di Ugo Bellesi
Macerata non è una città violenta. Nonostante i drammatici episodi dei mesi scorsi, che l’hanno letteralmente sconvolta ma anche impietosita e commossa per la tragica fine di Pamela e per le sofferenze dei feriti, ”Macerata non è città violenta”. Non lo è per il carattere dei suoi cittadini, non lo è perché lo smembramento del corpo di una 18enne e una sparatoria per le vie della città sono episodi che non si ricordano a memoria d’uomo. Un cittadino ci ha detto con estrema certezza: “La settimana della morte di Pamela e della sparatoria è stata, dopo i bombardamenti della guerra, la settimana più tragica di Macerata”. Ma a voler essere pignoli si potrebbe ricordare anche la tragica fine del custode del capo sportivo Dante Scorpecci che l’11 maggio del 1945, accusato di essere fascista, fu massacrato di botte e impiccato ad un albero.
C’è qualcuno però che si è divertito a definire “Macerata città violenta” ma lo aveva fatto per paradosso. Era il settembre del 2010 quando Max Giusti, comico romano marchigiano di nascita, su Rai2 nel programma “Supermax”, in varie puntate cominciò a prendere in giro Macerata parlando di “Macerata violenta”, “Macerata viziata”, “Macerata spara”, “Macerata è la Detroit del centro Italia”. Ma era una presa in giro perché Macerata è esattamente il contrario ed infatti, subito dopo queste affermazioni, Max Giusti cantava motivi improvvisati per dimostrare che la città era tutto il contrario spiegando cioè che “Macerata è una città pacifica e discreta”, tanto da declamare in dialetto maceratese “Altro che rivoltella o lupare, jimo a sparare co le cerbottane”, oppure “Gente che schiatta per un po’ di polenta, questa è la vita di Macerata violenta”.
Sono passati sette anni (ed è iniziato l’ottavo) e molte cose sono cambiate ma Macerata è rimasta sempre una città non violenta. Anzi, dichiarata “città di Maria”, è molto accogliente, ospitale con gli stranieri, un po’ indolente (forse troppo), senza rancori, un po’ invidiosa di altre città che hanno fatto progressi mentre lei è rimasta… indietro e tutto è peggiorato. E’ proprio questo il punto dolente. Tutto è cominciato con la crisi economica che a partire dal 2008 (ma anche da prima) ha avuto conseguenze drammatiche per alcuni settori produttivi, con le aziende che chiudevano, altre che licenziavano pur rimanendo aperte, con i giovani senza più sbocchi professionali. Da lì in poi è iniziato il degrado, lento ma inesorabile, della situazione che prima era caratterizzata dal benessere diffuso.
1) Il primo lontano segnale si ebbe con la creazione di Banca delle Marche (che pure era stata accolta con grande entusiasmo e soprattutto con molte speranze) e con il trasferimento della sede centrale dell’Istituto bancario da Macerata a Jesi e molti dipendenti maceratesi divennero pendolari.
2) La conferma successiva e conseguente la si ebbe con la chiusura della sede della Banca d’Italia e il trasferimento dei dipendenti. Poi è arrivata, come una mazzata per tanti risparmiatori ma anche per l’economia della provincia, il fallimento della Banca delle Marche che i maceratesi consideravano la “banca di famiglia” (come lo era veramente quando si chiamava Cassa di risparmio). E vi sono stati bruciati miliardi mentre la Fondazione Carima, rimasta priva degli utili della banca, non poteva più spendere qualche decina di milioni l’anno per le più sofisticate apparecchiature dei vari ospedali della provincia, per le autoambulanze ai Comuni, per le iniziative culturali e quant’altro.
3) Poi è arrivato il decreto di soppressione (trasformato poi in ridimensionamento) della Provincia con il trasferimento di gran parte dei dipendenti, finiti in altri enti (dove spesso “non sanno cosa fare…”). E questo ha creato non pochi danni perché i Comuni, che già avevano le loro risorse decurtate enormemente, stavano diventando “eti esattori per conto dello Stato”. Infatti la Provincia era un importante ente di riferimento non solo per la cultura e il turismo ma anche per tutti gli altri settori determinanti per la vita delle piccole e grandi città della provincia. E invece tante risorse non sono più arrivate all’ente Provincia.
