Il presidente della Regione Luca Ceriscioli insieme al Ministro Maria Elena Boschi, il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosati e il segretario Pd Marche Francesco Comi
di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
«Oggi è tutto nelle vostre mani, se non vince il sì siamo a zero, questi due anni di lavoro andati, si torna nella casella uno del gioco dell’oca. Votare sì è profondamente di sinistra». Così il ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi, arrivata in serata al teatro Cecchetti di Civitanova dopo l‘inaugurazione della sede del Pd a Porto Potenza intitolata ad Alida Pepi. Un incontro per convincere l’elettorato a votare sì al referendum di ottobre, “una scelta di responsabilità per cambiare l’Italia” come ha avuto modo di sottolineare Boschi nel suo intervento. Circa 200 le persone in sala per ascoltare le parole del Ministro, molti anche solo per scattarsi qualche selfie alla fine del comizio. Lei arriva dall’ingresso secondario per non incontrare fotografi e giornalisti al di fuori della sede del dibattito, poi prende posto fra i relatori.
Il presidente Luca Ceriscioli
Ad aprire i lavori il segretario regionale del Pd Francesco Comi, poi a seguire gli interventi del presidente della Regione Luca Ceriscioli e del capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato. Ceriscioli esprime il suo sì al referendum: «la riforma istituzionale è un percorso che rende più chiari nei confronti del cittadino ruoli, responsabilità e azioni. Meglio una competenza in meno ma meno sovrapposizioni di ruoli». Convinto sostenitore della riforma Ettore Rosato: «Se vince il no il problema non è cosa succede al governo, ma cosa succede all’Italia. Questa legislatura aveva senso se si facevano le riforme costituzionali, fatto questo l’Italia farà un passo avanti importante nella credibilità».
A chiudere è proprio il ministro che non nasconde la difficoltà nel partorire una riforma che ha avuto 5mila votazioni e oltre 4mila interventi: «A volte è stato puro ostruzionismo – spiega – in alcuni dibattiti costruttivi, abbiamo modificato la proposta iniziale. Ora il futuro del Paese è nelle vostre mani. Il lavoro svolto aveva tre obiettivi, rendere il sistema più stabile, più semplice e più efficiente».
Boschi porta come esempi la stabilità del governo con la maggioranza alla Camera e un nuovo ruolo per il Senato, l’accelerazione dei tempi di approvazione delle leggi e del sistema Regioni: «non vogliamo fare più leggi, ma rendere il processo dell’approvazione più efficace, dare tempi certi rispondere ai bisogni delle famiglie, delle aziende, degli enti locali quando ce lo chiedono, non dopo 5 anni quando magari avremo una legge perfetta, ma che non serve più. Quando la Costituzione è stata pensata il mondo era più lento, sveltire il sistema diventa un elemento di competitività del nostro Paese». E infine conclude il suo discorso/arringa: «Da un lato c’è il cambiamento e dall’altro il conservatorismo. Chi vota no significa che in fin dei conti sta bene, votare sì è profondamente di sinistra, ma questa sfida la vinciamo se sentiamo che è la sfida di ciascuno di noi per i prossimi 20 anni. E’ una responsabilità, quanti possono dire di aver inciso così tanto con il proprio voto a costruire il futuro del Paese. Qui decidiamo dell’avvenire dei figli e dei nipoti».
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Uhauha…che battuta intelligente
….qui si fà l’Europa….che le falle dilaghino! Quel che mi fà arrabbiare è che se anche ad ottobre se ne va col suo mentore, se ne va a tasche piene purtroppo.
Votare SI è di sinistra quanto sono di sinistra Renzi, Boschi, e tutti i rappresentanti del PD in Parlamento, nelle Regioni, nei Comuni.. La base del PD è un’altra cosa, la sinistra è un’altra cosa da tutti loro, e i comitati per il NO stanno dimostrando che gli elettori sono sempre migliori degli eletti. Votare SI a questa riforma è di estrema destra, ma di quella che in Italia fino al loro arrivo al Governo ancora non c’era Altro che chiacchiere, per la più brutta e antidemocratica riforma costituzionale della nostra storia repubblicana.
