di Alessandra Pierini
(Foto e video di Lucrezia Benfatto)
«La città di Maria mi è sempre piaciuta tanto, qui ho moglie, tre figli, nipoti e fino ad oggi tanta tanta fortuna». E’ la dichiarazione di amore del cavalier Franco Prato a Macerata (in alto la videointervista durante la sua visita a sorpresa nella redazione di Cronache Maceratesi).
Una passione, la sua, che non è stata scalfita nemmeno dalla decisione del Consiglio comunale di sgomberare parzialmente il tanto discusso “Parco della fantasia” che raccoglie le sue creazioni all’ingresso del capoluogo arrivando da Sforzacosta.
«Per farlo capire a tutti ci vorrebbe una stele di Rosetta. Con quella gli uomini sono stati anche capaci di capire i geroglifici» sottolinea Prato che accusa: «Mosca cosa vuole da me? Quando era sindaco Maulo invece venne con un vigile e disse Qui non si tocca niente. Lui era un grande poeta». Se davvero l’ordine del giorno dovesse essere rispettato e qualcuno arrivasse a portare via le sue opere, il cavaliere avrebbe già la soluzione: «Javier Stacchiotti sarà il mio erede, lascerò a lui le mie cose. Ce ne sono tanti di oggetti che si possono buttare via ma alcuni sono preziosi. Molti mi sono stati rubati, ma se me li rubano vuol dire che piacciono».
Tra i pezzi d’epoca e quelli meno preziosi, lo stravagante Prato è particolarmente affezionato alle vasche dedicate a Alex Britti e venerdì sera ha assistito al suo concerto a Civitanova (leggi l’articolo): «Lo invitammo a cantare quando organizzavamo il Motor Show. Allora non era nessuno, ora è il più bravo d’Italia. In onore della sua canzone “La vasca” gli ho dedicato le mie vasche con i piedi, come non se ne trovano più».
Non mancano i progetti per il futuro: «Con l’assessore Narciso Ricotta stiamo lavorando alla realizzazione di un museo unico nelle Marche che raccoglierà fotografie, poesie e oggetti storici».
E la sua mania di mettere tutto da parte e raccogliere ciò che in apparenza non serve più ha una spiegazione quasi mistica: «Quando ero giovane chiesi a Dio di darmi qualcosa di speciale, mi diede questa voglia di conservare ogni cosa. Solo dopo tanti anni ho capito che era un talento».
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Sembra Vasco Rossi!!!
Leva un po di monnezza
È uno schifo!!!!
Cavalier del prato inzozzato
Museo ( al chiuso ) la decisione piu’giusta , gli oggetti ” unici “all’aperto si possono ” deteriorare ” ! ! !
Al cavalier che dice che ama la città di Maria gli dedico in suo onore il brano di Rino Gaetano “Ahi Maria” augurandogli tanta serenità!!!
Il giorno che toglierà quello zozzo sarà sempre troppo tardi
Senza parole
considerando gli scarsi fondi destinati ad Arte e Cultura , mi domando dov’è il senso del dedicare spazio e tempo a ciò che con arte e cultura caso mai avesse modo di entrarvi, vi entra solo per indirizzare alla parte opposta di questi / la mia è un opinione personale , tra l’altro con sincera simpatia per il personaggio in questione che è definibile egli stesso “arte in movimento “, ma non posso che dolermi al pensiero di quanta arte antica e di quanti giovani promesse vengano dimenticati di certo con meriti ben più riconoscibili a quelli del Prato in questione e delle sue “composizioni-creazioni-archiviazioni” ,qual’ora un solo euro pubblico fosse speso per questo “stravagante ” signore . Il presentarlo è già a me sembra delittuoso , come a dire che ciò che conta , non è la sostanza nella sua concretezza e valore , ma bensì il sapere catturare l’attenzione,non importa come ,ne importa con che ; a voler riflettere , pensando alla deriva sociale cultura, effettivamente si potrebbe trovare un riscontro di rappresentazione con quanto da Prato proposto , ma , non conoscendo cosa provoca la vista delle opere di Prato ( un campo in cui raccolti cimeli salvati dalla discarica a me sembra in probabilissima casualità di come cresciuta ,salvo fantasia di chi guarda ed abbia voglia di guardare ) nei maceratesi in genere, personalmente perdonatemi se non in accordo,ma non mi sento di poter dire che oltre ad inorridire al pensiero che quanto possa entrare in campo artistico, mi disgusta il pensiero che la mia provincia possa essere ricordata in campi culturali artistici con questa modalità di concepire arte e cultura , che ad essere buoni , non volendo parlare di “immondizia” , possiamo dirne come di “anti-arte/anti-cultura ” ??gf
Il ParkSi credo possa essere ripensato anche come uno Spazio d’Arte del “riciclo”.
Secondo me i capolavori andrebbero portati, in esposizione permanente, nel piano nobile di Palazzo Buonaccorsi. E chi non approva è un vecchio bacchettone ancora fissato con Leonardo e Michelangelo…che ignoranti.
Ma per favore facciamola finita con questa storiella !:Ma questa citta’ e’ cosi degradata ? Quello che preoccupa e’ che c’e’ qualcuno che approva questa DEGRADAZIONE ! Con queste mentalita’ puo’ mai crescere Maceratuzza ? Ferma in secula seculorum AMEN ! Ma che si pensi piuttosto a fare il sottopasso ferroviario onde evitare, ancora per anni, soste interminabili proprio all’ingresso della nostra grande metropoli !
Avendo notato che in altro articolo qualche commento pro Museo del Cav. Prato c’è stato e in questo neanche uno, voglio usare le stesse parole di Ferroni : ” Con questa mentalità, può crescere Maceratuzza?”. No, che non può crescere.I commenti di questa pagina che rispecchiano sicuramente ciò che la maggioranza dei maceratesi pensa, vi taglia proprio fuori da ogni processo di innovazione culturale e di pensiero. Il solo progresso che avete fatto a Macerata, come più volte da me detto e stato quello di trasformare ” L’Atene delle Marche ” nello “Ateneo della porchetta ” con i suoi profumi sicuramente più gradevoli dell’odore di muffa che trasuda dai vecchi vicoli e che un po’ di vivacità a riportato nel centro della città. Non è sicuramente il Cav. Prato, causa di deriva sociale o quant’altro. Anzi la dichiarazione d’amore per Macerata che fa nell’intervista, non può che farvi onore.