Il comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino ha mantenuto la promessa, oggi è stato presentato un esposto denuncia contro il presidente della Regione Luca Ceriscioli, come annunciato nell’ultimo incontro alcuni giorni fa (leggi l’articolo). A sfilare davanti alla caserma dei carabinieri alcune decine di cittadini, tra cui due giovani donne incinte, che si sono ritrovati questa mattina davanti al bar dello Stadio, per firmare il documento preparato dall’avvocato Marco Massei. Nell’ esposto si ipotizza una turbativa oppure una possibile interruzione di pubblico servizio, qualora il punto nascita fosse davvero chiuso il prossimo 30 dicembre. E’ attesa intorno al 22 dicembre, la firma del provvedimento di chiusura da parte della giunta regionale, ma in queste ore si susseguono le pressioni sull’esecutivo regionale, perché faccia un passo indietro, sulla decisione di chiudere i punti di Osimo, Fabriano e San Severino.
Proprio il 22 è in programma una nuova manifestazione con cortei di auto dai due centri anconetani, per poi portare la protesta in Consiglio regionale. Alla testa del picchetto di questa mattina a San Severino il battagliero Marco Marchetti, 82enne ex primario di medicina dell’ospedale settempedano, che alcuni anni fa ha deciso di scendere in campo, a difesa della struttura quando si era iniziato a parlare della possibile chiusura del punto nascita. «Ceriscioli deve prendersi le sue responsabilità se decide di chiudere – spiega il segretario del comitato Mario Chirielli – qui il territorio è vasto e la viabilità insufficiente, in caso di emergenza, una donna dove dovrebbe andare? Suona strano il silenzio di tanti sindaci della montagna che dovrebbero preoccuparsi per primi della salute delle donne residenti nei loro comuni». Il legale Massei aggiunge che se Ceriscioli firmerà il provvedimento di chiusura, il comitato ricorrerà al Tar, anche autofinanziandosi.
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