Il prefetto Roberta Preziotti
Da 259 a 145 persone. Inizia con lo spostamento in altre città della provincia di 114 richiedenti asilo il primo effetto concreto della clausola di salvaguardia richiesta dal sindaco di Macerata Romano Carancini. Con la saturazione del progetto comunale di accoglienza Sprar, portato da 110 ospiti a 139, il Comune ha chiesto di sospendere i progetti ministeriali denominati Cas, per aver raggiungo, in percentuale, la soglia ideale di accoglienza. Una decisione presa La prefettura, quindi, ha cominciato a trasferire le persone in altri Comuni che, secondo la graduatoria dell’ultimo bando per l’accoglienza, hanno posti disponibili. Si tratta sia di comuni all’interno del cratere sismico che fuori cratere. In particolare, dentro il cratere i Comuni con più posti disponibili sono Loro Piceno (110), Treia (111) e Tolentino (68). Poi ci sono 9 posti ad Apiro, 20 a Camerino, 17 a Pioraco, 31 a Sarnano, 19 a San Severino, 22 posti a Serravalle e 5 a Urbisaglia. Fuori cratere Recanati mette a disposizione 23 posti, Montecassiano 50, Montecosaro 15, 21 a Potenza Picena e 20 a Morrovalle. Le associazioni che prenderanno in carico i richiedenti asilo nelle nuove sedi sono, in ordine decrescente come da graduatoria: Gus, Croce Rossa, Perigeo, Caritas – centro ascolto prima accoglienza, La gemma, Acsim e Gestione Orizzonti. Nei prossimi giorni la prefettura trasferirà altre 30 persone da Macerata verso altre destinazioni.
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Era ora che andassero via.
Vorrei chiedere al Sindaco e al Prefetto se gli spostamenti sono già avvenuti o avverranno.
L’attivazione della clausola di salvaguardia poteva essere chiesta fin dalla fine del 2016, perché non è necessario avere materialmente raggiunto 139 unità negli SPRAR per chiedere, e ottenere, lo svuotamento dei CAS.Le note e le circolari dell’ ANCI e del Viminale, fin da quella data, parlano chiaro. Invece nell’ aprile 2017 la prefettura rinnova il bando CAS senza che il comune batta ciglio. Improvvisamente, dopo la deflagrazione dei fatti di gennaio e una richiesta reiterata della minoranza, il comune si sveglia e fa marcia indietro. Stalla chiusa a buoi usciti. Comunque richiedenti asilo ridotti e redistribuiti negli altri comuni: se si fosse stati più svegli prima, caro Carancini, si potevano proprio evitare gli arrivi massicci. Marcia indietro, comunque, ne prendano atto i consiglieri Valentini e Ciarlantini che nella loro bacheca fb di macerata bene comune hanno scritto a chiare lettere: ” no alla riduzione dei migranti”. Mi chiedo e spero chiedano in consiglio: state quindi attuando, sindaco, in ritardo e a danno fatto delle misure richieste e ignorate e peraltro non condivise nemmeno da tutta la maggioranza? Quale è stata la governance del Sindaco sulle politiche dell’immigrazione? Si’ , quella governance che il Viminale e poi l’ ANCI le ha attribuito dal novembre 2016. Attendiamo risposte.
é lo Stato che deve occuparsi dei migranti non le associazioni”umanitarie”.Se lo stato non ce la fa,ci sono tanti UMANI pronti ad accoglierli nelle loro case perchè vogliono dimostrare di essere veramente UMANI non solo a parole.
Rileggendo mi viene un dubbio: nel cas non è prevista Civitanova, città grande come Macerata. Non mi pare che civitanova, ma mi si corregga, abbia uno sprar. Perché la Prefettura ha preferito mandare i richiedenti asilo a Macerata e nel cratere (più di 100 a Loro Piceno per esempio non sono pochi), ma a civitanova nulla? Non me ne vogliano gli amici civitanovesi, non è una domanda per loro. Provo ad azzardare una risposta: forse al momento della redazione del bando cas si ritenne di non considerarla a causa del fatto che c’ erano già problemi di ordine pubblico? Se la risposta fosse si, si avrebbero grossi indizi ancora a carico del comportamento colpevole della “governance” maceratese e prefettizia.
Dovevano pensarci prima della morte di PAMELA non adesso.
