di Gabriele Censi
Gli elettori sono chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio e del presidente della Regione e, in provincia di Macerata, per sindaco e consiglieri del comune capoluogo e di Petriolo. Si vota solo nella giornata di domenica 31 maggio dalle 7 alle 23. Gli scrutini inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi per le regionali mentre si rinviano a lunedì 1 giugno dalle 14 per le comunali.
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L’elettore deve presentarsi al seggio con la tessera elettorale e un documento di identificazione. Chi non ha la tessera elettorale o l’ha smarrita, deve richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza.
SCHEDA AZZURRA – Elezioni comunali.
A Macerata si vota con il doppio turno per eleggere il sindaco e 32 consiglieri. Se nessuno dei 9 candidati sindaci ottiene la metà più uno dei votanti i primi due classificati vanno al ballottaggio, previsto per domenica 14 giugno con urne aperte sempre dalle 7 alle 23. I modi in cui si può votare sono tre: è possibile tracciare un segno solo sul nome del candidato ed in questa maniera si dà la preferenza al sindaco, ma non alla lista o alle liste a suo sostegno; oppure tracciare un segno solo sul simbolo di una lista ed in questa maniera si dà la preferenza ad essa ed anche al candidato da essa sostenuto; infine è possibile anche il voto disgiunto tracciando un segno sul simbolo di una lista e sul nome di un candidato, anche non collegati fra loro. Con 9 candidati gli spazi sulla scheda che contengono i nomi dei sindaci sono molto ristretti e quindi nell’apporre il segno l’elettore dovrà fare molta attenzione a non uscire dal rettangolo per evitare contestazioni, soprattutto nel caso di voto disgiunto. Va ricordato che – accanto al voto di lista – è possibile indicare una preferenza per 1 o 2 consiglieri, purché questi siano di sesso differente (maschio e femmina), se si esprimono due preferenze senza distinzione di genere resta valida solo la prima.
In caso di elezione al primo turno i seggi sono ripartiti proporzionalmente senza premi se anche le liste collegate al sindaco superano il 50% dei voti. Se queste raggiungono almeno il 40% e non ce ne sono altre contrapposte che hanno la maggioranza viene assegnato il premio fino al raggiungimento del 60% (19 su 32). Può verificarsi invece il caso di elezione del primo cittadino senza una maggioranza di consiglieri se le liste collegate restano sotto il 40% o quelle contrapposte (singolarmente o in coalizione) superano il 50%.
Nel ballottaggio restano fermi i collegamenti dichiarati nel primo turno; i candidati ammessi al ballottaggio possono dichiarare nuovi collegamenti con ulteriori liste. Il sindaco eletto ottiene il premio di maggioranza con il 60% dei seggi (19 su 32) alle liste collegate (il premio non scatta se già al primo turno le stesse liste o quelle di opposizione avevano superato il 50%). In altri termini se viene espressa una evidente difformità tra il voto per il sindaco e quello per la lista (con il voto disgiunto) la legge limita il margine di operatività del primo cittadino a favore del consiglio. I candidati sindaci non eletti occupano il primo seggio disponibile per le liste collegate (se queste hanno superato la soglia minima per avere almeno un consigliere)
Tutti i candidati al consiglio comunale di Macerata
La scheda di Petriolo
A Petriolo (comune con popolazione inferiore a 15 mila abitanti) si vota a turno unico e si eleggono il sindaco e dieci consiglieri. Non si prevede il voto disgiunto, per cui se si esprime una preferenza ad un sindaco, automaticamente si vota la lista che lo appoggia. Sono possibili le preferenze per i consiglieri comunali, ma c’è da fare una distinzione per i comuni minori come nel caso di Petriolo (popolazione sotto i 5.000 abitanti) in cui si può esprimere una sola preferenza invece che due. Per vincere bisogna ottenere il maggior numero di voti, anche soltanto uno in più. Alla lista collegata al sindaco vengono assegnati i 2/3 dei seggi (7).
SCHEDA VERDE – Elezioni regionali. L’elettore ha queste opportunità: può votare per una delle liste provinciali e per il candidato a presidente collegato alla lista votata; può votare solo per il candidato a presidente, senza alcun voto di lista. In questo caso il voto si intende validamente espresso anche a favore della coalizione alla quale il candidato a presidente votato è collegato; può votare solo per una lista provinciale. In tale caso il voto si intende validamente espresso anche a favore del candidato a presidente collegato alla lista stessa. Può inoltre esprimere un voto di preferenza scrivendo il cognome, o il nome e cognome, di uno dei candidati a consigliere regionale compreso nella lista provinciale votata. È nullo il voto disgiunto, cioè quello espresso a favore di una lista provinciale e di un candidato a presidente non collegato alla lista stessa.
