di Monia Orazi
In futuro si potrà nascere probabilmente solo a Macerata, anche il punto nascita di Civitanova che non raggiunge i mille nati l’anno, rischia di chiudere a fine 2016. Questo è emerso ieri sera, durante l’incontro a San Severino tra il sindaco Cesare Martini, il vicesindaco Vincenzo Felicioli ginecologo dell’ospedale settempedano ed il comitato per la difesa dell’ospedale (leggi articolo). Chiara la richiesta al primo cittadino: chiedere al presidente della Regione Luca Ceriscioli, la deroga alle chiusure prevista dal decreto del ministro Beatrice Lorenzin, per le zone montane. «Ceriscioli non ci ha dato nessuna possibilità di discussione sul punto nascita, per lui la riforma sanitaria della 735 è giusta e la vuole applicare integralmente, San Severino con 581 parti ha tutte le caratteristiche per rimanere secondo la deroga concessa dal decreto Lorenzin (che riguarda i punti nascita con meno di 500 nati all’anno). Ma Ceriscioli ha detto chiaramente che non ha intenzione di chiedere la deroga sulla chiusura al ministero, perché non sta applicando l’accordo Stato-Regioni. Civitanova ha le stesse caratteristiche di San Severino, ma si chiude qui, è una scelta esclusivamente politica, se voi sperate nella deroga, io sono una persona seria, speranze non sento di darvele».
Martini ha riferito quanto riportato dal direttore sanitario dell’Asur Nadia Storti, presente all’incontro con Ceriscioli: «Quella di Ceriscioli è una decisione politica che io non condivido. Resterà un punto nascita per area vasta, più uno aggiuntivo a Torrette e l’altro a Pesaro Marche Nord. Civitanova che non raggiunge i mille parti l’anno, sarà sottoposta a monitoraggio il prossimo anno e potrebbe chiudere, così ha detto la Storti». I membri del comitato non hanno risparmiato le critiche a Martini e Felicioli. «Ci sono state riconosciute cose aggiuntive che nella 735 non c’erano – ha spiegato Felicioli – come la dermatologia e tutta la chirurgia maggiore, ginecologia salvo il fatto che il reparto resterà chiuso il sabato e la domenica, continuerà a funzionare, al momento non ci sono i presupposti per un ricorso, se sbagliamo qualche mossa non portiamo a casa nulla. Se ci tolgono la week surgery e le altre specializzazioni qui non verrà più nessuno, si chiuderà tutto, l’ospedale diventerà una casa della salute».
Il consigliere regionale Luigi Zura Puntaroni intanto annuncia battaglia: «Presenterò una mozione che riguarda i punti nascita di Osimo, Fabriano e San Severino, non mi interessa finire sui giornali, in momenti come questo occorre essere uniti». Più cauto Martini: «La delibera che riguarda San Severino dovrebbe essere fatta intorno al 22 dicembre, ci aspettiamo che gli impegni assunti verbalmente dal presidente Ceriscioli siano mantenuti e messi nero su bianco, se questo non succede siamo favorevoli a tutte le mosse politiche». Per il consigliere provinciale Pietro Cruciani: «Chiudere il punto nascita è la premessa per chiudere il pronto soccorso».
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Ma sì…. Chiudiamo tutto e torniamo ai parti in casa….
I vertici del partito comunista regionale insieme a quelli di San Severino Marche, di Civitanova Marche e di altre cittá a guida comunista hanno deciso di chiudere i reparti neonatali in modo da limitare nascite che potrebbero modificare lo strapotere delle maggioranze comuniste che guidano molti comuni. Questa scelta scellerata dimostra anche una pericolosa evoluzione degli iscritti al partito comunista che prima si limitavano a mangiare i bambini ed adesso invece hanno deciso di non farli nascere!!!
Ok. Chiudete gli altri man potenziate Macerata. Ci sono periodi in cui non hanno posto per mamme e bimbi
No ma votateli ancora!!! O non andate a votare che è uguale!!! Siete ridicoli e siete dello stesso partito
Ma l’alternativa non può essere fare un appalto per la gestione da parte di uno o più privati, con costi sicuramente più bassi, come già avviene per molte RSA? Se il pubblico non riesce piuttosto che chiudere sarebbe meglio una gestione privata.
Io, da quando mi ricordo, sono sempre stato democratico, non per scelta, per nascita. Come uno che quando nasce è cattolico, apostolico, romano. Cattolico pazienza, apostolico non so cosa vuol dire, ma romano proprio no! ” La Democrazia ” di Gaber.
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