«Un vergognoso atteggiamento, poco prudente e ingiusto, si sta sviluppando da parte di alcuni comuni che ritengono di mettere Tolentino e San Severino in un’altra fascia che può attendere i finanziamenti. I nostri terremotati non possono essere messi in serie B. Nella disgrazia non ci sono scale di merito, l’emergenza è dettata dalla quotidianità e dalla programmazione. Noi partecipiamo a tutte le ansie e le paure degli altri come fossero le nostre, poi però a certi tavoli non veniamo invitati, due riunioni in una settimana con le più alte cariche dello Stato, se questo è gioco di squadra siamo fuori strada, Così non facciamo crescere il territorio». Sono le dure parole del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi pronunciate a margine di una conferenza stampa in una intervista rilasciata a Canale 14. Il riferimento esplicito è alla proposta del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui di dividere il cratere durante il vertice della scorsa settimana a Pieve Torina.
Pronta risposta arriva da Pasqui insieme ai sindaci di Castelsantangelo sul Nera, Bolognola, Valfornace, Monte Cavallo, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Fiastra, Muccia e al commissario prefettizio di Ussita: «Nessuno ha mai parlato di Serie A, Serie B o Serie C. Da oggi, però, possiamo parlare di “inqualificabile”. Perché inqualificabile è quanto afferma il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, quando – forse “infantilmente risentito” per non aver preso parte a un paio di riunioni – afferma che l’intento di quei sindaci che chiedono una suddivisione del cratere in base agli effettivi livelli di danno sia creare “terremotati di Serie A” e “terremotati di Serie B”. Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, dovrebbe fare un giro a Bolognola, Castelsantangelo sul Nera (colpito già il 24/08/2016 e epicentro della devastante scossa di magnitudo 6.5), Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle, Ussita, Valfornace, Visso o a Camerino prima di lasciarsi andare a dichiarazioni o a commenti che dimostrano una totale e colpevole distanza dalla consapevolezza di quanto accaduto. Prima di fare certe affermazioni inqualificabili e irriguardose, venga a fare un viaggio nella “vera” montagna colpita! Nessuno ha mai detto che Tolentino debba essere escluso da nulla, e nessuno ha mai parlato di esclusioni.
Quella che da mesi portiamo avanti è, invece, una sacrosanta battaglia affinché si prenda atto che equiparare la situazione di 138 comuni con danni diversi, problematiche diverse e contingenze diverse, è pura cecità politica. In Serie B il collega Pezzanesi ci si mette da solo quando fa certe affermazioni. Abbiamo chiesto, e continueremo a farlo con ogni mezzo e in ogni dove, che si riconoscano i livelli oggettivi di danno e le necessità delle comunità. Se Tolentino rientrerà o meno in una ipotetica “prima fascia” non lo stabiliremo certo noi. Infine, sia chiaro che la riunione a cui Pezzanesi dice di non essere stato invitato non ha seguito i canoni istituzionali. Quel giorno, alle 5,10 del mattino, c’è stata una scossa di magnitudo 4,6 con epicentro a Muccia. Molti sindaci, che quella scossa l’hanno sentita e che da quella scossa sono stati tirati giù dal letto, hanno raggiunto Pieve Torina dove, nel frattempo, stavano arrivando i vertici regionali e della Protezione Civile, oltre alla commissaria De Micheli. Inviti formali non ne sono stati fatti. Gli inviti, quella mattina, li ha fatti il terremoto….chi l’ha sentito…c’era»
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