di Filippo Ciccarelli
Nuova Via Trento, atto secondo. Dopo la ricostruzione di Giuseppe Bommarito sulla società di trasformazione urbana (leggi l’articolo) guidata dalla sua creazione fino all’ottobre 2011 dall’avvocato Renato Perticarari, abbiamo fatto il punto della situazione con l’attuale presidente, Paola Ottaviani. Il futuro delle opere pubbliche previste dalla riqualificazione dell’area è piuttosto nebuloso, stante le risorse necessarie a realizzarle e all’opposizione che alcuni proprietari hanno manifestato sulla realizzazione della strada da via Trento verso Villa Potenza. “Ma in questi anni nella zona sono stati effettuati interventi importanti, come il consolidamento dell’area che era a rischio frana” spiega la Ottaviani. E la voce del Comune di Macerata, a tutela dell’interesse pubblico, è pari all’1% di proprietà delle quote della spa.
Presidente Ottaviani, qual è la situazione della Nuova Via Trento?
“Stiamo lavorando per realizzare opere pubbliche che ancora non siamo riusciti a completare, ma che sono in corso. Anche se il momento economico, generale e per gli Enti pubblici, non è facile. Al momento stiamo realizzando il completamento tra via dei Velini e via Valenti, che ha un suo iter burocratico da rispettare. Non è questione di giorni, ma nemmeno di un anno”.
E la bretella di collegamento da via Trento per snellire il traffico verso la galleria delle Fonti?
“C’è un progetto esistente, ma credo che sarà necessario aprire un tavolo tecnico anche con l’Amministrazione, per valutare se sia il caso di spendere quei soldi pubblici, anche in considerazione dei flussi di traffico su via dei Velini e via Roma. Ovviamente bisognerà coinvolgere anche i privati, gli imprenditori, per capire se è ancora opportuna quella strada o non sia meglio spendere risorse per altri interventi efficaci”.
Quando è previsto questo incontro?
“Non c’è un calendario prefissato né qualcosa di scritto sulle tempistiche. Però tutti gli attori sono consapevoli che bisognerà incontrarsi. Una società per azioni ha i suoi tempi, e nell’edilizia bisogna rispettare le scadenze, ma non siamo fermi”.
Ma perché si vedono supermercati spuntare fuori in tempi record, quando per realizzare una strada sembra ci vogliano secoli?
“L’edilizia è una materia complessa: non posso giudicare se, tenendo conto dei bilanci dei comuni, certe cose si potessero fare due anni fa oppure no”.
Però la Nuova Via Trento esiste dal 2001, si sarà fatta un’idea su dove fossero le difficoltà…
“Io sono qui da un anno e sto cercando di recuperare tutti gli atti, le convenzioni, gli accordi firmati nei dieci precedenti. Posso garantire il massimo impegno e la massima onestà: ho preferito concentrarmi sulla realizzazione del collegamento tra via dei Velini e via Valenti, al momento, che stiamo portando a termine, e poi lavorerò sulla situazione di via Trento. Ma non posso certo dire se e quali errori siano stati fatti in passato”.
E sul fatto che il direttore dei lavori, Mauro Compagnucci, sia l’ex assessore all’urbanistica?
“Io lo difendo categoricamente. Lui è un tecnico, non il cliente, a suo tempo è stata verificata l’eventuale incompatibilità e non è stata riscontrata. E’ tutto perfettamente in regola”.
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Complimenti ai suoi predecessori che hanno costruito 5 palazzi ” di Prestigio ” in una zona che era a rischio frana , come da lei dichiarato NELL’ ARTICOLO !!!!!!
UN ALTRO FENOMENO MACERATESE ,FORSE UNICO AL MONDO CHE TANTI SCIENZIATI CI INVIDIANO E NON RIESCONO A CAPIRE PERCHE’ NELLA NOSTRA CITTA’ CHI SBAGLIA NON PAGA MAI …………
Ce ne sono tanti di tavoli tecnici usati a prezzi stracciati, quasi regalati.
Le opere pubbliche non sono mai iniziate, altro che “non siamo riusciti a completare, ma che sono in corso”.