Piccola chiosa sull’Italicum, legge elettorale sempre frutto dei ” democratici”, che fa bene il paio antidemocratico con la riforma Boschi. Inutile insistere sulla propaganda della governabilità che assicurerebbe una legge più che truffa col guadagnarsi il primo partito un abnorme premio di maggioranza , quando è dimostrato che con i meccanismi costituzionali e gli strumenti politici, altro che se i Governi tengono in Italia, dove possono governaree persino riformare la Costituzione, esattamente come quello Renzi da 3 anni in qua, un Governo di pura nomina presidenziale, senza maggioranza al Senato,e che malappena ce l’ha alla Camera. La realtà vera è, che qui si vuole ottenere il potere assoluto. L’eliminazione totale delle opposizioni. E questo, a casa, mia si chiama regime fascista.
Ma cosa dici studiati la storia della sinistra italiana,democristiana jita a male
Boh io pensavo di essere di sinistra e voto per il sì. Però adesso vado a controllare la carta di identità .
Stasera sarà al Top
Che facce di bronzo,ci avete finito di rovinare.
Ma c’è sicuramente qualcuno che la applaude quando parla….. No?
No no no no!!! La nostra costituzione non si tocca!! I nostri nonni hanno dato la vita!!! LA NOSTRA COSTITUZIONE È LA PIÙ BELLA DEL MONDO!!! I POTENTI DELLA TERRA VOGLIONO PRENDERE LA NOSTRA BELLISSIMA SOVRANITÀ E LIBERTÀ!!!
Se c’era ancora la sinistra, la trovavate di fuori insieme a 100 poliziotti a proteggervi il fondoschiena.
Chi vota si non è di sinistra: è un lecca C………O e uno che non riesce a capire che il SI di oggi, ha lo stesso valore del SI del 1921 che portò il paese alla schiavitù con centinaia di migliaia di morti.
«Uno dei sintomi dell’arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente imponente. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.»
(Bertrand Russell)
Dividi et impera diceva Giulio Cesare e noi ancora stiamo ancorati ai vecchi ideali di destra e sinistra.
Nel frattempo gente come la boschi continua a fare i porci comodi sulle nostre spalle.
Avrei preferito si presentasse il padre e spiegasse il sistema con cui le banche hanno truffato migliaia di cittadini.
Non dimentichiamo.
Tutti allineati e coperti per un posto in parlamento (si dice al sole), aspettando la nuova riforma elettorale, 100 deputati assegnati dal partito il base alla legge elettorale (si dice liste bloccate), 100 senatori assegnati dal partito (si dice i meglio…….. della regione, proposte di riforme di leggi da 50 a 150,ecc. ecc. queste le piccole cose della riforma Costituzionale, non mi convince affatto, IO NON CONTO NIENTE, SE LA SUONANO E SE LA CANTANO. VOTO NO-NO-NO-NO-NO-NO SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE. La democrazia parlamentare ci ha garantito 70 anni di libertà.
Hanno ricordato Alida Pepi, l’ho avuta come compagna nel federale del partito per molti anni, non credo che le parole della Boschi la possa rappresentare, era una grande compagna, e non posso dimenticare le battaglie politiche da lei ha sostenute, si faceva sentire,evitiamo questi accostamenti con chi non e più con noi. ciao Alida sei sempre nel mio cuore.
Per Montecchiari. I potenti hanno (già) preso la nostra sovranità ignorando bellamente la nostra Costituzione. Loro infatti sono al di sopra delle leggi.
