Gender ed educazione scolastica, la questione continua a far discutere dopo il partecipato convegno al cinema Excelsior a Macerata, nel corso del quale l’avvocato Amato, presidente del movimento “Giuristi per la vita”, ha espresso le sue opinioni (leggi l’articolo).
Guarda il video integrale dell’incontro
Sul tema interviene Gianni Menghi, maceratese,ex componente del direttivo di Forza Italia:
«Bagno di folla per l’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita e legittima soddisfazione in curia e nei gruppi promotori dell’incontro all’Excelsior sul disegno di legge Scalfarotto contro l’omofobia e sui progetti gender nelle scuole. Se la scommessa organizzativa e culturale è stata vinta, non sono però mancate sbavature e forzature che lasciano aperti dubbi e domande per più approfondite riflessioni e un vero confronto di idee. Il modello della serata d’altronde, un unico relatore e nessun dibattito, ha mostrato tutti i suoi limiti, tanto più che nel mondo ecclesiale e tra i cattolici impegnati nella cultura e nella politica le posizioni sono variegate. Si pensi al filmato trasmesso in sala, che accostava addirittura gli orrori della Shoah alle campagne contro l’omofobia, per i diritti Lgbt (diritti per le persone lesbiche, gay, omosessuali o transgender) e per la cultura gender nelle scuole; un accostamento che avrebbe potuto far saltare molti sulle sedie e che invece è passato via liscio, segno che l’assuefazione alla gara a chi la spara più grossa, tipica della caciara televisiva e dello sfogatoio via social network, contagia ormai pure il popolo di Dio. Per non dire poi della incosciente leggerezza con cui il leader dei giuristi per la vita ha negato che esistano in Italia sentimenti e atteggiamenti di discriminazione e offesa verso coloro che vivono, magari solo all’apparenza, un orientamento o una condizione sessuale fuori da certi canoni: persone che, troppo spesso, invece di essere accolte con sguardo puro, cioè evangelico, vengono osservate con occhio pornografico. Un conto è smascherare il sindacalese conformista, vittimista e corporativo di certe associazioni del mondo Lgbt; un conto, inoltre, è chiamare col loro nome, “lobby gay”, certi giochi di sponda e favoritismi presenti in vari ambienti, dal Vaticano al mondo dello spettacolo. Un altro conto, invece, è mostrare un’agghiacciante indifferenza per la sofferenza ingiusta di persone che portano la croce di Cristo al posto e meglio di molti monsignori e di altrettanti fedeli laici. L’avvocato Amato ha preferito richiamare “il peccato di sodomia” e mettere in allarme sul rischio che vengano denominate come famiglie non meglio precisate convivenze tra uomini e cani eccetera. E ha chiesto all’uditorio, a proposito di alcuni protocolli scolastici che prevedono un’istruzione sessuale spinta ai bambini: “come chiamereste uno che insegna a vostro figlio a masturbarsi?” e diversi sventurati risposero quel che il relatore si attendeva…
E’ stata perciò davvero provvidenziale l’indignazione, ingenua e maliziosa insieme, di due ragazzi presenti all’Excelsior, di tutt’altra idea e militanza rispetto agli organizzatori dell’evento. Il più mite dei due, Giorgio Cornelio, diciottenne studente maceratese, eccentrico, artista e poeta, ha interrotto il relatore ponendogli una domanda ma l’avvocato Amato non ha accettato il contraddittorio, rimandando alla fase successiva del dibattito (che in realtà la moderatrice ha poi annullato, se mai fosse stato previsto, riducendolo a “solo due domande!”, mentre Amato puntualizzava: “domande, non interventi!”). Intanto due membri del numeroso servizio d’ordine predisposto per l’occasione si avvicinavano lesti a Cornelio, restando vicino a lui con l’evidente intento di intimorirlo e di stroncare sul nascere un eventuale gesto di protesta o disturbo. Il ragazzo tuttavia era più capelli anni ’70 e borsa in pelle d’ordinanza che muscoli e infatti accorreva in suo soccorso l’altro ragazzo, più scattante e reattivo, che lo “liberava” e “scortava” fino all’altra parte della sala.