Che la presidente Ottaviani elenchi una sola opera pubblica che sia stata iniziata.
L’unica opera pubblica a cui si potrebbe riferire è la palificata, ma che non è sicuramente un’opera pubblica, ma propedeutica alla costruzione dei piani interrati dei palazzi di Via Trento.
Dov’è la bretella di collegamento, gli attraversamenti pedonali verso C.so Cavour, il parco urbano al posto del distributore di carburanti?
E che dire dell’aiuola spartitraffico alberata al centro di Via Trento?
I soldi per realizzarle sono a scomputo degli oneri che la Società avrebbe dovuto versare nelle casse comunali.
Tutti quei soldi sono nelle casse della Società anziché essere stati spesi nelle opere pubbliche da realizzare per convenzione; se oggi il momento economico non è facile, non averli versati da tutti questi anni qualcosa avranno fruttato alle casse della STU.
Come mai la bretella di collegamento tra via dei Velini e via Valenti ha un suo iter burocratico da rispettare e le altre opere citate prima e ad essa precedenti non ce l’hanno?
Come appare evidente dalle dichiarazioni del presidente Ottaviani già è deciso che la bretella per snellire il flusso di traffico su via Tento e Piazza Vittoria non si farà più.
Certo che l’edilizia è una materia complessa con regole ben precise. Altro che convenzioni con noiose scadenze e cronoprogrammi da rispettare.
Come possono avere l’agibilità e/o l’abitabilità le unità immobiliari già utilizzate se le opere di urbanizzazione non sono state ancora realizzate e quindi collaudate? Tra l’altro tali opere sono coperte da fidejussioni vere? (Civitanova insegna)
Come è possibile che gli atti relativi alla STU non siano ancora totalmente in possesso del presidente? Come avranno potuto approvare la variante al piano di recupero a tempo di record, presentata proprio sotto la presidenza Ottaviani?
Un’ultima osservazione: Al momento del conferimento nella STU dell’immobile ex VAM il perito del tribunale decurtava dal valore dell’immobile comunale oltre 4 milioni di euro per costi di ristrutturazione e oneri concessori stimandolo poco più di 1 milione di euro. L’assessore
di riferimento era lo stesso che oggi (a distanza di circa 10 anni) assevera il computo metrico estimativo sul costo delle opere di ristrutturazione per la realizzazione dell’attuale palazzone di via dei Vini. Come mai tale costo risulta decisamente inferiore di quello stimato anni prima?
E possibile che a distanza di oltre 10 anni i costi di costruzione della stessa volumetria prevista (anzi, per la precisione inferiore) siano diminuiti? Gli oneri concessori sono proporzionali oltre alla volumetria da realizzare anche al costo di costruzione dichiarato.
A questo punto delle due l’una. O il costo di costruzione asseverato dal progettista (allora assessore) è corretto e allora è giusto il conteggio degli oneri concessori da addebitare alla Società, a cui dovrà seguire, però, uno storno al comune di Macerata per l’eccessiva decurtazione praticata 10 anni prima dal valore dell’immobile ex Vam.
O è vera la seconda e cioè il costo di costruzione asseverato è sottostimato e quindi dovrà essere corretto e di conseguenza applicato un proporzionale conteggio degli oneri concessori da versare nelle casse comunali.
Domanda: non c’è stato un avvio dei lavori su un progetto ben definito ed approvato? Ecco: quello devono portare a compimento, dalla A alla Z. O vogliamo modificarlo come accaduto per le piscine?
La materia sarà pure complessa ma le domande poste dal sig. Bisonni nel commento precedente mi sembrano molto chiare.
meglio se la strada non la fanno visto che si può dire che mi passerà sotto il naso e mi spiace ma la mia famiglia ed io non ci sacrifichiamo x agevolare la vita degli altri se la andassero a costruire altrove sta bretella!! la mia famiglia sta lì da 4 generazioni se ne andassero loro a costruirsela altrove mi spiace già mi devo vedere quei 5 mostri di palazzoni e più che sufficiente mi spiace.non esiste proprio.