di Marco Cencioni
Inseguito dai carabinieri per quasi due ore a bordo di una Mercedes con targa rubata, semina il panico nell’entroterra. Preso dopo la fuga un 26enne, di origine serba, denunciato per possesso di arnesi da scasso e ricettazione. Il giovane, residente a Napoli, ieri era a bordo della vettura con altre persone quando è stato fermato in località San Giacomo di Gualdo, sulla provinciale 54, dopo aver forzato un posto di blocco, ultimo episodio di una serie di alt evasi durante la fuga. La Mercedes classe C Kompressor 3mila turbo, con vetri oscurati, infatti è stata intercettata per la prima volta a Piediripa, vicino alla filiale di Banca Sella, attorno alle 12, dai carabinieri di Corridonia che hanno notato che la targa con cui viaggiava era stata rubata alcuni giorni prima da una Ford Focus a Sant’Elpidio a Mare. Il conducente dell’auto si è accorto della presenza dei militari e si è subito diretto a forte velocità verso l’ingresso della superstrada imboccandola in direzione di Civitanova. I carabinieri lo hanno inseguito a bordo di una Fiat Punto si servizio. Poco prima dell’uscita per Morrovalle il conducente ha deciso per l’ inversione ad U, immettendosi sulla carreggiata opposta, in direzione monti. Nel frattempo sono state allertate tutte le pattuglie in servizio nell’entroterra e a Passo San Ginesio l’auto, diretta sempre a velocità pericolosissima verso Sarnano, è stata intercettata e seguita per un tratto di strada da una pattuglia della stazione di San Ginesio che, però, ma è riuscita a fermare i fuggitivi, abili nel far perdere le tracce nelle strade interne. L’ulteriore intervento di altre pattuglie del Radiomobile e delle stazioni di Sarnano, Loro Piceno e Penna San Giovanni ha permesso di stringere il cerchio attorno alla Mercedes che ha proseguito la fuga verso la provincia di Fermo, passando nell’entroterra e, quindi, percorrendo la provinciale 54 Gualdo – Penna San Giovanni. A Gualdo il posto di blocco forzato con gli occupanti della Mercedes che hanno urtato un muretto subendo un danno al veicolo che, dopo alcuni chilometri, ha impedito loro di proseguire. Abbandonato il mezzo, la fuga è continuata a piedi nei boschi sino a che uno dei componenti del gruppo, il 26enne, non è stato fermato. La presenza di arnesi da scasso ritrovati nel veicolo ha lasciato presupporre ai carabinieri che gli occupanti della Mercedes si trovassero in zona per compiere attività illecite, furti o rapine, sulle quali ora i militari della Compagnia di Tolentino stanno compiendo tutte le indagini, anche per identificare i complici dell’uomo fermato. Oltre agli arnesi da scasso, nell’auto c’erano una parrucca e dei guanti da lavoro, tre paia di occhiali scuri, una grossa mazza e un grosso piede di porco.
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bravi caramba
io spero solo che gliene abbiano date tante … ma tante … ma tante … tante da mangiare in futuro gli omogeneizzati
“…per lui è scattata una denuncia.” Dopo tutto quel bordello. In Italia le leggi sono state fatte con la concertazione coi sindacati della malavita?
Dopo tutto quello che ha fatto “una denuncia”. Meglio non leggere certe notizie. Povera Italia
Rimandare immediatamente in quel di Serbia
W l Italia …. dell ingiustizia….
Solo una denuncia…..roba da pazzi. E poi se ti fermano per una cavolata ti fanno piangere. È proprio vero che siamo un paese ridicolo. Ma prendeteli a bastonate e chiudeteli in uno stalletto con i maiali. Stai a vedere che riescono a dire pure che non erano loro.
Per un reato di questo tipo il buon senso suggerisce arresto e processo per direttissima. La legge, purtroppo, no. Solidarietà alle forze dell’ordine: sappiano che i cittadini di buon senso sono dalla loro parte.
Per fare un paragone: Quando mi hanno trovato con un bollino da 11€ non applicato al libretto di circolazione (una tripla registrazione, di cui il concessionario da cui avevo acquistato l’auto si era dimenticato di informarmi) mi hanno sequestrato il mezzo, fatto un multone (circa un mese di stipendio), condannato in base ad un articolo che mi equiparava ad un trafficante di auto rubate.
Gli zingari sono intoccabili. C’è sempre l’attenuante culturale che li rimette sempre e comunque in libertà. Anche quando, come in questo caso, arrivano alla tentata strage.
la solita razza inferiore che non si è integrata…
Vista la continua fuga, la pericolosità di guida, la targa rubata e quant’altro…. Se fossimo stati in un qualsiasi Paese Civile lo avrebbero fermato a forza di raffiche di mitraglietta.