di Alessandra Pierini
(Foto Fabio Falcioni)
“I will survive”: sono le parole di una canzone di Amii Stewart, sfavillante ospite allo Sferisterio, a dare il senso di una stagione lirica che arriva dopo un anno difficile per il territorio maceratese. Una stagione che guarda ad un Oriente che, mai come in questa edizione, simboleggia la nascita e il risorgere. E’ così che il siparietto all’ingresso della prima della Turandot della cantante dall’inconfondibile caschetto dorato con il direttore artistico Francesco Micheli, in partenza da Macerata per la prossima stagione, diventa momento di leggerezza ma soprattutto di incoraggiamento. Specialmente perchè accompagnato da interesse e progetti volti a sostenere il Macerata Opera Festival e l’intero territorio.
Come ad esempio quello lanciato questa sera da Oscar Farinetti, patron di Eataly, con il suo “mentore” Adolfo Guzzini: «Farò quello che Adolfo mi consiglierà» ha detto, riferendo della sua volontà di valorizzare prodotti dell’entroterra, da Castelsantangelo a Visso e Ussita. O l’intenzione manifestata con forza dall’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, che si definisce “fedelissimo di Macerata”, di consolidare l’immagine dello Sferisterio nel mondo grazie all’intervento del direttore generale dell’Unesco Irina Bokova, presente questa sera in arena con l’altro ex presidente del Consiglio Romano Prodi. «Stiamo sostenendo tutto il territorio ma vogliamo soprattutto che questo meraviglioso teatro diventi punto di riferimento».
E ancora il nuovo amministratore delegato di Banca delle Marche Alberto Pedroli che dà un significato forte alla presenza in arena come sponsor: «Questa serata è un salotto privilegiato per ribadire che anche dopo la fusione Banca Marche vuole continuare a essere la banca del territorio».
Mentre lo Sferisterio si popola, in attesa della terza campanella e sul palco loschi figuri in maschera antigas si muovono da una parte all’altra del palco, l’atmosfera che si respira è quella delle grandi occasioni, pur in una generale sobrietà e consapevolezza.
Se lo Sferisterio guarda ad Oriente , non sono da meno gli imprenditori di casa nostra. A rappresentarli il presidente di Confindustria Gianluca Pesarini che pensa soprattutto alla Cina e alle tante opportunità offerte «». O come Germano Ercoli, di Eurosuole: «L’Oriente e soprattutto la Cina sono un mistero un po’ come l’opera di questa sera, la Turandot ma tutti noi ci speriamo».
Intanto il presidente della Provincia Antonio Pettinari prova a strappare promesse al presidente della Quadrilatero Guido Perosino, ormai suo ospite fisso, entusiasto di essere arrivato da Foligno in 40 minuti: «La superstrada non può terminare col semaforo di Civitanova – ha ribadito “Tonino” – le istituzioni devono ancora fare qualcosa».
Tra gli spettatori anche Gabriela Michetti, vice presidente dell’Argentina, da poche ore cittadina maceratese che con l’Oriente ha poco a che fare ma che incarna perfettamente il bisogno di una città come Macerata di aprirsi al resto del mondo, senza perdere di vista le sue radici ben salde.
(domani su Cm la recensione della Turandot a cura di Maria Stefania Gelsomini)
Bella Amii
Avranno pagato il biglietto???
Sono insignificanti,fuori dal mondo reale antiquati
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Oh, grandezze, pari alla grandezza d’animo della dirimpettaia strabica… oh, grandi uomini della cuoca di un altro mondo…
Quattro vip intorno al cor mi son venuti…