Alla fine, non senza intoppi e mormorii, i due hanno posto le loro domande, per nulla banali in verità ma che, vista anche l’atmosfera elettrica che si era creata, non hanno trovato grande ascolto. Aveva chiesto Cornelio, dopo aver evocato la figura di Mario Mieli (uno degli animatori e ispiratori storici del movimento omosessuale e trangender, figura tragica e complessa, il cui suicidio fu ed è scandalo più della sua vita): “Se è ideologia la teoria del gender propagandata negli opuscoli che avete additato stasera, non è altrettanto ideologica ed educastrante quella che proponete voi?”, citando così un termine, “educastrante”, molto presente proprio nei testi di Mieli. E in effetti il rischio che si scivoli nell’ideologia c’è tutto, quando certe battaglie culturali vengono condotte per far trionfare valori che vengono, da una parte, così gonfiati di retorica e aspettative da separarli dal confronto col fuoco reale e contraddittorio dell’esperienza, mentre, da un’altra parte, vengono assolutizzati fino a privarli di senso, separandoli dalla fonte originaria della fede in Cristo illuminata dalla ragione. Lo stesso valore della vita, ad esempio, diviene assoluto e ideologico: il suo senso non è più legato alla vittoria di Cristo sulla morte… L’altro ragazzo, invece, integrando la domanda del compare Cornelio, aveva chiesto in sostanza chi tutelasse i bambini rispetto all’esercizio concreto della funzione educativa della famiglia: una domanda capitale, liquidata anch’essa con una certa superficialità. Si possono infatti difendere giustamente i diritti dei genitori rispetto alle invadenze di Stato e istituzioni scolastiche ma non è per nulla peregrino preoccuparsi di evitare una concezione autarchica, proprietaria ed esclusivista del ruolo educativo della famiglia.
I disastri peggiori avvengono nelle famiglie chiuse, non in quelle aperte al mondo e alle relazioni esterne. Peraltro, come insegna l’episodio evangelico di Gesù nel tempio, il compito dei genitori cristiani non è di attirare i figli a sé ma di custodirli e donarli per il regno di Dio. I cattolici, anche nelle sacrosante battaglie culturali contro le prepotenze di legislazioni subdole e illiberali sull’omofobia e contro lo stato etico travestito (a sentire Amato) da orwelliane porno-maestre che guidano dalla cattedra sedute masturbatorie di fanciulli in fiore, ecco, i cattolici, non dovrebbero mai smarrire, oltre a ragione e misura, il filo indissolubile che lega parola e vita, verità e carità. Di fronte al dilagare del politicamente corretto, all’imposizione legislativa, burocratica e giudiziaria di modelli culturali e morali che negano il principio di realtà, all’avvitamento onanistico dell’Occidente che si balocca con brutte copie di un illuminismo infantile da garzantina sdrucita mentre l’Islam fondamentalista bussa alle porte, anzi, le sfonda, ecco, di fronte a tutto ciò, la chiesa cattolica può rispondere in tanti modi. Non so, con tutta sincerità, se quello dell’ospedale da campo di papa Francesco sia il modo migliore. Credo, tuttavia, che soluzione ancora peggiore sia quella di spingere la chiesa in trincea per combattere guerre sbagliate o di lanciarsi a petto nudo contro un nemico invisibile. Togliete dal palco certi vanitosi energumeni verbali e metteteci una suora luminosa, un prete da (eu)carestia, un frate scalzo o anche, accidenti, uno sciamannato cattolico della domenica, basta che sia appassionato a Cristo e non ci distragga dalla croce sul Golgota e dal sepolcro vuoto della Resurrezione, e perché no, in virtù di tutto questo, ci aiuti a far bene l’amore, cioè a farlo con gioia e moralità, non a guardare dal buco della serratura delle nostre paure oscene».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
gianni chi?
ha ragione su tutta la linea. oggi l’Avvneire (almeno la sua edizione on line) ha festeggiato il superamento di 100.000 firme contro l’ideologia del gender mentre a taranto un gay veniva picchiato per strada da dei ragazzini che volevano difendere i valori tradizionali.
Bravissimo, Gianni. Non sai come sono contento di leggere le tue parole!
Posso intuire, pur non avendo partecipato al convegno, che all’alta domanda: come chiamereste uno che insegna a vostro figlio la masturbazione? i 1700 abbiano risposto a una voce: pedofilo.
Forse questo è il punto fondamentale… perché l’orrore dell’omosessualità è così viscerale e terrorizzante nei sedicenti normali, sebbene non rappresenti per essi una minaccia concreta e ragionevole?
