di Alessandra Pierini
«Un supercondominio realizzato quadruplicando le volumetrie originali con varianti fantasma, 300 garage su tre livelli, senza accessi a fondovalle, un mostruoso mondo sotterraneo, attuale dormitorio di girovaghi, nessuna bretella di collegamento alla strada di attraversamento (leggi l’articolo), aumento di volumetrie nel corso degli anni, mancata ultimazione degli edifici e degli adempimenti previsti dall’accordo di programma con la Provincia»: sono questi i principali motivi che hanno spinto i proprietari di sei appartamenti, acquistati nel 2008 dalla Nuova Via Trento spa, assistiti dall’avvocato Roberto Gaetani, stanchi di questa situazione di precarietà, a mettere in discussione l’iter seguito per la riqualificazione dell’area. Con una diffida presentata all’ufficiale giudiziario, al Comune, alla Provincia di Macerata e alla Nuova Via Trento in cui la lottizzazione viene definita “non convenzionata e quindi illecita” chiedono che ne venga controllata la legittimità. «Le due giunte Meschini – accusa l’avvocato Gaetani – hanno usato delle varianti occulte al Piano regolatore, senza darne conto alla Provincia con la quale era stato stipulato un accordo di programma. Ora invece si sta registrando un curioso gioco delle parti tra il Comune e la Nuova Via Trento Spa e Carancini cerca di barcamenarsi e sembra intenzionato a far cadere il Piano che scade nel 2017».
La diffida, un documento di una trentina di pagine, ripercorre la storia del progetto di riqualificazione, nella quale riscontra una lunga serie di “vizi giuridici”: «L’accordo di programma stipulato nel 2000 con la Provincia ha mancato il raggiungimento degli obiettivi fissati, la riqualificazione delle facciate retrostanti via Cavour, tramite realizzazione di due collegamenti pedonali tra via Trento e via Cavour, la dotazione di stanze per studenti universitari, il collegamento tra via Trento e la bretella Nord considerata presupposto indispensabile. L’accordo imponeva anche di creare un Comitato per la vigilanza e il controllo dell’esecuzione dell’accordo, da portare a termine in sette anni. I sette anni sono trascorsi ma non risulta che il comitato sia stato attivato».
Il documento passa poi in rassegna le varie procedure deliberative seguite dal Comune per rendere edificabile il versante Nord di via Trento e le famose varianti: «Facilitato da una serie di omissioni – scrive l’avvocato Gaetani – relative al Piano di recupero, il Comune ha apportato nel 2003 una prima variante sostanziale con notevoli incrementi di altezze e volumetrie, variante che doveva essere trasmessa alla Provincia visto che richiedeva un’integrazione all’Accordo di Programma. Così non è stato e va considerata inefficace».
Altro passaggio chiave, legato a questa prima variante, evidenziato nella diffida, è quello relativo all’innalzamento di quota della bretella: «In sostanza – spiega l’avvocato Gaetani – le costruzioni sono state fatte arretrare rispetto alla strada. Per consentire alla Nuova Via Trento Spa di recuperare il volume che si asseriva compromesso, il Comune ha concesso ulteriori incrementi di altezza e di profondità. Questo ha comportato la ridefinizione degli accessi ai garage, con un indebito incremento di 15mila metri cubo trasformando l’operazione in un mostro edilizio privo dei presupposti previsti dal recupero. La variante ha anche stravolto la facciata nord del supercondominio visto che il progetto originario prevedeva un loggiato pedonalizzato. La variante è alla base dell’attuale carenza di funzionalità e incompletezza della facciata nord scomposta a piacere dalla Nuova Via Trento in distinti permessi a costruire richiesti come unità a se stanti. Il Comune ha fatto tutto questo senza predisporre e far firmare alla società una nuova convenzione, ma due atti senza valenza giuridica firmati dall’allora segretario Vittorio Gianangeli e dal presidente della società Renato Perticarari, senza coinvolgere il Consiglio comunale».
Veniamo quindi alla seconda variante che nel 2007, oltre a ridurre l’area di verde pubblico, prevedeva un solo collegamento tra i garage e la bretella che la Provincia ha contestato nel suo parere. Sempre nel 2007 con due delibere consiliari il verde pubblico fu ridotto da 20.800 a 2.938 metri quadri. «Il Comune – insiste l’avvocato Gaetani – respinse il parere della Provincia, proseguendo nell’illegalità operativa. La Nuova Via Trento ha venduto appartamenti, senza dire che erano stati realizzati in maniera illecita, in violazione dell’Accordo di programma, compiendo una truffa contrattuale».
