di Laura Boccanera
«Ciarapica ha preso l’ennesima cantonata, se il buongiorno si vede dal mattino…». Botta e risposta fra il candidato sindaco di Vince Civitanova e l’amministratore delegato Atac sul tema partecipate. «Paventa irregolarità amministrative nella nomina dei Cda delle partecipate, che sono inesistenti – afferma Cognigni – ci dice che avremmo dovuto nominare un amministratore unico per le partecipate cittadine senza considerare che il Decreto Madia, che imponeva questo percorso, precisava anche le dimensioni di quali aziende avrebbero dovuto rispettare l’obbligo, rimandandone l’entrata in vigore all’emanazione dei decreti attuativi che, ad oggi, non sono stati ancora pubblicati. Il centrodestra è il responsabile della proliferazione delle partecipate e dei loro rispettivi e costosi cda, lasciando alla città un’eredità pesante, fatta di bilanci disastrosi e condizioni difficili da sanare. Oggi questi novelli fustigatori dimenticano di aver fatto scelte sbagliate e cercano di addossare su altri le loro responsabilità. Erano costoro i protagonisti e registi delle numerose società partecipate e dei Cda remunerati in maniera importante al pari delle consulenze affidate. Oggi la città ha due sole Società partecipate: la Civita.s e l’Atac con governance che costano poco o niente e che a breve approveranno i loro bilanci. Gli amministratori Atac costano oggi ai cittadini civitanovesi 8.872 euro, quando in Comune le delibere venivano firmate da Mobili, Marzetti e Ciarapica il costo era di 57.528 euro».
Continua l’esposizione del programma elettorale da parte della candidata Agostinelli. Per Civitanova alta la donna di Civitanoi sogna un futuro da cittadella dello sport e delle cooperative giovanili. Tra i progetti la pedonalizzazione della piazza con il divieto di ingresso alle auto, il restauro del palazzo ducale, a San Francesco un centro di aggregazione giovanile che organizzi rievocazioni storico medioevali basate sulla pratica della scherma medioevale, un Citanò Comics sulla scia di Lucca Comics e trekking urbano con percorsi organizzati tra Civitanova Porto e Civitanova Alta e viceversa comprensivo di visite guidate al patrimonio artistico, degustazioni e mercatini ambulanti. Per l’ex tramvia tornei di scacchi tutto l’anno.
Pierpaolo Borroni coordinatore cittadino Fratelli d’Italia e Massimo Belvederesi coordinatore provinciale
Critica la mancanza di progettualità Fratelli d’Italia secondo cui l’inaugurazione dell’arco dell’ex fiera è solo un “modo per appuntarsi medaglie sul petto”. Secondo Massimo Belvederesi portavoce provinciale di Fdi il centrosinistra vuol far passare il messaggio che a Civitanova c’è un’ora di fila perchè tutti vogliono venire in città. «in realtà c’è la coda perchè in 5 anni hanno bocciato il cavalcavia, il sottopasso di via Einaudi e l’area Ceccotti – dice Belvederesi – La sinistra ha sempre osteggiato la Quadrilatero e poi si è presentata in pompa magna all’inaugurazione. In un’ora si arriva in Umbria e poi se ne perde un’altra per entrare a Civitanova, quale alternativa c’è al cavalcavia?»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ma qualcosa di positivo, Civitanova ce l’avrà pure? Certo che 40/50 anni fa era un gioiellino. Sembrava avviata veramente ad essere una capitale del divertimento, quello sano, fatto al massimo di qualche bicchierino e passeggiate lungo la spiaggia o sul molo , la Barcaccia e la Lampara. La gente andava più a piedi che in macchina a spasso per il lungomare. Le persone erano meno incattivite, meno nevrotiche, con meno problemi. Sono cambiate le persone, ma anche Civitanova è diventata un mostro. Che ci sia un imbruttimento generale delle nostre città è indubbio, ma la metamorfosi di Civitanova, da quando li milanesi non sapevano di quando era bella ( riferimento alla famosa frase sul molo, ma senza alcuna polemica ) è stata straordinaria. Da deliziosa cittadina piena di vita, di turisti, villeggianti ( quelli che venivano da Foligno c’erano e anche tanti, non avevano bisogno della SS 77 per venirci in vacanza e anche per lungo tempo). Allora ce se lo poteva ancora permettere, nessuno ti chiedeva di mettere una firma su di una cambiale per pagare una cena al ristorante o passare una notte in qualche riparo che non sia stato il tetto di una stazione o del retro stazione. Di gran lunga i prezzi per dormire e mangiare sono molto più alti di quelli offerti da Riccione che sarà decaduta anche lei ma ancora un’idea di come si vive col turismo la dà. Ma nel corso degli anni, tutte le amministrazioni si sono dimenticate che di solito le città costiere dovrebbero dare al mare e al turismo le maggiori attenzioni. E invece, amministrazione dopo amministrazione, l’hanno ridotta a quell’agglomerato disurbano (non so se la parola esiste, ma si capisce ) che è oggi. Nessuna che si sia mai affacciata alla finestra del comune, da cui il mare se forse non si vedeva però si intuiva o si sentiva nell’aria ancora non deliziosamente avvelenata dal traffico che però secondo le centraline messe da Corvatta, danno l’aria di Civitanova più fresca, pulita e salubre di quella alpina. E con quest’ultima frase che sa di polemica che io fotografo Civitanova. Comunque qualcosa di buono ci sarà pure, oh no??? Per carità, non di certo le piste ciclabili, pericolose come un sentiero che risale il K2, quando poi sono transitabili senza buche, erbaccia o meglio sterpaglia e tutto ciò che si merita l’appellativo di rifiuto indifferenziato.