IL RENDERING DI CORSO CAVOUR – A sinistra l’attuale illuminazione, a destra la proposta del premio Oscar Dante Ferretti
Romano Carancini
di Federica Nardi
(foto di Andrea Petinari)
Un nuovo collegamento automatizzato tra piazza Mazzini e piazza della Libertà, nuove luci al led firmate da Dante Ferretti e IGuzzini per vestire la città e il San Paolo come teatro polivalente per allungare la stagione operistica. Sono queste alcune delle idee, scritte nere su bianco nei progetti presentati in Regione, per la “Macerata che sarà”. Con il “se” dei fondi Iti, che il capoluogo potrebbe aggiudicarsi o meno. Un punto interrogativo che però non turba lo spirito innovativo e futuristico dell’operazione, frutto di due mesi di ascolto di tutta la cittadinanza e che, in sede di presentazione alla Regione, ha ottenuto le lettere di endorsment del rettore dell’Università di Macerata Luigi Lacchè, del premio Oscar Dante Ferretti e di Piergiovanni Cerigioli di IGuzzini. «La città intera è stata l’architetto di questo lavoro – ha detto il sindaco Romano Carancini – seguendo tre direttrici: tecnologia, luoghi e persone. Vincente o no il progetto resterà come capitale per la città».
Massimiliano Colombi
A spiegare la portata della “Macerata che sarà” il sociologo e coordinatore del progetto Iti Massimiliano Colombi, di Innothink, che questa sera ha moderato i numerosi interventi che si sono alternati nell’auditorium dell’Asilo Ricci di Macerata. «I fondi Iti rappresentano solo il 5 percento di tutti quelli a disposizione in futuro», ha spiegato Colombi, ricordando insieme a Carancini che quella degli Iti «è una prima tappa della “Macerata che sarà”». Scendono nella concretezza dei piani gli altri rappresentanti di Innothink, Emanuele Frontoni, Andrea Giaconi e Marco Marcatili. Sono loro a spiegare passo passo le idee, le domande e le sfide tracciate dal progetto, nato «per declinare nel nostro territorio i fondi europei Fesra e Fse – dice Frontoni – In questo progetto ci sono 7 interventi per più di 11 milioni di euro, cofinanziati per metà dai fondi europei e per l’altra metà dal Comune e le imprese del territorio».
L’ASCENSORE PER PIAZZA DELLA LIBERTA’ – Colpisce il piano che promette di accorciare il percorso e allungare il fiato di chi raggiunge piazza della Libertà dall’altro salotto del centro storico di Macerata: piazza Mazzini. Un sogno che giace nel cassetto dal 2010, quando Carancini pensava a una scala mobile che attraversasse piaggia della Torre (leggi l’articolo). Ma in cantiere ci sarebbe un ascensore. Un passaggio automatizzato quasi dovuto nell’ottica di rendere più raggiungibile l’auditorium San Paolo indicato dallo stesso Carancini come punto focale delle traiettorie culturali della città insieme a Sferisterio, palazzo Ricci, palazzo Buonaccorsi, Mattatoio.
Emanuele Frontoni
LA LUCE DI FERRETTI, LA LUCE DEL SAN PAOLO – Al centro del progetto, quindi, idealmente e concretamente, la luce. Quella pensata da Dante Ferretti in collaborazione con IGuzzini e quella che si accende come riflettore su una città che punta a diventare una meta turistica a livello internazionale. Della prima è lo stesso Ferretti a scrivere. E lo fa in una lettera che parte dalla telefonata ricevuta dal sindaco Carancini «durante la quale mi propose di “ripensare” il piano urbano di illuminazione cittadina per mettere in risalto attraverso uno sguardo scenografico il patrimonio storico architettonico e paesaggistico della città, in un piano generale di riqualificazione che include una serie di interventi atti a migliorare la vivibilità cittadina – scrive Ferretti – Dopo un tour notturno molto accurato, una sorta di “amarcord” che spesso mi riconduce emozionato ai luoghi della mia infanzia, comincio ad annotare mentalmente le immagini cittadine illuminate in maniera disordinata da luci casuali, non dedicate. Immagino una luce più equilibrata fatta di chiaro scuri, non autoreferenziale ma che al contrario renda protagonista l’architettura, il monumento, la strada, che sottolinei senza abbagliare, restituendo i “fondali” paesaggistici della città stessa, creando prospettive con orizzonti lontani dove l’occhio possa spaziare senza barriere create da una oscurità che nega il paesaggio. Mi sono concettualmente divertito in un gioco del prima e dopo che credo renda una prima germinale idea di come vorrei “vedere” la mia Macerata. Mi auguro che l’avventura continui, sarei orgoglioso di contribuire al nuovo Rinascimento della mia città». Della seconda invece parla Frontoni di Innothink: «Vogliamo collegare i patrimoni culturali della città con segnaletiche, mappe interattive e programmando eventi di spessore nazionale e internazionale». In questa ottica San Paolo «diventa il luogo dove sperimentare nuove forme di investimenti». Per la precisione 700 mila euro, tutti coperti dai fondi Fesr. Che potrebbero permettere di allungare la stagione operistica anche nei mesi invernali, proprio nella cornice del San Paolo.
