di Alessandra Pierini
Edoardo Mentrasti, 58 anni, coordinatore regionale di Sel, sposato con una figlia, presenta la sua candidatura come frutto di un processo democratico al termine del quale si è messo al servizio di un’ impresa che, secondo lui, potrebbe riservare qualche sorpresa.
Come è maturata l’idea della sua candidatura?
«A partire da settembre abbiamo iniziato un percorso di formazione che abbiamo chiamato Cantiere delle Altre Marche, con l’obiettivo di cucire diverse anime della sinistra, allargando anche ad altre forze, quali esponenti di comitati, di Fiom e Cgil di liste civiche e ambientali ed esponenti di Libera.
Mi sono messo al servizio perchè abbiamo bisogno di definire una prospettiva di Sinistra che io definisco “come Dio comanda” che sappia avanzare una proposta di governo. A fronte della deriva del Pd e di una politica malata, c’è bisogno di una forza nuova che sappia coniugare al meglio conflitto e progettualità».
Quali sono le vostre soluzioni per l’occupazione, problema molto sentito nelle Marche?
«Le politiche del Pd, con Renzi a livello nazionale e con Spacca a livello locale, per non parlare dei precedenti, hanno fatto cilecca. In particolare Le Marche hanno conosciuto contraddizioni serie, il Pil è crollato proporzionalmente, la disoccupazione è salita ben oltre il 10 e la precarietà è molto marcata. Per non parlare dell’abuso dei voucher, con i tirocini formativi e lo scandalo di Garanzia Giovani, sistema preferito un modulo molto più rispondente alle reali esigenze come quello dell’apprendistato. Manca una politica di formazione del lavoro. Noi avanziamo l’ipotesi di un’agenzia per l’innovazione che intervenga nell’economia e stimoli lo sviluppo. In termine di ricerca e innovazione le Marche sono fanalino di coda. Proponiamo poi un piano straordinario per il lavoro articolato in tre punti. Il primo è il risanamento idrogeologico, il secondo è la politica di risanamento urbanistico che rimetta a posto porzioni rilevanti di edificato da trasformare in nuovi alloggi sociali, per finire l’acquisto di terra e mezzi tecnici ai disoccupati strutturali e ai giovani in cerca di prima occupazione. Altro punto cardine è il reddito di cittadinanza per almeno 20mila cittadini marchigiani messi peggio sulla scala sociale che devono avere diritto ad un aiuto e ad una protezione. Accanto a questo bisogna intervenire sul credito intervento a favore delle piccole e medie imprese».
Se sarete eletti come interverrete nell’affaire biogas?
«Per gli impianti già oggetto di contenzioso, sarà la magistratura a fare il suo corso. Sul piano politico faremo di tutto perché nuovi impianti possano essere approvati solo qualora rispondano alle necessità di piccole imprese produttrici. Quindi devono avere una corrispondente e stare dentro un perimetro ristretto. Non si devono prestare a usare scarti agricoli di interi territori o addirittura provenienti da altre regioni».
A tal proposito, cosa pensate del futuro del cementificio Sacci?
«Sono stato assessore all’Ambiente in regione dal 1995 al 2000. Allora, oltre a costruire i parchi regionali oggi massacrati, approvammo il primo piano rifiuti nelle Marche senza inceneritori. La possibilità di usare il cementificio Sacci per bruciare rifiuti ci sembra sbagliato. Dobbiamo puntare a monte alla riduzione dei rifiuti e al riciclo».
A Macerata parte della sinistra è schierata in una coalizione di cui fa parte anche l’Udc. Questo non snatura la vostra idea della famiglia?
«La nostra linea è quella di una sostanziale alternatività al Partito Democratico. Delle eccezioni locali si assumeranno la responsabilità coloro che le hanno stipulate. Devo dire che l’Udc con l’operato del suo assessore sulla famiglia è stato una tragedia nel piano regionale. La consegna alla famiglia in ottica regressiva del compito prioritario di protezione sociale ci vede lontani. Ho partecipato anche ad un convegno ad Urbino con tutti gli attori delle politiche regionali e il giudizio di tutti verso l’operato regionale è sommamente negativo. I tagli alle spese sociali sono state enormi, ma anche la filosofia che ha attraversato questi ultimi anni è da combattere. La linea da seguire è stata data da Nichi Vendola, anche nei giorni scorsi nelle Marche (leggi l’articolo)».
Nei giorni scorsi Matteo Salvini, leader di Lega Nord, all’abbazia di Fiastra ha dichiarato che Macerata ha da scontare il peccato di aver dato i natali a Laura Boldrini, vostra massima esponente (leggi l’articolo). Cosa risponde?
«Salvini non merita neanche una risposta».
Quali sono le sue aspettative sul risultato elettorale?
«Penso che avremo un buon risultato, vedo molta rabbia e disincanto ad esempio tra gli elettori del Pd, stanchi della deriva della direzione di Renzi. Una quota di questi consensi potrebbero venire a noi. Pensiamo di poter diventare una piccola sorpresa di questo turno elettorale»
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Basta poi non ritornare all’ovile i soccorso del vincitore.