di Monia Orazi
Nessuna speranza di poter mantenere aperti i punti nascita, chiuderanno il 31 dicembre, il giorno della vigilia di Natale il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini ha firmato la determina che dispone la chiusura, in attuazione della delibera regionale in materia. Accanto le firme di Nadia Storti direttore sanitario Asur e di Pierluigi Gigliucci, direttore amministrativo Asur, che completano il lungo documento, la determina 913. Rimaste inascoltate le proteste dei settempedani e dei comitati delle altre due città dell’anconetano. Il destino di San Severino è stato discusso nella conferenza con i sindaci dell’area vasta il 13 novembre scorso. Lo scorso 18 dicembre si è tenuto un incontro organizzativo al quale hanno partecipato anche i medici ed i referenti dell’ospedale di San Severino e del reparto maternità. Dal verbale dell’incontro si apprende che entro lunedì 28 si sposteranno 8 posti letti in Ginecologia a Macerata, avendo così a dispostizione 30 posti letto per pazienti ostetriche e due sale parto, tutti i parti sia i cesarei programmati, che quelli spontanei avverranno a Macerata. Nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia di San Severino resteranno la chirurgia ginecologica dal lunedì al venerdì, che sarà potenziata accogliendo quella di tutta l’area vasta 3, come referente provinciale, per farlo serviranno dai tre ai sei mesi. I medici saranno presenti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, le urgenze dovranno andare a Macerata. Sarà matenuta l’attività ambulatoriale. Per Macerata si stima un aumento di parti del 40 per cento, a seguito della chiusura di San Severino ed Osimo. Attualmente a San Severino ci sono 4 ginecologi a tempo pieno ed uno part time, da uno dei presenti all’incontro è stato auspicato il trasferimento di 5 ostestriche da San Severino a Macerata, inoltre se ci saranno più di 1500 parti l’anno, dovranno essere assunte altre tre ostetriche. San Severino nel 2014 ha avuto 581 parti, Macerata 1245, Fabriano 400, Osimo 644, Civitanova 749.
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Tutti a macerata pure noi che facciamo 80km che bello schifo
Al peggio non c’è mai fine…..
Decisione francamente incomprensibile….si sta giocando con la vita delle persone….
Si tagliano servizi importantissimi per la gente, però si continua a rubare.. Maledetti.
Nella mangiatoia regionale ancora non sono sazi. Stanno chiudendo e togliendo servizi ai cittadini per accaparrarsi gli incentivi facendo credere che si risparmia mentre ci saranno piu’ uscite di denaro pubblico.
Solo tasse e servizi quasi a zero….bene .
che schifo..
Questa gente ci considera zero anzi peggio, un fastidio. Quando prendono queste assurde decisioni, cerco sempre di capire se loro sono in grado di capire. Siccome credo che sanno quello che fanno, non dovrebbero occupare certi posti. Si ci sono andati, ma quando è più che evidente che non rispettano niente e nessuno, bisognerebbe farlo loro presente. Già in sei mesi sono diventati insostenibili. Per i prossimi anni dove arriveranno? Mah!?!?
Vado alla estrapolazione:
Si partorirà in pronto soccorso, in ascensore o sulle scale per le più fortunate, oppure tra Visso e Ussita in mezzo alla neve, guardati a vista da lupi famelici o caprioli curiosi che cercano di capire perché gli uomini sono tanto strani. Hanno tutte le comodità, e trasformano un parto in una puntata di Chicago Hospital.
Qualcosa non va! Per adesso, poi andrà peggio. Può Ceriscioli permettersi di calpestare le più elementari regole civili, come quella di avere un ospedale vicino casa per partorire. No, non può. Non ha nessun diritto e non esiste che qualcuno come Renzi o la Lorenzin appoggiati dai tanti utili idioti per dirla alla Lenin, stiano massacrando l’Italia.
spero che ve ne ricordiate alle prossime amministrative,pidioti!
… e se invece si CHIUDESSERO TUTTE LE REGIONI? Gli ospedali, il personale medico, le apparecchiature , le strutture sul territorio, servono, NON CI SERVONO LE REGIONI.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/25/nelle-regioni-la-politica-costa-1-miliardo/790393/
La politica dovrebbe svolgere una funzione di servizio ai cittadini , mentre qui , da quella europea a quella locale, siamo tutti ormai al servizio della politica. Che chiamare politica non è neanche esatto. E’ puro esercizio di potere legittimato dal voto democratico, ma che di fatto ci pone al pari di sudditi, come quando i sovrani oberavano di tasse su tasse, balzelli su balzelli la popolazione che non riceveva niente in cambio, nessun diritto. Sto esagerando? vedete voi. Solo per restare nella sanità – senza parlare di strade, infrastrutture, istruzione , trasporti etc. – Il dermatix necessario al piccolo Simone non è un diritto alle cure ma una regalia, un dono, una concessione, proprio come facevano i sovrani con le loro elargizioni. Proprio come nelle vecchie favole di Natale col re buono.
Non poteva che finire che cosi.
VERGOGNATEVI