«Anche Ciarapica dovrebbe studiare e informarsi prima di parlare, ridicole le sue tesi fiscali». Si difende l’ex vicesindaco Giulio Silenzi dopo le parole del sindaco che ha annunciato di voler fare riferimento al responsabile dell’Anticorruzione per verificare la correttezza della procedura con la quale Silenzi ha donato parte della sua indennità ad associazioni e enti benefici. «Ciarapica esce allo scoperto come mandante della figuraccia dei cinque consiglieri della destra. L’intento era screditare. I sicari hanno fallito e allora interviene il sindaco per rimediare, ma svetta per superficialità e ignoranza, più incline alle illazioni che alla sostanza degli atti. La trasparenza è garantita dal fatto che ogni atto che ha scandito le procedure di rinuncia dell’indennità e dei suoi usi è stato pubblicato all’Albo Pretorio del Comune. Cosa pensava Ciarapica, che facessi proclami sulle donazioni? Ridicole poi le sue tesi fiscali, le sue allusioni a iter al di sopra della legge, la sua invocazione dell’anticorruzione cioè il segretario generale Morosi, scelto da Ciarapica, e la cui competenza in materia di concessione di contributi è limitata alla verifica del rispetto delle nome di cui al decreto legislativo 33/2013, ai fini di assicurare adeguata trasparenza ai provvedimenti di erogazione. Trasparenza che è assicurata dalla pubblicazione nella sezione amministrazione trasparente del sito comunale. La verifica del rispetto del regolamento dei contributi compete invece al dirigente che sottoscrive la determina con la responsabile del servizio finanziario che ne attesta la regolarità contabile. Quindi, passaggi avallati dai dirigenti del Comune e Ciarapica dovrebbe studiare e informarsi prima di parlare». Silenzi poi sottolinea gli altri due aspetti tirati in ballo dal sindaco, ovvero il paragone con le precedenti amministrazioni e la “sfiducia” sulle elezioni dal momento che la lettera protocollata è di qualche giorno precedente alla data del ballottaggio: «improprio poi il paragone con le erogazioni di contributi delle precedenti giunte di destra in cui non risulta che mai sindaco o assessore abbia rinunciato al compenso anche in parte. Per quanto mi riguarda stiamo parlando della rinuncia a percepire l’indennità, della gestione di più di 80mila euro che sono rimasti nel bilancio del Comune e usati per la cosa pubblica e in beneficenza, erogata anche questa dal Comune, mai direttamente da me. Ho richiesto la disponibilità dell’indennità del primo semestre 2017, fino all’ultimo euro, per poterne disporre in solidarietà verso associazioni cittadine. In ultimo, la lettera con cui ho chiesto prima dell’esito del ballottaggio, il 20 giugno, di vincolare in un conto corrente dedicato e le cui coordinate addirittura sono pubblicate all’albo pretorio, la mia indennità di gennaio-giugno 2017, non ha bisogno della dietrologia politica di Ciarapica: la ragione è che qualunque fosse stato l’esito elettorale, la giunta Corvatta sarebbe decaduta e con essa il mio ruolo di vice sindaco per cui ho agito nell’ambito delle funzioni del mio mandato. Anche questo avrebbe dovuto sapere Ciarapica invece di dare sfoggio di superficialità, ancora una volta, come spesso gli capita».
Silenzi si difende dalle accuse: «Indennità in un fondo vincolato per destinarla alle associazioni»
Silenzi fatti sentire dai sordi e i bla bla bla. della nuova giunta di dx. non sanno cosa dire ma sanno chiudere il nostro ospedale e stadio .tt questo chi è che ci guadagna?
Che ansia.
Perché se si opponeva non lo chiudevano l'ospedale?
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Il solito autogol.Per favore un po’ di Silenzi..o. Ma poi come si fa a farsi insultare da Silenzi. Ma abbandonatelo ai suoi problemi di senilità politica neanche tanto precoce. Se avete qualcosa da dirgli o da fare che si faccia e che ci sbatta la faccia.
IL SINDACO CIARAPICA E L’IMPROPRIO “FURORE” DI SILENZI
Caspita come si è “incacchiato” (è un eufemismo) il consigliere Silenzi. In stile Pdiota-renziano verrebbe da raccomandargli: “stai sereno!”, come si conviene a chi è tranquillo sul proprio agire. Ci va giù pesante con il Sindaco, l’esponente politico di Capodarco: gli risparmia solo l’appellativo “somaro” (che aveva riservato ai cinque consiglieri di maggioranza). Silenzi accusa il primo cittadino di essere il “mandante” dei consiglieri di maggioranza, definiti “sicari”. Ci si interroga su che modo di far politica sia “aduso” il capogruppo PD, ma rispetto ad una terminologia “malavitosa”, il Sindaco farebbe bene a sporgere immediata querela! Ai cinque consiglieri, Silenzi aveva rivolto una sequela di “accuse gratuite”, tra cui la mancata rinuncia al “gettone di presenza”, mentre i consiglieri toccavano tutt’altro tema: la “trasparenza”. Presa di mira soprattutto Monia Rossi, rea di avere “avallato” la nomina del fratello (la consigliera non era in Aula al momento del voto) nel CdA dell’Atac. Furente anche perchè l’azienda di famiglia (Rossi) lavora con l’Atac, salvo precisare subito dopo tramite “appalti” (che possono aggiudicarsi chiunque). Se Silenzi conosce “procedure diverse” o avesse dubbi sulla loro regolarità, li faccia valere nelle sedi opportune. Meraviglia e molto come un “maestro della politica” come Silenzi (dall’argomentare si comprende come egli si sente “superiore”) prenda delle “scoppole” elettorali paurose (presidenza della Provincia, ultima quella delle Comunali 2017). Il suo modo di fare non lo aiuta a elaborare le “batoste” e si riduce nello stato d’animo che verifichiamo. Gli fa buona compagnia quanto a “insulti” (in uno stile di opposizione “iroso e vendicativo”) la “fida” compagna di partito Franco, che si spende particolarmente sul tema “fascismo”. Aveva iniziato la consiliatura parlando di “liste di proscrizione” (a proposito della gaffe del ex direttore dei Teatri, Di Lupidio). Di recente ha dato del “fascista” ad un uomo politico mite come il presidente del Consiglio, Morresi che l’ha censurata. Con un cognome identico a quello dei più “spietati” dittatori del Novecento, un pò di cautela non guasterebbe. Fa bene il Sindaco Ciarapica se ha dubbi ad indagare sulla regolarità – fino a interessare l’Anticorruzione – delle “donazioni” alle associazioni dell’ex vicesindaco Silenzi (dato che la procedura non ha precedenti ammministrativi). Saranno i contributi per un biennio stati concessi tramite Comune (con Silenzi vicesindaco), ma dal primo semestre 2017 le indennità confluiscono nel conto intestato a Silenzi. Il discorso andrebbe ampliato, come richiesto, all’ex sindaco Corvatta: anch’egli per quanto si sa aveva rinunciato all’indennità, per una parte del mandato devoluta in beneficenza. Andrebbe verificato se anche l’ex sindaco ha chiesto il riaccredito (ed in che data) o se l’indennità è restata nella disponibilità del Comune. I “contributi” alle associazioni sono un tema alquanto delicato, se a “elargirli” sono politici (che si candidano). Le associazioni è chiaro non sono entità astratte, ma sono composte da soci che alle “Comunali” diventano elettori, che esprimono il loro “consenso”.