di Laura Boccanera
Crematorio, urbanistica, polizia municipale e accordi politici. Non c’è sosta per la campagna elettorale che continua a tenere banco anche durante le festività. E smaltite colombe e uova di cioccolato martedì il consiglio comunale sulla variante Ceccotti e numerosi punti di urbanistica. E proprio su questi si sofferma Fabrizio Ciarapica che parla di “scempio urbanistico”. Il riferimento è alla variante parziale al prg per il trasferimento di potenzialitá edificatoria da via del Torrione ( Santa Maria Apparente ) a via Guicciardini ( San Marone- Villa Eugenia ). “In spregio al piano regolatore elaborato da Secchi Corvatta, per accontentare qualcuno pre elettoralmente, toglie un verde ai cittadini della zona di via Guicciardini per far costruire un edificio che secondo il prg doveva essere costruito in una zona destinata all’espansione urbanistica. Il verde da una zona residenziale, dove puó essere usufruito da tutte le famiglie del luogo, viene portato in periferia in aperta campagna. Faccio un appello a tutti i consiglieri di maggioranza affinché non si prestino a questo scempio che causerà una ferita insanabile in una delle zone più belle di Civitanova”.
Uniti per le Marche guarda invece con interesse alla creazione del polo delle civiche di Ghio e Morresi che si è costituito ieri (leggi l’articolo). Ieri si è costituito il coordinamento cittadino dell’associazione politico culturale collegata con il gruppo esistente in consiglio regionale e che riunisce riformismo cattolico, socialista ed ambientalista. Nello scacchiere delle comunali la lista guarda “con interesse il concretizzarsi di un nuovo polo civico, che riunisca riformisti e moderati e sia alternativo ad uno pseudo centrosinistra di Corvatta e Silenzi – scrive il coordinamento – che ha disatteso i suoi obiettivi programmatici principali, rinnegato i suoi uomini migliori e stracciato la base valoriale su cui era nato. Gli aderenti all’associazione agiranno, però, visti i tempi molto ristretti che restano a disposizione, in modo del tutto autonomo dall’associazione stessa, raccordandosi tra loro nelle forme possibili, per contribuire a rafforzare quello che da tempo è l’obiettivo comune e che sembra si stia concretizzando proprio in queste ore”.
Risponde invece alla accuse di un presunto conflitto di interessi sulla realizzazione del crematorio Stefano Ghio che rilancia le accuse al mittente. Alludendo che tra coloro che possono svolgere la attività di cremazione con la registrazione di licenza ci sia in realtà un parente acquisito dello stesso Borroni: “Il referendum è lo strumento democratico per eccellenza al quale si attinge ogni volta ci sono contrasti tra le opinioni dei cittadini. Chi è che ha paura del referendum? Solo colui che non intende misurarsi e colui che ha interessi da custodire. Ebbene se così è l’unico che non ha un interesse diretto alla questione oggetto del quesito referendario è colui che propone la democrazia diretta. Ciò detto a Borroni chiedo, prima di instillare dubbi sulla mia correttezza ed onestà intellettuale, di indagare bene e verificare chi a Civitanova ha registrato il marchio numero 015537608 per svolgere tra le altre l’attività di forno crematorio dopo di che, trascorsi cinque minuti del tempo che gli è necessario per fare una telefonata al numero che sicuramente avrà in rubrica, riferire al comitato “no crem” e fare umile atto di penitenza per evitare che i voti gli fuggano senza possibilità di appello”.
Municipale invece nel mirino di Mobili e Marzetti che rivelano che il dirigente di settore avrebbe dato parere negativo alla proroga per il comandante Sirio Vignoni. “Pare che Corvatta voglia imporre a tutti i costi la proroga – dicono Mobili e Marzetti – e siccome il dirigente di settore ha dato parere negativo ricorre ad un avvocato per il parere legale. L’ ennesima dimostrazione della strafottenza del potere ed il sindaco è scorretto due volte: in primo luogo perché a fine mandato, persiste nella sua volontà di imporre una figura che a nostro avviso non ha portato nulla di nuovo rispetto allo stato precedente, tranne l’ aggravio di spesa pubblica per pagarla; in secondo luogo perché, pur avendo un dirigente capace e rigoroso nello svolgimento delle sue mansioni, per ottenere un risultato che solo lui vuole, cerca di superarne il veto ricorrendo ad una consulenza esterna. Non è giusto che il sindaco che sarà eletto dopo il voto di giugno debba trovarsi dinanzi una figura di cui, magari, potrebbe fare a meno. Se la faccenda andrà avanti trasmetteremo alle autorità di competenza una diffida formale”.
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