A destra il sindaco Romano Carancini con il premio Oscar Dante Ferretti che ha firmato il progetto di illuminazione per “Macerata che sarà”
di Federica Nardi
Mancanza di strategia comune, scelte politiche, sfortuna. Sono tanti e contrastanti i motivi che in questi giorni rimbalzano tra i corridoi e vengono additati come causa dell’esclusione di Macerata dal podio di capoluoghi che si sono aggiudicati i fondi Iti, cioè quelli che servono per finanziare strategie di sviluppo urbano. Ma la prima e l’ultima parola sarà quella scritta nera su bianco nelle relazioni della commissione regionale che ha valutato i progetti e che ancora non è disponibile alla visione. Per poco, dato che secondo indiscrezioni il Comune avrebbe già chiesto agli uffici regionali una copia dei verbali per verificare di persona i pareri dietro alla graduatoria. A Macerata in caso di vincita del progetto “In-nova”, chiamato anche “Macerata che sarà”, sarebbero toccati tra fondi europei, comunali e privati non meno di 6 milioni di euro. Ora, per un’opportunità del genere se ne riparlerà tra tre, quattro anni anche se nei prossimi mesi si potrebbero aprire nuove strade. Come quella dei fondi diretti o altri progetti Iti dedicati alle aree interne e alle aree di crisi.
Manuela Bora
Nel frattempo la Regione fuga ogni dubbio su un eventuale sfumatura politica della graduatoria. A valutare infatti è stata «una commissione tecnica – spiega l’assessore regionale Manuela Bora, che ha tra le sue deleghe quella alle Politiche comunitarie – con una composizione eterogenea in modo da rispecchiare sia la provenienza geografica sia diverse competenze». Si tratta di Mauro Terzoni e Fabio Travagliati del Pf Politiche comunitarie (rispettivamente dirigente e responsabile comunicazione), la responsabile del marketing del Servizio internazionalizzazione, cultura, turismo, commercio e attività promozionali Marta Paraventi e di Katiuscia Grassi, che per la Regione si occupa di “Analisi e programmazione ambientale ed energetica”. Unica esterna l’architetto Silvia Viviani. Tra le pecche del progetto di Macerata, dice la Bora, «che è comunque un buon progetto, c’è quella di non essersi unita con altre realtà come hanno fatto Pesaro e Fano». Anche se, in effetti, Macerata non avrebbe potuto unirsi nemmeno con la “vicina” Fermo, comunque troppo distante per presentare un progetto congiunto a norma di bando. Il punteggio del nostro capoluogo si è fermato a 70,5, pochi punti sotto Pesaro-Fano (74) e con un netto distacco da Ascoli Piceno (81,5) e Ancona (85). Fermo si posiziona ultima con 64 punti. Nel frattempo l’amministrazione maceratese e il sindaco Romano Carancini sono chiusi nel silenzio da cui escono solo per rimarcare l’amarezza di un progetto voluto e partecipato da tutta la città e a firma anche del premio Oscar Dante Ferretti. Se da un lato si tace dall’altro si recrimina, come ha fatto Carla Messi del Movimento 5 Stelle all’indomani della pubblicazione della graduatoria per i fondi Iti: «“Macerata che sarà” diventa oggi “e che ne sarà di Macerata?” – ha detto Messi – visto che ogni progettualità presentata in amministrazione era sempre condita dalla frase “lo faremo se, come speriamo, vinceremo il bando Iti”. Ci ritroviamo invece con migliaia di euro spesi per i consulenti e con una recente rettifica di bilancio di appena 1milione e 200mila euro in gran parte generata da presunti incassi da oneri di urbanizzazione di quelle meravigliose idee chiamate Piano casa e Minitematica. Loro programmano tutto malissimo, i maceratesi continuano a pagare il conto salatissimo».
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I Maceratesi votano il PD e contano come il due di coppe.
Adesso leveranno loro pure l’ospedale provinciale.
Signora Messi…faremo la fine che ci meritiamo. Abbiamo riempito la città di cultura che tutti scappano negli altri comuni per un pò di sano e semplice divertimento.
Mi viene da pensare ad una “punizione” per Macerata. Mi viene da pensare (ma sono sicuro di sbagliare) ad un certo “astio” di Ceriscioli, Sciapichetti e il PD contro Carancini. Se tante volte pensando ci si prende (ma sono sicuro di sbagliare), sarebbe una carognata contro i maceratesi e sarebbe da dire “che politica”, “che PD” e “che vergogna”. Qualcuno me lo aveva preannunciato, non volendoci credere avevo risposto che questa volta si sbagliava. Invece ci ha azzeccato!!!!!!!!!!!!!!!!!
Intanto che, giustamente ma inutilmente, il Comune chiede di leggere le carte della commissione regionale, il Consiglio Comunale (se esiste) dovrebbe chiedere di leggere le carte della Giunta Comunale sui criteri di scelta (con relativi curricula) degli esperti incarichi di redigere il progetto; si sa che comunque i consulenti saranno pagati come previsto dalla stessa norma regionale. Quella dell’alleanza Pesaro-Fano è una classica furbata, l’eccezione democratica; si sa che quei fondi erano destinati solo alle città capoluogo.
il nostro commento integrale, per correttezza:
La bocciatura del progetto maceratese “Macerata che sarà” è la fotografia impietosa delle recenti amministrazioni: poca programmazione e fatta male.
Ci speravamo profondamente in quei 6milioni che avrebbero potuto aiutare la città, ma non per il progetto partorito, bensì perché pensavamo che almeno 2 progetti peggiori del nostro potevano starci!.
Invece No, come al solito.
Il centro del progetto presentato alla Regione era il Park sì ed anche un bambino avrebbe giudicato quella operazione “non-sostenibile”. Temiamo che la “finta sostenibilità” sia stata la causa della bocciatura perché solo degli amministratori miopi possono nel 2016 parlare di sostenibilità aumentando la circolazione delle vetture private a discapito del trasporto pubblico.
“Macerata che sarà” diventa oggi “e che ne sarà di Macerata?”, visto che ogni progettualità presentata in amministrazione era sempre condita dalla frase “lo faremo se, come speriamo, vinceremo il bando Iti”.
Ci ritroviamo invece con migliaia di euro spesi per i consulenti e con una recente rettifica di bilancio di appena 1milione200mila euro in gran parte generata da presunti incassi da oneri di urbanizzazione di quelle meravigliose idee chiamate Piano casa e Minitematica.
Loro programmano tutto malissimo, i maceratesi continuano a pagare il conto salatissimo.
E basta!!!!!!
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In ogni “competizione” ci sono sempre delle vittime, qualcuno -innocente- che paga per i giganteschi progressi.
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Cavolo, mica stiamo facendo la guerra dei bottoni a pizza e fichi: non stiamo qui a pettinare le bambole… Qui si sta facendo la storia!!!!
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Ovvio che nella Grande Involuzione Culturale e Proletaria, sul campo, possa restare il cadavere di Macerata….