Signor Minnozzi, concordo su tutto però sul Senato non è come ha scritto. ma non è colpa sua, colpa di chi non informa a dovere.. Per questo ho invitato più volte a fare chiarezza sul punto il senatore Morgoni , che però non ha mai risposto
Il testo definitivo del DDL Boschi , all’art 2 quinto e sesto comma, quindi il testo che andremo a votare al referendum e riguarda il cuore della riforma sulla nuova composizione ed elezione del Senato , prevede infatti in ultima stesura , che dei 100 senatori, 21 saranno sindaci , 1 per regione, nominati dal consigli regionali, 5 senatori nominati dal Capo dello Stato , e 74 senatori-consiglieri regionali DIRETTAMENTE SCELTI, ELETTI , DAI CITTADINI, IN CONCOMITANZA DEL RINNOVO DEI CONSIGLI REGIONALI; POI PROCLAMATI DAI CONSIGLI REGIONALI . Pertanto il nuovo Senato si formerà, non attraverso le elezioni politiche come per i 630 deputati alla Camera, ma con le amministrative che si tengono ogni 5 anni , la cui convocazione non coincide però con le politiche, e neanche fra le varie regioni . Per questa diversa modalità d’elezione, perciò, se ad ottobre o novembre vincesse il SI, si verificherà iinevitabilmente, che quando torneremo a votare a fine legislatura, nel 2018, -o anche prima- avremo la Camera ma per eleggere i nostri 2 o 3 senatori .- rebus sic stantibus -,noi nelle Marche, ad esempio, dovremo attendere il 2020.. Questo aspetto cruciale non può restare in dubbio una volta chiamati a votare una riforma di tale portata , e difatti per scioglierlo sono andata a leggere le disposizioni transitorie , art.39, e finali , art 40, che dovrebbero servire a dettare tempi e modalità di applicazione dei nuovi articoli costituzionali ,ma , io almeno, dal comma 3 al comma 7 dell’art 39, non ho trovato un minimo chiarimento, anzi, una confusione ancora più grande.
Io voterò SI, voglio contribuire a cambiare il sistema che, obsoleto, imperversa nel nostro Paese da oltre 50 anni.
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A furia di scavare, anche senza l’aiuto del senatore Morgoni che fa orecchie da mercante nel caso specifico, qualcosa di più sto capendo, e vi dico cosa.anche se ” non è un bel capire” Sotto , intanto, potete leggere quanto recitano i commi 5 e 6 dell’art 2 DDL Boschi che riformano l’art 57 della Costituzione sulla composizione ed elezione del Senato. limitatamente, però nel DDL in questione alla sola composizione. Infatti , la legge cui rimanda il comma 6 non esiste , dev’essere ancora scritta e poi votata da Camera e Senato. L’attuale Senato, si presume. Si tratta di una legge elettorale ad hoc per l’elezione del nuovo Senato. E già, a me, la cosa puzza di imbroglio per come formulato il comma 5, in modo alquanto sibillino, giusto come contentino inserito per soddisfare la minoranza dem che aveva presentato la sua proposta affinché anche il Senato fosse elettivo, e quindi fargli votare la riforma.
Comma 5: La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge di cui al sesto comma.
Comma 6 : Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci, nonché quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio».
Andando avanti, se però si va a leggere l’art 39 del DDL Boschi – Disposizioni transitorie- al comma 3 leggiamo: . Nella legislatura in corso alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale, sciolte entrambe le Camere, non si procede alla convocazione dei comizi elettorali per il rinnovo del Senato della Repubblica.
al comma 4: Fino alla data di entrata in vigore della legge di cui all’articolo 57, sesto comma, della Costituzione, come modificato dall’articolo 2 della presente legge costituzionale, la prima costituzione del Senato della Repubblica ha luogo, in base alle disposizioni del presente articolo, entro dieci giorni dalla data della prima riunione della Camera dei deputati successiva alle elezioni svolte dopo la data di entrata in vigore della presente legge costituzionale. Qualora alla data di svolgimento delle elezioni della Camera dei deputati di cui al periodo precedente si svolgano anche elezioni di Consigli regionali o dei Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano, i medesimi Consigli sono convocati in collegio elettorale entro tre giorni dal loro insediamento.
al comma 5 : I senatori eletti sono proclamati dal Presidente della Giunta regionale o provinciale.
e infine al comma 6, UDITE UDITE: 6. La legge di cui all’articolo 57, sesto comma, della Costituzione, come modificato dall’articolo 2 della presente legge costituzionale, è approvata entro sei mesi dalla data di svolgimento delle elezioni della Camera dei deputati di cui al comma 4.