Arriviamo al 2009 quando il Comune ha approvato la progettazione della famosa bretella di collegamento tra via Trento e la circonvallazione sottostante che la Nuova Via Trento Spa è stata chiamata a realizzare, nel prevedibile importo di 2.470.997 euro di cui 799.708,67 a carico del Comune: «Da allora sono passati 5 anni – si legge nella diffida – e nessuno si è più curato di realizzare quest’opera. Collegato a questi illeciti è l’ulteriore abuso edilizio ravvisabile nel piano di recupero relativo all’ex Vam di via dei Velini dove alla Nuova Via Trento è stato concesso di relizzare 12mila metri cubi. Le due varianti apportate in questo caso sono stati ritenuti illegittimi dal Tar Marche, decisione attualmente impugnata al Consiglio di Stato».
E’ a questo punto che entra in gioco l’amministrazione Carancini: «Il Comune – continua l’atto sottoscritto dai proprietari degli appartamenti – si è defilato dalla Nuova Via Trento riducendo la sua quota di partecipazione dal 20% all’1%, ha fatto scadere la seconda convenzione informale senza preoccuparsi di rinnovarla e si sta disinteressando dal pretendere l’attivazione del collegamento retrostante il supercondominio come ha dichiarato in un’intervista a Cronache Maceratesi Paola Ottaviani, nuovo presidente della società (leggi l’articolo). Si può desumere che le parti siano tacitamente concordi nel far decadere, per sopraggiunta inefficacia, i piani attuativi e gli impegni per la realizzazione delle opere pubbliche, premessa imprescindibile dell’Accordo di programma. Nel frattempo è scaduta l’efficacia triennale dei singoli permessi a costruire, conseguiti per edificare i singoli blocchi. La Nuova Via Trento si è limitata a chiedere l’agibilità parziale per i soli lotti venduti».
Così i proprietari dei sei appartamenti in via Trento diffidano il Comune, la Provincia e la Nuova Via Trento a rendere funzionale il supercondominio, ad imporre alla società la firma di una terza convenzione che garantisca il completamento delle opere previste dall’Accordo di Programma prima che scadano i 10 anni dal piano attuativo nel 2017: «Il Comune non può consentire che una società di trasformazione urbana violi a cuor leggero ogni impegno di pubblico interesse, preoccupandosi del solo maggiore utile consentito da una illecita lottizzazione materiale. La persistente inattività del Comune integrerebbe gli estremi dell’omissione di atti d’ufficio e del concorso nella prosecuzione di atti concretizzanti una illegittimità sanzionabile fino all’ultimazione dei lavori». Chiedono quindi al Comune anche di attivare un tavolo di concertazione convocando i ricorrenti su ogni ulteriore modifica al Piano di recupero e che predisponga un elenco cronologico di tutti i permessi a costruire, varianti, Dia e Scia con indicazione dei firmatari e dei dichiaranti.
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A ognuno il suo gengiscan!!!!
Queste sono persone che fanno schifo!!!! Spero veramente che prima o poi paghino per tutte le loro malefatte!!
Adesso mi piacerebbe conoscere il parere di perticarari , presidente di NVT ai tempi d’oro.
Procuratore Giorgio , che ne pensa di questa bella panoramica !!!!!
Forse incrementera’ il lavoro gia’ iniziato ??????
Procuratore Giorgio, salvaci tu!
EE.. VAI SIAMO ALLE SOLITE…..!!! ACCORDI SOTTOSCRITTI, E VOLUMETRIE… NON RISPETTATE..!! BRETELLA DA REALIZZARE 5 ANNI FA’, NEANCHE L’OMBRA….! E AVANTI COSI’ FRA VARIANTI E DELIBERE…… LE SOLITE “INCOMPIUTE” SPECULATIVE OSCURE ALL’ITALIAAANA…..!!!!!!!!!!!!
Si si grosse critiche ma poi al momento del dunque non cambiate mai amministratori politici
Una stretta di natiche per questi onnipotenti ci vorrebbe proprio!
E’ opportuno, per capire la genesi di queste vicende, e anche inquadrare correttamente la faccenda da un punto di vista politico, riandare a 18 anni fa, quando l’amministrazione di Anna Menghi fu rovesciata dalle dimissioni di massa dei consiglieri comunali, compresi quelli della maggioranza di centrodestra che aveva sostenuto la sua candidatura a sindaco. Fu una … simpaticissima alleanza trasversale, con cui le varie “anime” della politica maceratese si liberarono di Anna Menghi e del suo assessore Munafò, che nei non lunghi mesi della loro amministrazione avevano permesso a tutti di capire bene che non ci sarebbe stata trippa per gatti per operazioni come quella di cui a questo articolo, e mille altre che ci hanno allietato, realizzate nel corso degli ultimi 20 anni in questo modo alla “tienimi che io ti tengo”, nel silenzio compiaciuto o indiffferente o complice di tutti i principali protagonisti politici, e massimamente assordante la pressochè totale, salvo flebili latrati, acquiescenza di chi, e cioè il centrodestra, stando all’opposizione, avrebbe avuto anche buon tornaconto elettorale a denunciare tali sviluppi.
