Ambito sociale, Pd attacca M5S:
“Vogliono riportarci a 15 anni fa”

MACERATA - Il gruppo democrat critica i pentastellati che si sono astenuti sul rinnovo della convenzione: "Non proporre nessun tipo di alternativa su aspetti fondamentali che riguardano la vita di centinaia di persone è francamente inaccettabile"
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Il momento della votazione tra i banchi del Pd

Il gruppo consiliare del Pd (foto d’archivio)

 

Servizi sociali: è scontro tra Pd e M5S a Macerata dopo il rinnovo della convenzione dell’Ambito sociale 15 approvato lunedì dal Consiglio comunale. “Uno spettacolo poco edificante da parte dei consiglieri 5 Stelle – si legge in una nota del gruppo democrat – che per bocca della capogruppo Carla Messi hanno dichiarato la propria astensione, peraltro dopo aver votato la delibera in commissione solo qualche giorno prima. Astenersi su aspetti fondamentali che riguardano la vita di centinaia di nostri concittadini e soprattutto, non proporre nessun tipo di alternativa, è francamente inaccettabile, perché inaccettabile è giocare con il disagio, la marginalità e l’esclusione sociale”.

Costituito nel 2002, l’ambito, che oltre a Macerata comprende Appignano, Corridonia, Mogliano, Montecassiano, Petriolo, Pollenza, Treia e Urbisaglia, ha il compito di pianificare e programmare i servizi sociali dei comuni, secondo quanto dettato dalla legge quadro del 2000 “per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”

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Il capogruppo del M5S Carla Messi

In realtà si sarebbe dovuto trattare di un atto che, chiunque abbia un minimo di consapevolezza, avrebbe dovuto valutare come dovuto e scontato – è l’affondo del Pd – Probabilmente i consiglieri 5 Stelle non sanno che l’ambito sociale 15, quello che ha capofila Macerata, è stato costituito nel 2002 ed ha la funzione di garantire omogeneità  d’intervento e pari accesso ai servizi a tutti i cittadini dei Comuni che ne fanno parte. Non sanno che ha il compito di mettere in rete tutti gli attori in campo nel territorio e creare sinergie tra il pubblico e il privato, evitando sacche di non intervento. Il raggio d’azione dell’Ats è molto ampio e fondamentale perché dà risposte a tutte quelle persone che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale e garantisce interventi a sostegno delle fasce d’età più fragili (minori, nidi domiciliari, prevenzione a scuola, anziani). Tutti progetti e i servizi di cui i nostri concittadini avranno sicuramente sentito parlare, a differenza degli esponenti cinque stelle”.

“Il ruolo del Comune capofila – continuano i democrat – è di primaria importanza per la gestione dei servizi e per la buona riuscita dei progetti. Otre alla funzione gestionale, ha anche il compito di aiutare e fare da traino a tutti gli altri Comuni. In un periodo storico in cui si chiede sempre di più agli enti di programmare insieme per evitare sprechi di risorse e di associare i servizi in maniera sempre più convinta, la risposta del M5S è di tornare indietro di più di 15 anni, perdendo tutto quanto di positivo realizzato. Non sanno o fanno finta di non sapere che gli Ambiti sociali sono l’unico punto di riferimento per la Regione, sia per quanto riguarda i fondi dei servizi gestiti in maniera associata (ad esempio il fondo per le non autosufficienze), che per i  servizi ancora gestiti dai singoli Comuni (ad esempio la disabilità), che non si vedono più erogare direttamente i fondi ma li ricevono dall’Ats. Altro aspetto fondamentale, che parte della nostra opposizione ignora, è che rinunciando alla convenzione verrebbe meno anche la possibilità di accedere ai fondi Fse e quindi ai finanziamenti regionali, nazionali ed europei”.



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