Barbara Cacciolari ieri a Roma
No alle chiusure domenicali dei centri commerciali e degli outlet, perché le conseguenze sarebbero una perdita di posti di lavoro e di fatturato per le attività commerciali, in uno dei giorni più fruttuosi ed un’app per il lavoro domenicale e festivo. A chiederlo in parlamento è stata Barbara Cacciolari, imprenditrice maceratese. Ieri pomeriggio ha parlato per un’ora, durante l’audizione nella decima commissione parlamentare attività produttive, commercio e turismo della Camera, a Roma. Chiamata in qualità di consigliere nazionale dell’Unionturismo, ha espresso le sue perplessità sulla proposta di legge d’iniziativa popolare, sugli orari di apertura degli esercizi commerciali, che vorrebbe vietare le domeniche con i centri commerciali aperti. Di fronte ai deputati la consigliera Unionturismo ha analizzato l’attuale situazione nel settore commerciale e retail: «Per le aziende operanti nel retail, commercio al dettaglio in sede fissa compresa la somministrazione di alimenti e bevande, la domenica rappresenta il secondo giorno per incasso nei negozi e centri commerciali ed il primo per quanto riguarda gli outlet. In base alla proposta di legge in oggetto, se dovesse essere trasformata in legge, su 52 domeniche i negozi potranno restare aperti solo 12 festività all’anno». Barbara Cacciolari ha prospettato le ripercussioni in termini occupazionali: «Le aziende saranno costrette a licenziare e a subire danni economici gravi in quanto in termini di bilancio, i costi fissi verrebbero spalmati su meno giorni di apertura con conseguente calo di fatturato che potrebbe portare anche alla chiusura dell’attività commerciale; il fatturato “perso” non viene recuperato totalmente durante la settimana in quanto verrebbe in parte disperso verso altre forme di acquisto. L’Iva del commercio è la maggiore fonte di entrata tributaria dello Stato, con la riduzione dei consumi, avrà minor gettito quindi significherà una riduzione delle entrate tributarie, inoltre la produzione industriale verrà colpita di riflesso». Tra le proposte lanciate dall’imprenditrice maceratese: «Il commercio, per la salvaguardia anche del turismo nelle sue più ampie accezioni, oggi deve essere libero da vincoli burocratici che ne impediscano in parte o in toto il suo naturale sviluppo, nell’interesse della popolazione, degli operatori del settore e di chi ci governa, che ha il dovere di aprirsi alle reali necessità che il mercato chiede, soprattutto con un competitor mondiale che lavora h24, che non ha regole e sottrae non solo fatturato ma anche posti di lavoro, pensiamo alla perdita di tassazione per scambi internazionali e-commerce, l’e-commerce. Chiediamo di rendere le assunzioni per la prestazione di lavoro domenicale più snella possibile attraverso la reintroduzione dei voucher, segnaliamo anche la necessità di controlli sul loro giusto utilizzo, nonché proponiamo la creazione di un’applicazione che interagisca direttamente con il lavoratore».
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Sig.a Cacciolari prima di andare a riferire in parlamento vada a lavorare qualche mese in un negozio aperto anche di domenica: l’apertura non ha portato maggiori assunzioni ma ha solo spalmato un più giorni le ore degli stessi dipendenti.
Questo perché calano le vendite durante la settimana e quindi serve meno personale che poi viene impiegato nei festivi.
Premesso che la domenica è sacra per tutti (purtroppo sanità a parte),per la società, per il riposo,per la famiglia ma non certo per i negozi che un politico fantasioso d’un tratto ha voluto aperti anche di domenica.
Le vendite e, quindi le ore di lavoro, si spalmano ma non c’è aumento di guadagno per cui non ci si può permette nemmeno nuove assunzioni!!!
il punto e’ che ormai le grandi catene commerciali, per non citare tanti altri esempi qualificanti, se ne sbattono altamente della qualita di vita dei dipendenti e se a qualcuno viene in mente di toccare quelle che esse ritengono una “conquista” irrinunciabile come appunto l apertura festiva, che ormai fra l altro esclude solo pasqua e natale, eccole pronte ad agitare lo spettro del licenziamenti. A parte che la proposta del governo mira a proporre solo una turnazione per l apertura festiva ma qualcuno si rendera conto che stanno mercificando il lavoro e la dignita delle persone fino all ultimo sangue?
lavoro o non lavoro?…lavoro.
certo …con ricatto lavoro che si
Molte aziende subiranno gravi danni????? È la società che ha subito gravi danni, da quando i centri commerciali e i negozi sono aperti anche durante la domenica e le festività…
La famiglia si è disgregata e i riti che un tempo facevano da collante familiare (andare a messa, pranzare tutti insieme, etc) sono svaniti nel nulla…. tutto a vantaggio di interessi economici di grandi colossi…..
