministrativo che prometteva attenzione ai giovani con 100mila euro e 5 start up all’anno per 5 anni. Oltre al Matt abbiamo messo anche due milioni di euro per la riqualificazione dell’area Rossini che contiamo di completare entro il mandato. Mettiamo insieme esperienze articolate e spesso eterogenee del territorio con in comune una parola chiave “sentimento”. Il progetto è partito con la delibera del dicembre 2016 (leggi l’articolo) e abbiamo scelto come partner l’Istao che ha fatto da guida, noi ci sentiamo gregari nel creare l’humus immateriale per i giovani che vogliono cogliere l’opportunità. Abbiamo pensato in grande e questo tavolo così prestigioso dà un messaggio positivo». L’Istao, rappresentato da Pietro Marcolini, fornirà l’assistenza tecnica: «Per valutare i progetti e capire i collegamenti con i quattro atenei e i loro specifici saperi. Integriamo questa struttura di servizi con i già esistenti contributi nazionali ed europei e le iniziative dei singoli atenei come spin off e dottorati mirati».
Il coordinamento per il Comune è stato svolto dall’assessore Mario Iesari: «Alziamo l’asticella ma in realtà si tratta di un obiettivo semplice: dare opportunità a chi vuole creare il futuro con le proprie mani e con le proprie aspirazioni. Abbiamo programmato altri tre incontri nell’anno con tutti i soggetti coinvolti per concretizzare e accompagnare l’attività operativa del progetto. Il Matt sarà il luogo urbano simbolo di un nuovo modello di sviluppo». Il primo bando mette a disposizione per i 5 progetti vincitori 10mila euro a fondo perduto e altri 10mila per servizi di coworking e consulenze. Possono partecipare giovani fino a 35 anni e saranno valutate le idee innovative, la sostenibilità economica e finanziaria, le prospettive di mercato e il curriculum del team. Il bando per start up (fondo di 500mila euro) riguarda imprese costituite da non più di 5 anni, il contributo sempre a fondo perduto è previsto fino a 50mila euro a copertura del 50% delle spese sostenute ammissibili. Anche qui saranno valutati il carattere di innovazione dei prodotti, la sostenibilità economica e finanziaria, il mercato e l’età della compagine.
Sauro Longhi, rettore UnivPm, ha messo l’accento sull’essere «tutti insieme per mettere al centro le persone che vogliono intraprendere e restare sul territorio». Francesca Spigarelli per Unimc ha sottolineato la prossimità dell’ateneo alla città, Adolfo Guzzini ha ricordato la sua iniziativa del 1977 che diede il via allo sviluppo economico con grandi brand di successo: «E’ l’unico modo per risvegliare il territorio». C’è anche il sostegno del sistema creditizio con la Banca Macerata rappresentata da Nando Ottavi: «Favorire la nascita di nuove imprese sul territorio è il nostro obiettivo». «La valorizzazione economica della conoscenza – ha detto il prorettore Unicam Andrea Spaterna – attraverso spin-off è la nostra terza missione e qui trova strumenti efficaci». Anche l’agricoltura è coinvolta con Francesco Fucili di Coldiretti: «Il nostro settore può essere contaminato dalle prospettive dell’innovazione». In perfetta sintonia Milko Morichetti di Cna e Renzo Leonori di Confartigianato che evidenziano il tema del superamento dell’emergenza, quella economica e quella del dopo sisma. Fabio Musso prorettore dell’università di Urbino parla di progetto pilota per l’intera regione «perchè le problematiche sono comuni e l’ecosistema supera la logica monosettoriale dei distretti industriali per un nuovo modello marchigiano». Conclude per l’Apm Giorgio Piergiacomi: «Le aziende del territorio possono costituire una base affinchè le nuove generazioni trovino applicazioni pratiche». Carancini saluta poi con una chiusa politica: «Abbiamo messo in campo una potenza di fuoco notevole, ci piacciono le sfide ma vogliamo far controllare a chi ci ha votato la nostra credibilità sugli impegni assunti».
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Per il dott. Guzzini.. L’unico modo per rilanciare il territorio è non lasciare 40 milioni di debiti in giro (fallimento Teuco Guzzini) + 25 a Civitanova Marche (fallimento terzo millennio e ventunesimo secolo) + 300 famiglie per strada.
Fortuna che svende tutto agli svedesi così almeno una azienda non fallisce!
Purtroppo con la cessione della iguzzini illuminazione agli svedesi si prevedono nel giro di due anni altre 500 famiglie in strada. (senza considerare i fallimenti dei terzisti). Evviva il rilancio del territorio!!!!!!
Caro Marcello,oltre alla chiusura e svendita fabbriche, come si son mossi, Imprenditori, Politici e Predicatori del Bene Comune; penso che le conseguenze l’abbiano capite in ben pochi…! Altro che Rilancio. Questa Nostra “Valle del Potenza”, non deve sviluppare..! Vedi i vari progetti andati a Puttane, come; la superstrada che arrivava alla costa, il centro sportivo (con tanto di palazzetto), quel famoso collegamento tra la Valle del Potenza e la Valle del Chienti, (con strozzamento alle porte di Villa Potenza, e il tratto Pieve, mai iniziato,)… “Qua è Regressione”, senza appello…!!!!!