4) Nel frattempo è scattato il blocco del turnover, con l’impossibilità per tutti gli enti, comprese le forze dell’ordine, di sostituire il personale che andava in pensione. Il che ha comportato una riduzione dell’occupazioni (e perciò minori stipendi per le famiglie) con conseguente invecchiamento della classe impiegatizia. Quindi peggioramento dei servizi, burocrazia sempre più lenta, forze dell’ordine e vigili del fuoco con personale ridotto. Ed i questori per anni hanno invocato invano un aumento degli organici. E invece nel frattempo è stato chiuso anche il reparto della Polizia stradale di Porto Recanati.
5) E’ stato poi varato il decreto per il ridimensionamento della Camera di commercio (come è avvenuto in tutta Italia) che aveva un ruolo fondamentale in favore delle piccole e medie imprese, le quali, proprio con il sostegno dell’Ente camerale, riuscivano a portare i loro prodotti all’estero. Cosa che, con le loro modeste risorse, non erano in grado di fare da sole. Sostegno non solo finanziario ma anche per la documentazione, l’interprete, le prenotazioni degli spazi nelle fiere internazionali ecc.. E da quelle fiere rientravano con le commesse che consentivano loro di avere lavoro per tutto l’anno. Quelle piccole e medie imprese ora sono messe in crisi anche dalla riduzione dei consumi interni che rende sempre più pesante la situazione economica.
6) Nel frattempo la popolazione è aumentata per l’arrivo degli immigrati che inizialmente sono stati accolti senza problemi. Anzi molti di essi hanno trovato lavoro in vari settori, specie nei lavori domestici (come le colf o le badanti per anziani) ma anche in piccoli lavori artigianali. Non pochi hanno trovato uno sbocco nel commercio e sono stati aperti negozi con prodotti particolari per gli immigrati di varie nazionalità. Altri hanno avuto occupazione nella ristorazione sia aprendo dei Kebab ma più spesso nelle cucine dei ristoranti. Quindi la prima ondata di immigrati è stata assorbita facilmente ed è riuscita ad integrarsi. Poi però l’arrivo degli immigrati è diventato ininterrotto e non c’è stata più la possibilità di assorbirli, ma per loro le cooperative hanno trovato sempre un letto e un tetto.
L’integrazione quindi non è stata più possibile e i nuovi arrivati hanno cominciato a bighellonare per la città. Non tanto di giorno ma soprattutto la sera e di notte. Durante il giorno infatti a turno hanno occupato gli ingressi dei supermercati, delle chiese e dei luoghi più frequentati, per chiedere l’elemosina. I loro esercizi commerciali spesso sono diventati luoghi di ritrovo dove si incontrano sempre più numerosi e spesso rumorosi. In alcune zone essi danno luogo a schiamazzi o comunque ad un vociare insistente, alterato dalla birra, che infastidisce il vicinato. Tutto questo ha creato un malessere che provoca la reazione dei cittadini. Reazione però molto contenuta che si limita alla segnalazione degli episodi più gravi al Comune o alla questura. Ma non per questo si possa dire che Macerata sia una città violenta. L’intolleranza scatta quando si vedono alcuni sbandati che, lasciato il regime di assistenza delle cooperative, si dedicano alla microcriminalità e allo spaccio della droga.
7) La mazzata più grossa sul Maceratese è arrivata con gli eventi sismici di fine 2016 e inizio 2017 (ultima scossa violenta, seguita da molte altre che ancora continuano seppure di violenza minore, ma che destano sempre paura). E’ stato sconvolto il “cuore delle Marche”, quello che era il maggior polo attrattivo per il turismo naturalistico, per gli amanti della montagna, del deltaplano, dello sci, delle passeggiate avventurose. Ma era anche un’area produttiva delle eccellenze gastronomiche: dalla pasta ai liquori, dagli insaccati (come il ciabuscolo, la coppa di testa, i prosciutti) ai vini (come il Verdicchio di Matelica e la Vernaccia di Serrapetrona), dalle lenticchie alle patate rosse, dai funghi ai tartufi, dalle trote al miele, dai formaggi alle castagne, dalle mele rosa alle marmellate, dallo zafferano ai fagioli e si potrebbe continuare all’infinito. Per fortuna tutto questo non è scomparso ma i danni sono stati notevoli. Pur con tanti sacrifici i produttori sono rimasti con coraggio al loro posto (non pochi sono stati costretti a delocalizzare) ma la catena commerciale per molti si è spezzata ed è difficile riconquistarla. Soprattutto perché la clientela costituita dai terremotati si è dispersa e solo lentamente stanno rientrando.