Non c’è forse tanto cristianesimo nell’omosessualità? tanta femminilità, tanto porgere l’altra guancia, tanto offrirsi al martirio e al dolore fisico, tanto confessarsi?
Ma la confessione, sacramento che secondo la Bibbia avrebbe dovuto essere pubblico e scambievole (confessatevi l’un l’altro i vostri peccati dice san Giacomo) è stato trasformato da una Chiesa ignobile e ignorante in un atto furtivo e segretissimo. Così la masturbazione, il gesto più naturale universale e inevitabile che si possa immaginare, non solo è stato considerato atto impuro ma è stato anche abbandonato alle iniziative autodidattiche del fanciullo. Uno dei principali doveri dei genitori dovrebbe essere aiutare i figli a raggiungere un’equilibrata conoscenza della sessualità e certamente anche insegnare loro a masturbarsi. La psicanalisi ci insegna che necessariamente nel rapporto dei genitori con i figli c’è una componente pedofila, anche perché nell’inconscio d’ognuno di noi vi è un variegatissimo plurimorfismo sessuale assieme a una disperata sessuofobia. Proprio il bisogno di negare a perdifiato che la genitorialità sia una specie di pedofilia legalizzata deve aver mosso i 1700 ad applaudire l’Amato.
Caro Pavoni, la sessualtà non si insegna: semplicemente irrompe come dato naturale. Ben venga allora chi vorrebbe educare bambini e ragazzi non lasciandoli soli in balìa della pornografia dilagante, del “passaparola” tra coetanei (amplificato dai Social Network) e, soprattutto, dei silenzi imbarazzati in famiglia o delle favole catechistiche sulla castità (parlo di favole perché la visione catechistica del sesso è tanto bella idealmente quanto lontana dalla realtà concreta di adolescenti e non solo, tanto che confessionali e studi di psicologi sono pieni rispettivamente di fedeli e di clienti!). La crociata di Amato e di chi gli si è accodato ha due scopi: evitare a ogni costo che le persone omosessuali e transessuali ricevano qualsivoglia rispetto e riconoscimento sociale dei loro affetti in modo che restino nell’ombra, nel nascondimento e nel ludibrio; inoltre, evitare che in Italia si rompa l’omertà della non-educazione sentimentale e sessuale cui purtroppo le nostre famiglie sono abituate dietro il comodo paravento del “pudore” (posso chiederle se nella sua si affronta il tema con schiettezza e competenza? Nella mia non è successo e da quel che so non accade in quasi nessuna). Magari nelle nostre scuole si parlasse serenamente e scientificamente di masturbazione, il problema è che qualcuno pensa che tacendo le cose, queste cessino magicamente di esistere! Che ci piaccia o no, però, non è così.
Permettetemi un post scriptum: e poi chi sarebbe il “nemico invisibile”? Le persone omo-transessuali? La scienza? Gli educatori che si rifanno ad essa invece che ai dettami religiosi?
Tra tante ciance da parrucchieri e articoli che informano i fatti, finalmente l’intervento di qualcuno che sa, contravvenendo agli impacci linguistici che creano ideologie e crociate dal nulla.
Sig Menghi tutto questo sproloquio per non aver capito una cosa semplice semplice: qui non c’è in ballo il rispetto dell’omosessuale come persona, nè il tema era quello dei cosi detti diritti, che io credo ampiamente garantiti a tutti dalla costituzione italiana: qui c’è qualcosa di più concreto. C’è la pretesa di imporre modelli educativi univoci e pretesi giusti ed indiscutibili a tutti tramite la scuola pubblica, un modello che fondamentalmente prevede l’essere uomo o donna non stabilito dal fatto biologico, mentre io credo che la scelta di essere diversi da come si è nati debba essere una scelta esclusivamente individuale per il rispetto di tutti.
Qui si entra a gamba tesa sull’educazione dei figli di tutte le famiglie, peraltro in modo anticostituzionale(l’educazione non è prerogativa dello stato!) attuando una sorte di educazione univoca di massa simile a quella dei regimi autoritari e concretizzandosi una discriminazione semmai alla rovescia di quella ipotizzata contro gli omosessuali. Fa specie che uno come lei che ha militato in un partito che faceva sua la bandiera liberale si accodi al coro sinistro di una legge liberticida come questa o forse è un ex perchè è stato buttato fuori?
no e’ un ex…perche’ forza italia non conta piu’ nulla…..
comunque caro Menghi il suo intervento si commenta da solo….ci si abbassa a tutto pur di racimolare due votarelli…sono lontani i tempi dei Silvio Furioso eh….
l’educazione come gia’ detto sopra va’ lasciata alle famiglie e non allo stato e smettiamola una buona volta di prendere a picconate la famiglia comunemente intesa.
