di Laura Boccanera
Ex fiera, riduzione del numero di firme per le petizioni, partecipate. I candidati alle prossime elezioni toccano una serie di argomenti per sollecitare le riflessioni sulla città. Pier Paolo Rossi, a sostegno di Ghio sindaco e capolista di Civitanova cambia critica l’attuale amministrazione per l’assenza di progettualità sull’area ex fiera che riapre domani dopo l’abbattimento dei padiglioni. “Il varco sul mare è l’ennesimo esempio di miopia politica e amministrativa scevra da ogni intento programmatico e progettuale – dice Rossi – Uno spazio, dicono, restituito alla città ma che non ha un senso proprio, una definizione, una sua destinazione. Quasi cinque anni di attesa per l’acquisizione e la demolizione dei vecchi padiglioni e, nel mentre, nessuna idea, nessun progetto. Restituire un luogo alla città vuol dire dargli una dignità, riqualificarlo, ridisegnarlo. Ecco perché trovo insensato rimettere a bando con tanta fretta e senza una logica anche solo una delle due “palazzine” liberty del Lido. Domenica sarà sicuramente una bella giornata di festa, ma quello per ora è appunto solo un varco, un luogo di passaggio che, finita la bella stagione, tornerà di nuovo in mano agli stessi o ad altri balordi.
Punta invece alla partecipazione Giovanna Capodarca che propone di ridurre le firme delle petizioni da 500 a 50: “Se i cittadini vogliono che il Consiglio comunale discuta di un problema o di una qualsiasi istanza potrebbero raccogliere solo 50 firme. Richiediamo al segretario comunale una mail istituzionale dei consiglieri eletti cui poter inviare proposte, soluzioni, problemi e chiarimenti. Organizzeremo intanto una piattaforma on line per interfacciarsi con l’amministrazione e farò inserire un pannello con le notizie luminose su come si svolgono le riunioni di giunta e di Consiglio in modo che chi passa nelle vicinanze possa leggere in tempo quasi reale chi ha votato e cosa ha votato”. Parla invece di illegittimità nella composizione dei cda delle partecipate comunali Fabrizio Ciarapica che riporta la normativa Madia secondo cui dai consigli di amministrazione delle società partecipate, si sarebbero dovuti dimettere dal 23 marzo i dipendenti comunali che svolgono l’incarico, per essere sostituiti con altri amministratori non dipendenti pubblici, o da un amministratore unico. “L’amministrazione Corvatta sembra, invece, aver dimenticato tutto ciò e pertanto l’illegittimità nella composizione dei cda delle partecipate comunali potrebbe rendere viziata anche tutta l’attività finora svolta dal 23 marzo scorso. E non è poca cosa se si pensa che dopo tale data vengono di norma approvati i bilanci delle aziende. A pensare bene potrebbe trattarsi di amnesia, a pensar male è l’ennesimo calcio alle regole da parte di Corvatta e Silenzi, a meno che non esistano criteri e modi diversi per misurare la legalità”. Prevista per domani pomeriggio alle 17 l’inaugurazione della sede elettorale del candidato Ciarapica in corso Garibaldi.
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