Tutti questi eventi avrebbero spezzato la schiena anche alle più robuste delle economie. E siccome Macerata non è la locomotiva d’Italia e neppure delle Marche, è evidente che lo slittamento in baso del tenore di vita ha lasciato segni profondi nello stato d’animo delle persone. E’ aumentato il pessimismo anche perché la luce in fondo al tunnel non riusciamo a vederlo. Ci aggrappiamo alla cultura, troviamo uno spiraglio nel turismo, guardiamo con fiducia ai giovani ma anch’essi si trovano di fronte a molti ostacoli. Ci è di sprone la forza di volontà della gente di montagna, quella più duramente colpita dal terremoto che fa centinaia di chilometri dal mare verso l’entroterra per lavorare e contribuire alla ripresa. Quella gente che non molla perché è rimasta accanto alle case crollate costruendosi una casetta di legno. Quella che non ha mai abbandonato i propri allevamenti.
Resta il fatto però che Macerata attualmente è soprattutto una città sbigottita, preoccupata e sfiduciata. Preoccupata non solo per le immigrazioni (per le quali ha certo un sentimento di insofferenza mai di razzismo) ma soprattutto per la perdurante crisi economica e per la diffusione della droga. Un problema questo che si aggrava di giorno in giorno. Quindi al degrado della situazione economica, con molti padri di famiglia che perdono il posto di lavoro, con molti giovani che non trovano lavoro (e spesso la famiglia non ha disponibilità per mandarli all’estero), con una classe media che è praticamente sparita (o comunque sta scomparendo), la diffusione della droga è diventata un flagello.
Il martirio di Pamela e la sparatoria di Traini hanno richiamato l’attenzione del Governo sulla nostra provincia. A sostegno delle forze dell’ordine sono arrivati nuovi reparti dei carabinieri, della polizia e della finanza. La lotta alla droga e alla malavita ha conseguito notevoli successi. Ma già molti reparti arrivati in emergenza se ne sono andati. E tutto il peso della battaglia contro spacciatori e malavitosi ricadrà nuovamente su organici insufficienti. Il che significa che l’abnegazione, il sacrificio, l’attaccamento al dovere, la professionalità di tutti non basteranno per sconfiggere gli spacciatori e i malavitosi, dietro ai quali, come noto, c’è la mafia.
Macerata deve tornare ad essere la citta' che era, personalmente confido molto nel lavoro del Dott. Pignataro, controllo dello spaccio ed espulsione degli immigrati irregolari senza reintegro.....deve tornare ad essere la citta' solare come era, prima di tutta questa zozzeria che c'e'......buon lavoro dott. Pignataro siamo tutti con te...
la soluzione migliore sarebbe chiudere i centri sociali ed allontanare gli immigrati irregolari, poi tutto il resto.
Macerata non è stata rovinata ne dal terremoto, perché troppi ne ha vissuti, ne dalla droga che è da parecchio che girava, perché se non esisteva una domanda, l'offerta moriva da sola, ne dagli immigrati, dato che molte città ci fanno i conti, ma dal razzismo che ha preso forza dall'ignoranza popolare.
Scusami ma non riesco ad afferrare il nesso logico, il problema secondo te è SOLO il razzismo, ma abbattendo i razzisti non si risolverebbe ne il problema della droga, ne quello della mal gestione dell' immigrazione, ne quello dello sperpero delle risorse comunali in progetti ridicoli, ne quello del degrado nei quartieri, ne quello degli abitanti in netto calo . Mi spieghi contro cosa state combattendo ?