Andrea Giaconi
CULTURA, IMPRESA, SOSTENIBILITA’ – Tra i punti del progetto anche l’attivazione della banda ultra larga che «potrà permettere alle imprese di lavorare meglio e alle idee culturali e agli eventi di raggiungere velocemente tutto il mondo – spiegano Frontoni e Giaconi – prevedendo anche coproduzioni di spettacoli in contemporanea con altre piazze italiane». Sono più di 2 i milioni di euro previsti per imprese, università e enti pubblici e di ricerca, che permetteranno anche al Comune di attivare direttamente alcune borse di ricerca e all’Accademia di Belle Arti di promuovere una formazione specifica sulla luce e l’illuminazione. Un milione e 800 mila euro andranno invece alle startup e alle Pmi. Non solo sotto forma di incentivi ma anche per accompagnare l’imprenditorialità, soprattutto dei più giovani, in un connubio che considera sia le imprese tradizionali (le eccellenze maceratesi del Made in Italy), sia le nuove imprese creative. Un modo di rendere Macerata più appetibile che per forza di cose va di pari passo con un ripensamento della mobilità, a cui saranno destinati 2 milioni e 800 mila euro. «Abbiamo studiato con Apm soluzioni a basso impatto ambientale che tengono in considerazione tutti gli accessi principali alla città – dicono Frontoni e Giaconi – Pensando all’attivazione anche di forme di trasporto condiviso come il car sharing, a nuove stazioni di ricarica elettrica e alla risalita automatizzata da piazza Mazzini fino a piazza della Libertà».
Marco Marcatili
LE SFIDE, IL DIBATTITO – A chiudere la presentazione Marco Marcatili di Innothink, che ha spiegato quali sfide e domande hanno animato il progetto della “Macerata che sarà”: «Bilanciare la diminuzione della popolazione giovane, riconoscere l’esercito dei nuovi produttori all’interno della città, sfruttare il potenziale enorme del turismo, garantire una nuova qualità “contestuale” per attrarre la nuova imprenditoria, che non è più solo manifatturiera, in città – sintetizza Marcatili – da città museo a città impresa. La nuova industrializzazione è la capacità di produrre beni culturali. E le nuove infrastrutture nasceranno intorno la luce come fattore “abilitante”». A seguire gli interventi del vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, che ha ricordato che «rendere fruibili la bellezza, la storia e la tradizione forma persone con un cervello capace di pensare in modo innovativo», Piergiorgio Cerigioli di IGuzzini – «i led che illumineranno la città ci faranno risparmiare energia e porteranno anche innovazione sociale» e il rettore di Unimc Luigi Lacchè che ha ricordato il grande servizio dell’Università «nell’attrarre i giovani, che poi rimangono. Ci sono molti germi di vitalità in città ancora dispersi ma che le politiche pubbliche devono saper aggregare con una visione del futuro». In aria di polemica il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Macerata Evio Hermas Ercoli, che non si trova d’accordo sulla scelta di focalizzarsi su San Paolo, trascurando «piazza Vittorio Veneto e San Giovanni. Spero che questo progetto non sia solo un gioco facile – dice Ercoli – O rimarrà velleitario o rischia di commettere errori, se si allontana dalla politica di ascolto intrapresa».
Da sinistra: Romano Carancini, Luigi Lacchè e Nazzareno Marconi
Evio Hermas Ercoli
Nazzareno Marconi
Da destra: l’assessore comunale Federica Curzi e la direttrice dell’Accademia di Belle Arti Paola Taddei
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Bisogna progettare e operarsi per prendere i fondi europei. I soldi ci sono e bene prenderli. Ottimo!