QUINDI, PRATICAMENTE: NEL SESTO COMMA DELL’ART 2 E’ SCRITTO CHE ENTRAMBE LE CAMERE DOVRANNO APPROVARE LA LEGGE SULL’ELEZIONE DEL NUOVO SENATO, MENTRE AL COMMA 6 DELLE DISPOSIZIONI TRANSITORIE STA SCRITTO CHE TALE LEGGE ELETTORALE, DUNQUE ORDINARIA, E’ APPROVATA ENTRO 6 MESI DALLA DATA DI SVOLGIMENTO DELLE ELEZIONI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI.
ALLORA: MA CHE SE FUMANO? O ERANO ‘MBRIACHI QUANDO L’HANNO SCRITTA? Cocca mia tanto caruccia , Miniistra Boschi ma 6 mesi dopo lo svolgimento delle elezioni della Camera con la tua riforma costituzionale, ma dove stanno più le due Camere per votare entrambi la legge elettorale di cui al comma 6 art. 2 della TUA riforma ? UNA SOLA CE N’E’ DI CAMERA A QUEL PUNTO, QUELLA DEI DEPUTATI. IL SENATO ATTUALE, PUF, SPARITO, ANDATO, COME DA COMMA 3 TUO ART. 39, PER CUI COME POTREBBE VOTARE UN SENATO INESISTENTE INSIEME ALLA CAMERA , UNA LEGGE CHE SERVE PER LA SUA STESSA ELEZIONE?
MA ROBA DA MATTI FORTE, MA FORTE TANTO ! Vi prego, ditemi che sono io che non ho capito un tubo. Ne sarei più felice che sapere di stare nelle loro mani, e che qualcuno è disposto pure a votare per il SI!
p.s., anche se nessuno se ne fregherà di leggere i miei commenti nel merito più merito della riforma, ché tanto quel che conta è votare SI o NO per partito preso, per convenienza o convinzioni personali varie al di là della logica, del buon senso, della giustezza della riforma, “purché si riformi” per qualcuno, non crediate non abbia contemplato il fatto che i 6 mesi potrebbero decorrere da prima della data fissata per le elezioni, ma in tal caso vi faccio presente :
1) quando mai in Italia è stata fissata con 6 mesi d’anticipo , data certa elettorale per le politiche.
2) poniamo che ad ottobre o novembre passasse la riforma, il suo tempo per l’entrata in vigore è di 90 giorni, quindi a gennaio o febbraio 2017 QUESTO Senato è fuorilegge, e così tutta l’architettura legslativo-parlamentare oggetto della riforma..
3) da ottobre o novembre 2016 al 2018, scadenza naturale della presente legislatura, per qualsiivoglia motivo questo Governo cadesse, , perchè allora, previdentemente, non inserire nella riforma costituzionale oggetto di referendum confermativo,negli appositi articoli le modalità di elezione del nuovo Senato? Una seria riforma costituzionale avrebbe previsto questo e altro. Ma una seria, no questa Renzi- Boschi.
Questa riforma costituzionale insieme alla riforma elettorale sono profondamente antidemocratiche. Con queste riforme il parlamento non rappresenterà più il popolo italiano. Permetterà a chi vince, che rappresenterà una minoranza del Paese, di decidere le maggiori cariche dello stato, vanificando quei contrappesi costituzionali. Andiamo incontro ad aprire le porte alle possibilità di un regime autoritario, in un’Italia in cui la deficienza democratica sull’informazione e sui conflitti di interesse è da Paesi del terzo mondo.
Votare NO alla riforma costituzionale è l’unica arma democratica che ci rimane contro una deriva autoritaria.
Non c’è nessuna ragione di governabilità che può espropriarci della sovranità popolare con un’adeguata rappresentanza parlamentare.
Per precisare meglio: votare sì è profondamente stalinista. E’ necessario che chi ha il potere possa usarlo senza impedimenti e senza dover convincere la gente.
Queste intelligenti riforme che parlano di camere, mi sa che vengono scritte in una camera a due o tre piazze, tra un bicchier di vino ed un caffè, per dirla alla Gino Paoli.