Per Fichera. Le famiglie che la domenica vanno serenamente all’IKEA di Camerano (AN), fanno acquisti, magari ci mangiano anche e si incontrano con altre famiglie sono un tipico esempio del fatto che i centri commerciali sono delle realtà di aggregazione della famiglia!
Sicuramente le ragioni stannoda ambo le parti,
forse si può tentare di far sceglire anno x anno seil dipendente é daccodo a far parte del tim che decide di lavorare anche nei giorni festivi.
Il messaggio della Madonna a la Salette esprime chiaramente le conseguenze di trasgredire il terzo Comandamento di Dio “Ricordati di santificare le feste”.
Sig.Fichera le persone che vanno ai supermercati la domenica sono intenti a guardare ciò che li interessa, anche se poi non comprano, e quindi non socializzano piu di tanto e i ristoranti ce ne sono tanti di più fuori, con pietanze migliori e aria buona.
Sig.a Giovanna se i dipendenti potessero scegliere lei crede che correrebbero tutti per andare a lavorare nei festivi? se potessero scegliere chiuderebbero pure il sabato!
Provate a lavorare nei festivi per mesi e anni quando a casa vi aspetta il resto della famiglia e i bimbi che non riescono a capire perché quel genitore non sta mai con loro come i genitori degli amichetti….
Con la chiusura domenicale la famiglia ne guadagna, i supermercati non perdono nulla, e l’economia gira anche per i locali ricreativi
Il messaggio di Maria a La Salette.
“AVVICINATEVI FIGLI MIEI, NON ABBIATE PAURA: SONO QUI PER ANNUNCIARVI UN GRANDE MESSAGGIO.” “SE IL MIO POPOLO NON VUOLE SOTTOMETTERSI, SONO COSTRETTA A LASCIAR LIBERO IL BRACCIO DI MIO FIGLIO. ESSO E’ COSI’ FORTE E COSI’ PESANTE CHE NON POSSO PIU’ SOSTENERLO.” “DA QUANTO TEMPO SOFFRO PER VOI! POICHE’ HO RICEVUTO LA MISSIONE DI PREGARE CONTINUAMENTE MIO FIGLIO, VOGLIO CHE NON VI ABBANDONI, MA VOI NON CI FATE CASO. PER QUANTO PREGHERETE E FARETE, MAI POTRETE COMPENSARE LA PENA CHE MI SONO PRESA PER VOI”. “VI HO DATO SEI GIORNI PER LAVORARE, MI SONO RISERVATO IL SETTIMO, E NON ME LO VOLETE CONCEDERE. E’ QUESTO CHE APPESANTISCE TANTO IL BRACCIO DI MIO FIGLIO “! “ANCHE I CARRETTIERI NON SANNO CHE BESTEMMIARE IL NOME DI MIO FIGLIO…” “QUESTE SONO LE DUE COSE CHE APPESANTISCONO TANTO IL BRACCIO DI MIO FIGLIO”. “SE IL RACCOLTO SI GUASTA LA COLPA E’ VOSTRA. VE L’ HO FATTO VEDERE L’ANNO PASSATO CON LE PATATE: VOI NON CI AVETE FATTO CASO. ANZI QUANDO NE TROVAVATE DI GUASTE BESTEMMIAVATE IL NOME DI MIO FIGLIO. ESSE CONTINUERANNO A MARCIRE E QUEST’ANNO, A NATALE NON VE NE SARANNO PIU’. VOI NON CAPITE FIGLI MIEI? VE LO DIRO’ DIVERSAMENTE”. “SE AVETE DEL GRANO, NON SEMINATELO. QUELLO SEMINATO SARA’ MANGIATO DAGLI INSETTI E QUELLO CHE MATURERA’ CADRA’ IN POLVERE AL MOMENTO DELLA BATTITURA. SOPRAGGIUNGERA’ UNA GRANDE CARESTIA. PRIMA DI ESSA I BAMBINI AL DI SOTTO DEI SETTE ANNI SARANNO COLPITI DA CONVULSIONI E MORIRANNO TRA LE BRACCIA DI COLORO CHE LI TERRANNO. GLI ALTRI FARANNO PENITENZA CON LA CARESTIA. LE NOCI SI GUASTERANNO E L’UVA MARCIRA’”. La conversazione tra la Signora e i veggenti continua con l’affidamento di una segreto…. Segreto cui fa seguito : “SE SI CONVERTONO, LE PIETRE E LE ROCCE SI MUTERANNO IN MUCCHI DI GRANO E LE PATATE NASCERANNO DA SOLE NEI CAMPI.” Quindi confidenzialmente e