In attesa dell’ascensore da piazza Mazzini e nell’imminenza della stagione turistica,/lirica,non si potrebbe trovare qualche migliaio di euro per dare una ripulita ai due accessi ,via Mozzi e via Crescimbeni,all’ascensore giardini/centro,che fanno veramente schifo?Conosco già la risposta: la gestione dell’ascensore e dei locali pertinenti è concessa ad una società privata e quindi il comune non ne risponde,ma questo non giustifica lì degrado in cui versa uno degli accessi principali al centro storico ,che in tanti dicono di voler rivalutare.credo che la società ,ove fosse impossibile obbligarla,non si opporrebbe ad un atto di grande magnanimità del Comune che volesse comunque provvedere a proprie spese.
fra prossimi 50 ani macerata sarà la prima citta italiana in cui avremmo ance automobili volanti ad energia magnetica altaente silenziose con ogni confort di vario tipo
Concordo ed allargo il discorso di Filippo Corridoni. Penso che in attesa della Macerata che sarà sia il caso di dare una ripulita alla Macerata attuale perché il centro storico che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città è ormai una serie di piccole succursali della discarica principale. E’ vero che bisogna migliorare il senso civico dei residenti, ma se questi non lo hanno è il caso che vengano fatti controlli seri e relative sanzioni a raffica, visto che è l’unico modo per ottenere risultati. E’ perfettamente inutile mettere i microchip sui sacchetti se poi il conferimento è notturno e su ogni tipo di contenitore. Ciò nel centro avviene puntualmente e nessuno si accorge di questo stato di degrado.
La priorità la darei all’ascensore che da Piazza Mazzini ci porti in centro per fare spese ed anche un bel giro al Centro Storico, compreso anche la fu’ Chiesa San Paolo ,visto che Ferretti ci tiene tanto.
Premetto che di tutta la questione ho seguito ben poco.
Nonostante le varie “lettere di endorsment” , anche di personalità di spicco come il Maestro Ferretti, mi è sembrato che la politica di ascolto intrapresa nei confronti della città abbia un vizio originale.
Non è stata l’Amministrazione a mettersi in ascolto (delle idee e suggerimenti e proposte dei cittadini) ma, la solito, il giro delle sette chiese è solo servito per avvisare di idee e suggerimenti e proposte condivise non si sa bene con chi…
Sicuramente condivise con chi aveva l’interesse a condividerle.
Insomma: hanno dato l’impressione che, invece di ascoltare, hanno solo parlato visto che tutto era già stato deciso….
Però magari sbaglio, visto che non ho seguito la vicenda da vicino.
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Oggi però un mio amico, parlando della Macerata che (forse) sarà, che è stato presente all’incontro, mi ha fatto notare che (se tutto va bene) i fondi reperibili saranno la metà del costo presunto totale di tutta l’operazione…
Sembrerebbe, a quanto dice il mio amcio, che non si è ben capito chi metterà l’altra metà…
Visto che i conti precisi non si sono fatti e, soprattutto, non si è parlato di “lettere di endorsment” delle varie imprese che quantificavano quanto avrebbero messo (monetariamente) nel progetto….
……L’impressione (tra il molto NON detto) che il mio amico ha avuto (magari errata) è che il 50% che manca per il progetto (sempre ammesso e non concesso che si rierisca l’altro 50%) sarà per buona parte a carico del Comune, visto che poi le imprese tireranno fuori (moneariamente) solo bruscolini…
Inoltre il pool di imprese che, a vario titolo, già svolazzano attorno al progetto (dice ancora il mio amico) non si è ben capito se lo facciano pro-bono, oppure se prevedono di ricavarci un utile.
E ci sarà (dice sempre il mio amico) un bando di gara per partecipare al progetto oppure (casomai tutto vada in porto) già si sa a chi andranno i fondi ed è già stato tutto deciso a tavolino??
Ecco appunto perchè non ho seguto molto tutta la questione rigiro le domande/riflessioni del mio amcio a chi, tra frequenta Cronache Maceratesi, potrebbe saperne più di me…
Un progetto ambizioso che ci può mettere ai primi posti su uno sviluppo sostenibile di avanguardia nel mondo. La tecnologia, la cultura ed il turismo ci proietteranno nel mondo come modello di territorio delle armonie e delle eccellenze. Il grande Padre Matteo Ricci sarà la porta d’ingresso della Cina a Macerata con un proficuo interscambio nei rapporti socioeconomici. La grande storia di Macerata continua in questo progetto che sarà un divenire continuo di passato, presente e futuro. Un progetto che ci rimette in discussione come cittadini e come istituzioni pubbliche, private e diocesane, in cui tutti devono sentirsi protagonisti e fare squadra, per la migliore riuscita di “Macerata che sarà”. Auguri ed in “bocca al lupo” ed abbasso ai gufi.
In diverse culture i gufi sono portatoti di fortuna e abbondanza….
I corvi e gli avvoltoi no
Carancini, Lacchè e Marconi, che invidiabile connubio tra politica, cultura e religione. Sembra di stare a Roma.
«Splendido splendente, l’ha scritto anche il giornale, io ci credo ciecamente»
(Donatella Rettore)