Tra i punti citati dal professore metterei ai primi posti la chiusura del Distretto Militare prima e della Scuola dell'Aeronautica poi.Oltre l'aspetto socio economico dei due Enti militari, vedere per le strade personale in divisa dava un senso di sicurezza sia alla cittadinanza che alle istituzioni.
Certamente che la colpa e delle amministrazioni che permettono tutto senza controllare chi abbiamo a casa e aspettiano solo che accadano delle disgrazie come la povera Pamela per poi incominciare i controlli di droga di extra comunitari e via dicendo lasciando indietro la povera gente italiana rimasti senza una casa e tutto quello che avevano guadagnato in una vita di lavoro
Sono stato in centro,da una parte quattro cretini che urlavano,dall'altra otto scemi che pure urlavano,una volta per anno si puo' concedere il centro storico a questi.poi per le manifestazioni successive le facciano al foro boario di villa potenza quando e' chiuso.
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infatti Macerata è sempre la stessa, è cambiato solo l’atteggiamento superficiale di tutti quelli che pensavano che l’integrazione non l’avrebbe scalfita, una volta c’era un curriculum mentale quando ci si confortava sul fatto che il vicino che non si conosceva veniva però da una buona famiglia, ed era già uno di casa,solo pensare che siano tutti brave persone oneste e lavoratori è già sbagliato e i fatti lo dimostrano
Macerata era considerata un isola felice e ci deve ritornare ad esserlo.
Macerata é sempre la stessa con un pizzico di intolleranza verso uno straniero arrogante e restio all’intergrazione!
Per Cavalieri. Integrare presuppone una diversa considerazione della donna da parte dell’uomo, una considerazione diversa da quella che noi stessi avevamo prima dell’entrata in vigore del nuovo diritto di famiglia (1975). Il diritto di famiglia del 1942 concepiva una famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito nei rapporti personali e patrimoniali (e sulla discriminazione dei figli ‘naturali’). Colpisce, in realtà, il fatto che ad esempio nelle manifestazioni religiose islamiche donne e uomini pregano separati. Ma colpisce anche il fenomeno degli italianissimi maschietti – principi del foro – che vanno con le prostitute. Altro che Raimondo e Sandra!
Frontex: “90% dell’immigrazione clandestina verso l’Italia è in mano alle mafie”
“Sono le mafie le indiscusse padrone dei traffici di immigrati clandestini verso l’Europa.”
Per chi non lo sapesse (come me ad esempio) Frontex è l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, è per esperienza e strumenti di conoscenza la massima autorità sul tema. Quest’equivalenza immigrazione=mafia dovrebbe una buona volta essere presa in considerazione dalle amministrazioni, dalle autorità, dalle istituzioni, dal clero, da tutti i buonisti di pigra volontà…
invece di continuare a fare inutili retrospettive che creano più danno che vantaggi costruttivi, guardiamo avanti e uniamoci negli intenti.
Cerchiamo di dare un nuovo volto alla nostra città.
Cerchiamo di dimenticare le faziosità politiche.
Cerchiamo di dare maggior fuducia e spazi al rinnovamento giovanile.
sono 42 anni che vivo a Macerata, uno dei tanti ragazzi che approdarono per la prima volta alle casermette, ricordo Macerata una città tranquilla, quando si camminava per le strade di questa città, e notare le chiavi della porta di casa attaccate li alla serratura, le auto tutte aperte, centro storico pieno di negozi, ecc.ecc., era meraviglioso, quando dicevo a chi mi conosceva che ero a Macerata mi chiedevano ma dove si trova? Anche nel passato molte persone del sud per motivi di lavoro si sono trasferiti qui a Macerata hanno trovato lavoro senza dare fastidio. MACERATA ISOLA FELICE.
Ora tutto diverso e in negativo mi dispiace dirlo ma è così, SPERIAMO BENE. MACERATA, come qualsiasi città Italiana ha i suoi pregi e difetti, ma vederla distruggere in questo modo fa male.
scusate il refuso: FIDUCIA e non fuducia!!!!