Saranno 1.297.459 (627.386 uomini e 670.073 donne) i marchigiani chiamati alle urne, rispetto alle regionali del 2010 c’è un incremento dello 0,7%, 278.849 a Macerata (+1,9%). Gli elettori sceglieranno i 31 componenti (30 consiglieri e il presidente della Giunta) che formeranno l’Assemblea legislativa della decima legislatura (2015-2020). Potranno esprimere il proprio voto nelle 1.583 sezioni elettorali delle cinque circoscrizioni provinciali in cui sono ripartite le Marche: 408 a Pesaro e Urbino (26%), 469 ad Ancona (30%), 322 a Macerata (20%), 168 a Fermo (11%), 216 ad Ascoli Piceno (14%). I seggi vengono assegnati in proporzione al numero degli abitanti risultante dall’ultimo censimento generale della popolazione. La distribuzioni di genere è cosi ripartita, sempre sulla base delle circoscrizioni elettorali provinciali: Pesaro e Urbino 144.402 uomini e 151.684 donne; Ancona 189.792 uomini e 204.863 donne; Macerata 134.397 uomini e 144.452 donne; Fermo 71.293 uomini e 75.974 donne; Ascoli Piceno 87.502 uomini e 93.100 donne.
Il Consiglio regionale è composto da trenta consiglieri. L’assegnazione dei seggi avviene in modo proporzionale con una soglia di sbarramento del 5% (derogabile se almeno un gruppo di liste che fa parte della coalizione abbia superato il 3%) e un premio di maggioranza eventuale: alla coalizione vincente vanno comunque 18 seggi se ha raggiunto il 40 per cento; 17 se ha superato il 37; 16 se ha superato il 34. Entra in Consiglio il candidato presidente collegato alla coalizione arrivata seconda
Tutti candidati del collegio di Macerata
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Alle precedenti elezioni il quadratino con il nome del candidato sindaco era sempre a sinistra ben separato, poi di fianco al nome le varie liste che lo supportavano.
Era quindi pertanto facile e semplice sbarrare il nome del Sindaco e, eventualmente, votare il candidato di un’altra lista (voto disgiunto).
La X sul nome del candidato Sindaco era visibile, senza possibilità di errori, ed altettanto era visibile la X sulla lista scelta.
Stavolta (presumo per problemi di spazio) il nome del candidato Sindaco è sopra l’elenco delle liste che lo supportano.
Invece che allargare leggermente la scheda, ed averlo a sinistra come alle precedenti elezioni, stavolta il nome del candidato Sindaco è sopra APPICCICATO alla prima lista he lo supporta
Penso alle persone anziane, a chi è ipovedente, magari a chi si emopziona per il primo voto….
Quindi risulta MENO FACILE fare la X sul rettandolo del nome del candidato Sindaco, SENZA involontariamente rischiare di finire sopra il simbolo del partito…
Con il rischio che poi si trovi uno sbaffo sulla lista sotto il candidato Sindaco, ma magari una preferenza per altra lista: SAI LE CONTESTAZIONI E LE LITIGATE????
Era troppo semplice fare una scheda di 4-5 cm più grande e non fare tutto questo appiccicaticcio???
Oppure, essendo noi in Itlaia dove il semplice diventa complicato, è fatto apposta??
Caro Gianfranco, da quello che vedo in giro e nel mio lavoro, NON HO MAI incontrato la semplificazione.
Effettivamente è già complicato votare per via degli spazi ristretti e non è che siano poi cosi chiari i voti disgiunti, unilaterali, di lista di preferenza ed ecc. se ce ne sono altri. Ma quello che mi lascia veramente perplesso è il perché se scelgo due candidati devono essere di genere, espressione che proprio odio come dire genitore uno o genitore due. Non sono libero in libere elezioni di votare chi voglio? Allora, per me ridurre la scelta a femmina o maschio è piuttosto riduttiva. A che ne dica la Carta d’Identità, dove talaltro viene indicato il sesso alla nascita se si presenta senza ombre dubbiose, perché devo decidere in base ad un appunto burocratico e non ad una specifica essenza personale. Se sono maschio o femmina io o chi decido che sia il mio rappresentante ci possiamo sentire: maschietto, maschione , maschiaccio, femminuccia , femminiello , femminella, femminina, femminetta o femminuccia o femminaccia ecc. ecc. quindi gli spazi devono essere sufficienti a coprire tutte le varianti. Quando si vogliono complicare cose che sarebbero semplicissime se fatte da persone intelligenti e non da problematici burocrati che lo si faccia per bene. La scheda elettorale supera il mezzo metro, beh ingombrante per ingombrante si poteva fare di due metri per due. Buon voto. Anche se non volete votare, però avete il desiderio che uno o più partiti si ridimensionano, andate a votare contro. Mi dicono che sia l’unico modo.
@ Franco Marini
La mia bravissima professoressa di italiano, del biennio delle superiori, amava dire che solo qui in Italia avevamo appositamente l’UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici) 🙂 🙂 🙂