La Regione ha emanato la delega ai Comuni, alle Province, alle Unioni montane, in modo che provvedano direttamente alle gare d’appalto e alle procedure amministrative, per gli interventi compresi su opere pubbliche e beni culturali, ricompresi nel primo e secondo piano delle opere pubbliche del post terremoto, approvato dal commissario straordinario alla ricostruzione Paola De Micheli. Gli enti locali, nel decreto a firma del presidente regionale Luca Ceriscioli, diventano dunque stazioni appaltanti e gli uffici tecnici comunali seguiranno passo dopo passo tutti gli aspetti relativi alla gara, dalla progettazione preliminare ed esecutiva, passando poi per la procedura semplificata prevista, la cosiddetta procedura negoziata ad invito. A seconda dell’importo dell’opera, l’ente locale inviterà a partecipare da un minimo di cinque imprese ad un massimo di quindici, iscritte negli appositi elenchi, white list ed antimafia. Spetterà a Ceriscioli, in qualità di vice commissario per la ricostruzione, l’approvazione definitiva dell’intervento, nei limiti delle risorse disponibili e già stabilite nel piano delle opere pubbliche, in cui sono inclusi sia i centri ricompresi nel cratere che quelli fuori cratere. All’ente locale spetterà l’adozione di tutti gli atti necessari alla ricostruzione, riparazione o ripristino del bene pubblico o culturale già ricompreso nell’elenco. Soltanto per quanto riguarda il secondo piano dei beni culturali, approvato in cabina di regia lo scorso 21 dicembre, bisogna attendere l’emanazione di apposito provvedimento, da parte del commissario De Micheli. Di seguito l’allegato A (primo stralcio opere pubbliche) e l’allegato B (secondo stralcio opere pubbliche).
ELENCO OPERE PUBBLICHE TERREMOTO
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Si ritorna al modello ri ricostruzione del 1997. Enti più vicini al territorio che curano glu appalti. Mi sembra cosa buona , e ulteriore riorova che le province non andavano abolite.