Gentile Sig. Spalletti, l’unico modello di educazione sessuale finora veramente imposto a scuola è quello di derivazione biblica. Altre voci -anche scientifiche- vengono sempre prontamente bloccate. Naturalmente quando non c’è una spessa coltre di imbarazzato silenzio.
Seguendo il suo ragionamento e quello dell’avv.Amato, la scuola dovrebbe astenersi da ogni tipo di educazione perché ci sarebbe la famiglia onnipotente a venir prima: dunque niente filosofia, niente storia, niente corsi di letteratura, niente scienze, tutti questi insegnamenti infatti potrebbero facilmente confliggere con l’impostazione educativa delle famiglie degli alunni! Strano che altrettanta indignazione non vedo per l’ora di religione, che tra l’altro costa pure parecchio ai soldi pubblici e genera notevoli disuguaglianze tra i docenti…
Comunque ribadisco anche a lei le osservazioni che ho fatto qualche post più sopra: all’attuale diseducazione/ineducazione sessuale e sentimentale preferisco l’introduzione di corsi a base scientifica per i nostri figli, sappiamo tutti che in famiglia di queste cose non si parla e che loro finiscono con l’informarsi laddove e da chi sarebbe meglio che non vadano a parare.
La informo per sua cultura che nessuno “sceglie” il proprio genere né il proprio orientamento sessuale: ci si sente uomini o donne, ci si sente attratti da un genere piuttosto o dall’altro o da entrambi, avviene tutto molto naturalmente. Tant’è vero che la pretesa di “eterosessualizzare” il genere umano è clamorosamente fallita (visto che le persone omosessuali o bisessuali esistono eccome nonostante stigma sociale e persecuzioni vare e proprie!); altrettanto ridicolo, dunque, è pensare -come fa l’avv. Amato- che si possa “omosessualizzare” qualcuno o l’intera società!! Educare al rispetto di tutte le sessualità e a riconoscerle è semplicemente quello che la comunità scientifica afferma ormai da decenni, osteggiata dai fondamentalismi di ogni parte.
Quanto ai promotori di questo convegno, se vuole posso illustrare a lei e ai lettori di CM come sono nati i “Giuristi per la vita”: dalla loro storia capirà che l’educazione dei ragazzi è solo un (ottimo) specchietto per le allodole al fine di perseguire ben altri scopi. E purtroppo molta parte del modo cattolico (e non solo) c’è cascata in pieno.
Sig Perilli
vedo che anche lei non ha capito il nocciolo della questione, provo a spiegarmi. A scuola non insegnano nessuna concezione biblica, la quale nel caso deriverebbe dall’origine naturale delle cose, che grazie a Dio, ha dato la possibilità all’umanità di perpetuarsi fino ad oggi dato che fino a prova contraria(a parte qualche eccezione cromosomica come nel caso di ermafrodismo) si nasce anatomicamente maschi e femmine inoltre l’ora di religione è di libera scelta e si può non accettare: se il 90% delle famiglie lo fa si vede gli sta bene così, o no? La scuola dovrebbe laicamente insegnare il rispetto dell’essere umano e credo lo faccia e riguardo la sessualità deve insegnare ai ragazzi a conoscere il proprio corpo e semmai educare ad una sessualità consapevole premessa fondamentale per proteggersi dalle numerose malattie sessualmente trasmesse che stanno aumentando a dismisura proprio per l’uso disinvolto del proprio corpo dovuto ad una non conoscenza. Punto. Non deve imporre modelli ed ideologie per legge nè tentare di convincere le masse che il sole gira intorno alla terra, classico dei regimi autoritari. Io pago le tasse quanto lei per sostenere la scuola pubblica ed ambedue abbiamo diritto a che ai nostri figli non vengano inculcate ideologie a noi non confacenti sia su un fronte che sull’altro. Tutto qui.
Con questo la saluto.