Sarà per questo “arretrato”, di chiarezza mai fatta, sulle vicende di allora, fra Anna Menghi e la sua tragicomica ex maggioranza di centrodestra, che negli ultimi più di quindici anni il centrodestra stesso si è presentato frammentato alle elezioni, regalando la città a chi invece, senza dividersi più di tanto, ha dato sotto con tutte queste operazioni, e regalando anche a Macerata incompiute e altre amenità?
Mi permetto di contestare Bonfranceschi sulla beatificazione di Anna Menghi e dell’assessore Munafo’, la sua e’ una personalissima definizione di un operato, secondo me ovviamente, prepotente, supponente e quindi inutile in una politica di alleanze (stessa malattia della attuale (?) candidata del centrodestra) queste dimostrazioni di “non c’e’ trippa per gatti” non so dove le abbia viste, per onesta’ non si e’ visto nemmeno il contrario, pero’ sono stati li talmente poco che trarre conclusioni sui perche e e percome mi sembra molto di parte.
Sbaglia di poco su tutto il resto.
Potrei sbagliare, ma sono quasi certo che nella Giunta Menghi Munafò ricopriva l’assessorato ai Lavori Pubblici, non all’Urbanistica; dell’Urbanistica era invece assessore Silvano Iommi.
AHAHAHA Scappa fori de qua, scappa fori de la, scappa fori de sù scappa fori de giù, tutti si politici sono uguali, ve lamentate ma alla fine rvoate sempre gli stessi o le stesse correnti. Ma de che ve lamentate se siete dei Coglioni!!!
volumetrie quadruplicate….mmmm….orfeo negro non senti puzza di bruciato ?
Per farsi un’idea precisa di quello che accade (ed è accaduto negli ultimi 20 anni) a Macerata basterebbe seguire le ichieste di Bommarito.
La sento, la sento, purtroppo… pero’ e’ la solita cricca di quelli che non compaiono mai, politicamente, e da anni fanno e disfanno. Mi sento di dire anche che in questi giochetti non ci sono mai entrati ne Mandrelli ne Carancini. Non e’ un’assoluzione a prescindere, e’ solo una constatazione.
E finalmente qualcuno agisce tramite atti giudiziari.
Come spesso ho scritto su queste pagine, noi cittadini Maceratesi MANCHIAMO DI MEMORIA!
Quella della riqualificazione della via Trento è solo una delle tante situazioni che hanno visto il mattone essere protagonista indiscusso di progetti bellissimi per la città e realizzazioni “at costruttore”
Però appena si cerca di cambiare da quanto conosciuto, perchè peggio di così è difficile da fare, tutti uniti perlo status quo…………
La memoria , la memoria degli atti compiuti, non delle parole dei politici che hanno sempre una spiegazione a tutto, anche per l’indifendibile insieme al coraggio di protestare, è quello che ci manca.
PERTICARARI pare si stia avvalendo della facoltà di non rispondere.
Cerasi qualche nome dei soliti palazzinari puo farlo?
Cara Eleonora Duse…chiunque tu sia, sbagli. Se Lei avesse conoscenza delle innumerevoli comunicazioni/diffide che io ho scritto al Comune – sin dal 2004 – affinché provvedesse ad acquisire tre miserabili frustoli di terreno indispensabili per realizzare la strada a valle di via Trento, non scriverebbe tali sciocchezze. Le mie dimissioni nel 2011, ma comunicate giá nel giugno/2010 e rinviate solo su richiesta dell’Amministrazione, erano motivate proprio dalla ormai chiara volontá dell’Amministrazione di non realizzare piú la strada, cosa che io reputavo e reputo del tutto illogica. Quindi, prima di scrivere, si informi…..ma capisco che é molto più facile fare come é ormai abituale fare…
invece delle volumetrie quadruplicate cosa ci dice avvocato perticarari ?
Aireccoli i compagnucci di merende.
Mi e’ venuta una curiosita’ che spero l’avvocato Gaetani mi togliera’: i denuncianti sono residenti nel condominio o sono solo proprietari che non ci abitano? sembrerebbe una banalita’ ma non secondo me, perche’ se fosse la seconda ipotesi, non vorrei che ci trovassimo di fronte a qualcuno che pensando di fare l’affare ( ricordo la corsa all’acquisto dei primi due fabbricati) si e’ trovato invece tra le mani una “sola”, ma per colpa della mega crisi del settore, e quindi a prescindere dalle opere mancanti che incidono sulla perdita di valore per una minima parte. e tenterebbe quindi di recuperare qualcosa per vie traverse. Cio’ non toglie che i lavori si sarebbero dovuti fare lo stesso, ma e’ un altro discorso.
questi palazzinari hanno mai pagato qualcosa di oneri di costruzione?
questo è il risultato delle amministrazioni maceratesi, schiave dei poteri occulti che tuttora dominano sulla nostra città.
@moretti. L’avvocato non dice sulle volumetrie.