110 migranti a Loro Piceno? E che hanno fatto di male? Ma è il comune che si offre o è semplicemente il Gus che ha rimediato un centinaio di stalletti? Mi ricordo che da Loro Piceno partì una nutrita schiera di migranti che migravano a Macerata per lamentarsi di vitto e alloggio. Da chi erano ospitati? Quindi se ci sono ancora gli anziani diventeranno ben più di centodieci, più o meno lo stesso numero che doveva di regola contenere Macerata. Di Treia so ben poco, che era il paesotto che ha dato i natali alla famosa squadra di pallavolo e ora dà i pasquali a 111 stranieri, in cifre e centoundici in lettere, come una cambiale da custodire gelosamente. Minimo cambieranno il dialetto locale, chissà quale delle centinaia in uso dai nuovi residenti, prenderà il sopravvento. A Civitanova se ricordo bene, fu detto tempo fa che non c’erano posti disponibili per accogliere i migranti che comunque non è che mancano come del resto da sempre in ogni città di mare. Ecco, possiamo dire che forse a Civitanova il Gus sbatte male.
accade anche a roma perché non tutti i comuni hanno rispettato il progetto di accoglienza come prevede la normativa italiana infatti i n. ne danno conferma.
Non capisco quei due pollici rossi dati al commento di Cristina Ciccarelli. Che cosa ha detto di strano o di tanto diverso dal contesto?
mi viene in mente una frase : nascondere la polvere sotto i tappeti.
Signor Sindaco, la sua richiesta fatta adesso la metterei in un sacchetto chiuso con dei lacci lunghi
Meglio tardi che mai. Devo capire come mai dopo alcune settimane che erano scomparsi, è ritornato l’accattonaggio dei migranti davanti ai supermercati, le chiese e per le strade. Chi è responsabile dell’ordine pubblico sia da parte del Comune che della questura come mai non controlla questo fenomeno che da un senso di insicurezza e disturbo ai cittadini ed ai turisti?
Questa maggioranza ha fallito sull’accoglienza in modo responsabile, ne tragga le conseguenze politiche di fronte alla città.
Non capisco quei tre pollicioni rossi dati al Sigh Sauro Micucci che chiedeva dei due dati alla Cristina Ciccarelli. Non vorrei essere stato io la causa di tale aumento. El pa’ cu l’oio nte la testa. E poi sempre a centellinarmi, eh basta!
Meschini, se allenti la morsa è chiaro che tutto ritorna. Prendi Civitanova dove un amico ambulante a nome suo e di altri colleghi mi ha detto di ringraziare il sindaco perché sono spariti quasi del tutto i Rom chiaramente trasferitesi nei dintorni e da cui già arrivano ululati lamentosi, ringhianti, molto nervosi. Ringraziamento che va allargato anche per la sparizione dei venditori ambulanti abusivi. Ma basta qualche ora, al massimo un giorno di rilassamento che il telegrafo senza fili alla velocità della luce porta immediatamente un messaggio di speranza e così te li ritrovi subito a centinaia. Non dico che magari la mancanza di mezzi e uomini non possa riportare se pur momentaneamente indietro dette situazioni, oppure dopo aver dimostrato che se si vuole si fa, e poi tutto può tornare tranquillamente come prima però lasciando le persone più consapevoli che c’è qualcuno che volendo vigila oppure…ecc. ecc. Meschini, la domanda che si fa può avere tante risposte, ma il problema caso mai è perché si deve tornare a farsi questa domanda dopo che tutto sembrava aver preso la strada giusta talaltro anche unica, a senso unico e con divieto di transito proveniente dalla parte opposta e a cui comunque nessuna risposta per quanto accettabile darebbe soddisfazione.
“RICHIEDENTI ASILO LASCIANO MACERATA: 114 TRASFERITI IN ALTRI COMUNI”
Mi viene in mente una canzone degli anni ’80 di Francesco Salvi dal titolo “C’è da spostare una macchina”….
Disk Jockey, c’è da spostare una macchina
Venga fuori qualcuno che da solo non ce la faccio a farcela, e basta!
Quella macchina qua la devi mettere la
quella macchina la la devi mettere qua
E’ un diesel!! ………..
No! E’un immigrato e/o clandestino!
Ironia a parte, il tema sbarchi ed invasione di immigrati necessita di un cambiamento radicale:
Riduzione drastica dei flussi migratori e di conseguenza della tratta di cui organizzazioni criminali che ne hanno fatto un business redditizio;
Revisione dei trattati che prevedono l’attracco delle navi che raccolgono i profughi e li sbarcano sulle nostre coste;
Procedure più veloci per il riconoscimento di status di rifugiato: una minoranza sul totale;
Perdita immediata, con espulsione dal territorio nazionale, per gli immigrati che commettono reati, senza carcere a nostre spese e per superaffollamento, quasi la metà dei carcerati sono immigrati e clandestini;
Chiusura delle varie sedicenti “ONLUS”, COOP, ONG ed enti privati che sguazzano con le risorse pubbliche da destinare invece alle tante priorità di cui necessitano i cittadini Italiani.
Nessuno si chiede come e quando i rifugiati trasferiti troveranno lavoro nel luogo di destinazione.