L’insegnamento della religione cattolica è facoltativo, ma si distingue in modo sostanziale dagli insegnamenti opzionali e aggiuntivi previsti dall’autonomia scolastica. Infatti tale insegnamento è facoltativo per gli alunni, ma non per lo Stato, in base al Concordato[33]. La collocazione oraria dell’ora di religione non può essere studiata in modo da permettere l’uscita anticipata o l’ingresso posticipato da parte degli alunni che non intendono avvalersene, dato che non può essere previsto alcun trattamento che discrimini gli alunni che frequentano o non frequentano l’ora di religione[34].
Per questo motivo il Ministero dell’Istruzione ha disposto che gli alunni che non seguono religione hanno il diritto di frequentare attività alternative[35]. Tali attività devono essere didattiche e formative, pur escludendo da esse le attività curricolari comuni a tutti gli alunni[36]. Le istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di fornire l’insegnamento dell’ora alternativa alla religione cattolica[37].
I temi di insegnamento da svolgere durante l’ora di attività alternative deve essere legato all’approfondimento di quelle parti dei programmi più strettamente attinenti ai valori della vita e della convivenza civile[38], all’approfondimento di quelle parti dei programmi di storia e di educazione civica più strettamente attinenti alle tematiche relative ai valori fondamentali della vita e della convivenza civile[39] e devono concorrere al processo formativo della personalità degli alunni[40].
I docenti di attività alternative, alla pari con i loro colleghi di religione, partecipano a pieno titolo ai consigli di classe concernenti l’attribuzione del credito scolastico e agli scrutini, si esprimono sull’interesse manifestato e sul profitto raggiunto dagli alunni che essi seguono[41]. Gli insegnanti di attività alternative possono essere scelti tra quelli interni alla scuola o appositamente assunti e la loro attività di insegnamento è valutabile nelle graduatorie di circolo e istituto.
Gentile Sig. Spalletti, la sua risposta dimostra quanti problemi abbiamo noi adulti (e in particolare noi credenti) a vedere e a orientarci nella realtà che ci circonda e dà ragione all’avv. Amato sull’unica cosa che mi vede d’accordo con lui: il titolo di quell’ignominioso convegno. Infatti, chi educa sessualmente questi ragazzi? Nessuno, questa è la realtà. Tantomeno noi adulti che addirittura pretendiamo dalla Bibbia che ci dia risposte scientifiche (ottimo il suo riferimento al sole e alla terra: lo sa che ci sono cattolici che non hanno ancora digerito il caso-Galilei?) dicendoci addirittura ciò che è “naturale” e ciò che non lo è! Che ci piaccia o no, è “naturale” tutto ciò che esiste in natura, che è tangibile, visibile, dimostrabile. Il resto sono solo giudizi morali che noi diamo alle cose: ha mai pensato che se tutti avessero la vocazione di diventare presbiteri cattolici, per esempio, il mondo si estinguerebbe allo stesso modo in cui si estinguerebbe se tutti fossero sterili o omosessuali? Eppure nessuno si sogna di vietare alle persone di diventare sacerdoti cattolici o di negare alle persone sterili la possibilità di vivere, di amarsi, di sposarsi, di adottare figli! Alle persone omosessuali invece… Non le suona un po’ strano?
Quindi io opto per una scuola laica e scientificamente orientata, alla dottrina ci penseranno le parrocchie e i genitori con l’esempio. Comunque è triste notare che noi adulti non siamo all’altezza di affrontare temi così “naturali”: dietro alla “libertà di educazione” si cela solo il nostro imbarazzo e la nostra volontà di nasconderci dietro qualche pagina di catechismo pur di non doverci almeno confrontare sia con i dati scientifici che con la realtà dei nostri figli. Mi vien da chiedere: come ci siamo educati noi alla nostra sessualità se rifiutiamo con tanto sospetto vigore ogni prospettiva appena differente dalle nostre “incrollabili” (?) certezze? E ancora: educare all’accoglienza e al rispetto di tutte le sessualità consapevoli significa votare il pianeta all’autodistruzione per sterilità o significa semplicemente renderlo più accogliente e rispettoso della dignità di TUTTE le persone umane? E soprattutto: possiamo accettare il discorso di chi ci dice che certi tipi di amore ne distruggerebbero altri? La realtà di quei Paesi in cui c’è il matrimonio per tutti e dove l’educazione alla pari opportunità e alla pari dignità di tutti gli orientamenti e i generi sessuali ci racconta l’esatto contrario di quel che con sicumera dice l’avv. Amato: lo sa, per esempio, che in Francia ci sono in media 3 figli per coppia? E che da quando sono stati approvati i PACS, e ora il matrimonio per tutti, le nozze tra eterosessuali sono aumentate? Sono statistiche, non rivelazioni bibliche.