Ciao Marcello Di Marco, condivido pienamente le tue parole.
se fosse possibile a certe menti illuminate ne metterei na’ vagonata di pollici versi…..
razzismo, fascismo, solo a quello riescono a ricondurre tutti i mali, se ne riempiono la bocca avidamente, e magari nn riconoscerebbero “il Testone” nemmeno se fossero dirimpettai…. via quei paraocchiiiiiiiiii , i veri problemi sono altri , e ben piu’ seri…
Per Vita. A Porto Recanati in quegli anni chi aveva la casa in prima fila (davanti al mare) e due ingressi (uno ‘lato mare’ e uno ‘lato monti’) lasciavano gli ingressi aperti talché i passanti, anche sconosciuti, che volevano passare accorciando il percorso da un lato all’altro entravano da un ingresso e uscivano dall’altro (…salutando)! Allora, poi, l’Hotel House era un gioiello per il turismo d’élite. Lunare, eh?
per Aldo. ci credo in quello che tu dici, cero ritornare nel passato sarà difficile, speriamo in bene
Vita, avresti 20 anni fa immaginato che i Russi sarebbero oggi stati questi: https://www.youtube.com/watch?v=Nym551LKqHc ? Buon ascolto!
Macerata è stata ridotta così da una Amministrazione Carancini autoreferenziale ed incapace a capire e risolvere i problemi della città. Ha riempito la città di extracomunitari, di accattoni e delinquenti. Ha affondato l’economia e l’occupazione senza nessun progetto capace di dare un minimo di risposte ai bisogni dei cittadini. L’unica cosa da fare è mandarla a casa, ma questa maggioranza è incapace anche a questo. Questo disastro se deve durare ancora altri due anni diventerà irreversibile. Il balletto di una maggioranza che sta affondando la città deve finire subito. Vergognatevi e fate autocritica, andate tutti a casa. Questo è il minimo che dovete fare.
Sig. Meschini, io trovo che accattoni e delinquenti a Macerata come in tutt’Italia ci sono sempre stati. Ecco, per la presenza degli extracomunitari non posso che concordare come per tutto il resto del commento.
Per Foresi. Sarebbe poi il colmo se in uno dei due gruppi (che si contrappongono anche se gli ideali siano sostanzialmente gli stessi, e cioè la battaglia eterna per una società migliore) ci fosse, che so io, il fratello di un giovane dell’altro gruppo. Un po’ come la nota vicenda della lotta tra Romolo e Remo che fu la premessa della fondazione di Roma.
Per Iacobini io parlavo di integrazione non di sesso
Caro Cavalieri, il nikab non le sembra un esempio calzante della stretta relazione esistente tra integrazione e sesso?
Hanno rotto gli zebedei tutti, nessuno escluso
La nostra amministrazione cerca disperatamente di far finta di nulla…di non vedere…di non capire che la colpa e’ solo di carancini e sodali (pd gus acsim et…ma potremmo anche aggiungere Cl chiesa etc…) che ci hanno portati a tutto questo:Poi in merito alla manifestazione abbiamo avuto altri problemi ovvero…la manifestazione era autorizzata dato che il gruppo in questione non e’ solo democraticamente accettato ma si e’ presentato pure alle elezioni politiche raccogliendo nel suo piccolo molti voti e non si capisce allora il motivo per cui:
A) il nostro “sindaco” si permetta commenti inopportuni in quanto il signore in questione dovrebbe essere difensore della democrazia e della liberta’ di pensiero B) sia permesso tale atteggiamento ai cosiddetti centri sociali che sono invece entita’ completamente illegittime anzi ci spieghi il “primo cittadino” come puo’ il Csa Sisma occupare i locali dove opera…se paga un affitto e se vengono svolti controlli regolari e soprattutto se ha mai pensato di ascoltare le reiterate rimostranze della popolazione li’ residente per schiamazzi e tanto altro..
Ah,,peraltro leggendo uno dei commenti provenienti da facebook …si capisce come il pd abbia resistito all’annientamento delle elezioni…e di teste cosi purtroppo ve ne sono ancora molte…troppe…