Nella mappa pubblicata dall’Ingv, gli epicentri delle maggiori scosse che hanno coinvolto la zona appenninica dall’anno Mille al 2006. Due le dimensioni dei quadratini: i più piccoli indicano scosse di una magnitudo compresa tra 5 e 5.9 gradi, i più grandi da 6 a 6.9
di Leonardo Giorgi
La storia dell’Appennino è una storia fatta di terremoti e ricostruzione, in cui negli ultimi mille anni le popolazioni del territorio sono state colpite da 153 scosse di magnitudo uguale o maggiore a 5 gradi. E’ quanto risulta da una relazione dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) in cui vengono elencati i maggiori eventi sismici avvenuti nell’area appenninica (dalle province di Rieti e L’Aquila fino alla provincia di Pesaro) dall’anno 1000 al 2006, a cui vanno aggiunte le sequenze del terremoto in Abruzzo del 2009 e dello sciame sismico di quest’anno nel centro Italia.
La tabella dell’Ingv che elenca, in ordine decrescente, i terremoti più devastanti che hanno colpito l’Appennino dall’anno Mille al 2006
Tra le 153 scosse registrate le due più potenti sono quelle di magnitudo 6.7 del 1703 che hanno devastato L’Aquila e parte della provincia di Rieti e causato gravi danni anche a Camerino. Considerando che i dati dell’epoca sul livello di intensità del terremoto non possono essere rilevati con la precisione degli eventi sismici attuali, la sequenza del 1703 può essere considerata analoga a quella del 2016. La prima scossa di quell’anno si verificò il 14 gennaio, con una magnitudo di 6.7, devastando i comuni del “Distretto di Cittaducale”, che comprendeva le città di Accumoli, Amatrice e Cittareale. La seconda scossa si verificò il 2 febbraio, giorno della Candelora, e si stima che abbia avuto anch’essa una magnitudo di 6.7 gradi. L’Aquila venne rasa al suolo e le vittime furono oltre 6mila. Il terremoto viene ricordato ancora oggi dai colori della città: dal bianco e dal rosso si passò al nero e al verde. Il primo in segno di lutto, il secondo come simbolo di speranza.
Secondo le stime attuali dell’Ingv il terzo evento più forte che ha coinvolto l’Appennino dal Mille ad oggi sarebbe proprio il terremoto di magnitudo 6.5 che ha colpito l’entroterra maceratese e la provincia di Perugia alle 7,40 dello scorso 30 ottobre, facente parte della stessa sequenza sismica che si è avviata alle 3,36 del 24 agosto con il terremoto di magnitudo 5.9 che ha distrutto Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto. Per ricercare eventi di portata sismica simile bisogna andare indietro ai terremoti di magnitudo stimata di 6.4 gradi del Natale del 1352 con epicentro nelle vicinanze del comune di Sansepolcro tra Umbria e Toscana, del 3 giugno 1781 nell’area dei comuni pesaresi di Piobbico e Cagli, del 27 novembre 1461 a L’Aquila e del Capodanno del 1328 a Norcia.
L’epicentro della scossa di 5,9 gradi del 26 ottobre collocato nella mappa di pericolosità sismica del territorio. Le fasce viola sono quelle più soggette a forti terremoti
Il sisma più potente degli ultimi cento anni è invece quello del 26 settembre del 1997, quando alle 11,40 l’entroterra maceratese e il centro Italia fu messo in ginocchio da una scossa di magnitudo 6 che rase al suolo i due comuni umbri più vicini all’epicentro, Annifo e Colfiorito. Tra le decine di eventi sismici segnalati nella mappa pubblicata dall’Ingv spiccano terremoti di magnitudo pari o superiore a 5 con epicentro nelle città di Macerata e Camerino. Il 28 luglio 1799 venne devastato proprio il territorio camerte e i comuni di Sarnano, Cessapalombo e San Ginesio da tre scosse di forza crescente, culminata in un evento di magnitudo 6.1 alle 20,05.
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Ce ne siamo accorti. ….. :'(
Forse è ora di svegliarsi e cercare di capire come investire sull’antisismico, oppure piangersi ogni volta addosso sempre dopo le tragedie per quello che non è stato fatto.
Sono state le più forti queste di sempre?
dopo l’ultimo terremoto a L’Aquila un consigliere comunale disse ” questo terremoto è la manna dal cielo”
Lo disse anche Barberi capo della protezione civile nel 97 quando venne a Camerino e gli diedero la cittadinanza onoraria…disse che il terremoto del 97 per noi fu un bene…. come possa essere un bene per noi cittadini non lo posso proprio comprendere…e ad oggi questo terremoto non è minimamente paragonabile con quello del 97
A parte il fatto che il primo terremoto riportato in tabella non è dell’anno 1000 ma dell’anno 1269 (Dante, nato nel 1265, aveva appena 4 anni), c’è da chiedersi come si fa a fornire la misura dei terremoti quando, a parte l’invenzione del cinese Zhang Heng, datata 132 d.C., il primo vero sismografo risalirebbe al sacerdote don Andrea Bina, del diciottesimo secolo.
Che fortuna
Dopo 1000 anni di terremoti Tondi non sa quando, dove e quanto forte sarà il prossimo? Com’è che Tondi non s’è fatto più sentí? Che je se rotta la palla de vetro?
rispondo al sig. Aldo Iacobini
primo dubbio: semplicemente perchè prima del 1269 non c’è stato nessun “terremoto devastante che ha colpito l’appennino”.
secondo dubbio: la magnitudo per terremoti storici viene assegnata da sismologi storici, che non sono quelli che studiano sismologia da tanti anni, ma sono sismologi che studiano i terremoti del passato.
saluti
….
Che pignoleria! Iscrizione, certificazione, ecc. Terremoto del 26 settembre 1997, ora locale 11:40, MG 6 : per essere precisi(e non asini in geografia): Colfiorito e Annifo non sono comuni umbri, ma sono frazioni del comune umbro di Foligno ( come Appennnino non è un comune, ma una frazione di Visso). Queste frazioni furono seriamente danneggiate, ma non “rase al suolo”. Da come scrivete nell’articolo sembra che l’epicentro di quella scossa sia stata in territorio maceratese, ma invece risulta individuata nel cosiddetto segmento compreso tra Colfiorito di Foligno e Nocera Umbra. I danni più ingenti, compresi crolli parziali o totali di edifici sono avvenuti nel territorio del comune di Nocera Umbra.