maternamente la Vergine dice ai suoi amici: “DITE LA VOSTRA PREGHIERA , FIGLI MIEI?” – non molto Signora – rispondono “AH, FIGLI MIEI, BISOGNA DIRLA E BENE, SERA E MATTINO. QUANDO NON AVETE TEMPO, DITE ALMENO UN PADRE NOSTRO O UN’AVE. QUANDO POTRETE FAR MEGLIO, DITENE DI PIU’ “. “A MESSA, D’ESTATE, VANNO SOLO ALCUNE DONNE PIU’ ANZIANE . GLI ALTRI LAVORANO DI DOMENICA, TUTTA L’ESTATE. D’INVERNO QUANDO NON SANNO CHE FARE, VANNO A MESSA MA PER BURLARSI DELLA RELIGIONE” “IN QUARESIMA VANNO ALLA MACELLERIA COME CANI”. “AVETE MAI VISTO DEL GRANO GUASTO , FIGLI MIEI’” – No , Signora! – rispondono. Ora la Signora si rivolge a Massimino: “MA TU, FIGLIO MIO, DEVI AVERLO VISTO UNA VOLTA CON TUO PADRE NEL CAMPO DEL COIN. IL PADRONE DEL CAMPO DISSE A TUO PADRE DI ANDARE A VEDERE IL SUO GRANO GUASTO. VI ANDASTE TUTTI E DUE, PRENDESTE IN MANO DUE O TRE SPIGHE, LE STROPICCIASTE E TUTTO CADDE IN POLVERE. AL RITORNO, QUANDO ERAVATE A MEZZ’ORA DA CORPS, TUO PADRE TI DIEDE UN PEZZO DI PANE DICENDOTI: “PRENDI , FIGLIO MIO, MANGIA ANCORA DEL PANE QUEST’ANNO PERCHE’ NON SO CHI NE MANGERA’ L’ANNO PROSSIMO, SE IL GRANO CONTINUA IN QUESTO MODO.” “oH ,si, Signora, ora ricordo. Prima non me lo ricordavo più”. Il colloquio con la Vergine ha termine con un accorato appello: “EBBENE, FIGLI MIEI, LO FARETE CONOSCERE A TUTTO IL POPOLO” “ANDIAMO, FIGLI MIEI, FATELO CONOSCERE A TUTTO IL POPOLO”
Per Meschini. Che cosa è il ‘CAMPO DEL COIN’? Grazie.
x Aldo il proprietario di un terreno.
signori i dati diffusi la scorsa settimana parlano chiaro a fronte di una crescita’ tra il 2004 ed il 2009 di presenze e di spese dal 2010 tra domeniche e festivita’ le ditte non hanno incassato un euro di piu’ anzi si e’ assistito ad un inversione di tendenza.peraltro il giorno preferito per fare acquisti rimane secondo i dati sempre il sabato per oltre il 52% degli italiani,la domenica il circa 24% gira/acquista per centri commerciali e negozi e quasi 80% sono giovani sotto i 35 anni che dati alla mano sono cresciuti con questo input e non saprebbero riciclare il loro tempo andando a passeggio,al cinema,a teatro ritrovandosi per un gioco da tavolo tra le mura domestiche neanche se qualcuno lo suggerisse loro.Credo che l’idea del governo di far effettuare turnazioni degli esercizi commerciali nelle domeniche sia giusta e che pero’ si dovrebbe aggiungere nelle chiusure la totale impossibilita’ di aprire nei giorni segnati come rossi in calendario eccezion fatta per il periodo natalizio perche’ non e’ concepibile gente costretta a lavorare il giorno dopo pasqua ,il primo dell’anno ferragosto etc…e se qualcuno obbietta ribattendo riguardo altri mestieri che invece si fanno in quei giorni…ristoranti bar,,pizzerie bisogna sempre tener presente la tipologia merceologica di appartenenza.Tali tipologie,peraltro estremamente danneggiate dall’apertura sconsiderata della gdo lavorano e producono solo in determinati momenti /giorni della settimana.SE si considera come indispensabile socialmente lo shopping di qualsivoglia tipo alllora dovremmo estendere il concetto a lavori che sono davvero indispensabili sempre durante la settimana ovvero…poste,sportelli bancari,farmacie,dentisti,studi medici e fisioterapici ,uffici statali etc… lo vogliamo fare??’