@paolo spalletti. Caro Spalletti, lei mi rimprovera, rinfacciandomi la mia militanza liberale, di “accodarmi al coro sinistro di una legge liberticida”, quando ho scritto invece di “sacrosante battaglie culturali contro le prepotenze di legislazioni subdole e illiberali sull’omofobia e contro lo stato etico…”. Quanto all’essere effettivamente “ex componente del direttivo di Forza Italia” (come ha precisato CM per scelta redazionale di trasparenza e correttezza nei confronti dei lettori, mentre io naturalmente ho firmato l’intervento solo con nome e cognome) la rassicuro: nessuno mi ha buttato fuori, anzi, invitato a entrare nel nuovo direttivo, ho scelto semplicemente di non fare parte di organismi ancora nominati e obbligati ad agire in un’emergenza statutaria e organizzativa che dura dallo scioglimento del Pdl. Tutto qui. Per il resto, forza Robur, come sempre.
Caro Gianni, le reazioni e i comment iche hai suscitato improntati al più becero anticlericalismo ( si, anche i cristiani possono essere anticlericali, dimenticando forse che Cristo ha eletto la Chiesa come sua Sposa) e al più estremo laicismo, dimostrano che il tuo intervento, sicuramente improntato alla buona fede, è completamente fuori strada. Non ho potuto ascoltare la conferenza, che appunto è stata annunciata come tale, non una conferenza-dibattito quindi, ma ho ascoltato commenti positivi da parte anche di non cattolici. La strada di fare del vittimismo da parte delle persone non eterosessuali falsa i termini del problema. Con amicizia Patrizia
Una constatazione fisiologica. Mentre le lesbiche (così vengono definite dal dizionario, fino a quando non lo purgheranno per non accusarlo si omofobia), possono subire il sacrificio di utilizzare lo sperma maschile per farsi fecondare, per i pederasti (così vengono… eccetera) non è possibile rimanere incinti. Per cui si devono rivolgere agli uteri in affitto, una della parte speculativa dell’ideologia del Gender (in italiano, Genere). Questa ideologia è un lavaggio del cervello di tipo psichiatrico totalitario, già usata dai de-programmatori. In effetti con il Gender si vogliono deprogrammare i bambini e i ragazzi, uniformarli sessualmente, annullano le pulsioni maschili e femminili. E’ d-i-a-b-o-l-i-c-o. Tutto iniziò con Adam Weishaupt, fondatore degli Illuminati, in funzione anticristiana, continuò che Aleister Crowley, in funzione antireligiosa, ci ha provato il bolscevismo e il nazismo in funzione anti-cristiana e anti-religiosa. Oggi, si sono infiltrati perfino nella Chiesa cattolica, spaccata in due su questo ed altri argomenti…
Andiamo sul pratico. Fa da battistrada al Gender la proposta di legge Scalfarotto, che col paravento dell’omofobia, fa in modo di chiudere bocca e azione a chi opporrà al Gender nelle scuole di ogni ordine e grado e nella società… E’ inutile perdere tempo a disquisire. Chi non vuole farsi chiudere la bocca dalla legge Scalfarotto, e rischiare di diventare “genitore uno e genitore due”, come ha proposto dal famosa Kyenge, e non vuole il lavaggio del cervello ai propri figli e nipoti dal Gender, deve non votare i partiti che hanno presentato la legge Scakfarotto. Ossia il PD, Sel e M5S…. Si dirà che questi partiti tengono al benessere dei lavoratori e della povera gente? Anche Hitler risollevò in nove anni la Germania dall’indigenza, il cui gli Alleati, prima di tutti la solita Francia idiota, la gettarono dopo aver perso la Prima Guerra mondiale. Dette il benessere, che fece accettare la dittatura, la guerra e il razzismo al popolo tedesco. Non posso svendere la mia libertà di pensiero, di parola e di azione ad un PD, a Sel e a M5S, propugnatori della legge Scalfarotto col paravento dell’omofobia per il Gender. Quindi, sono orientato a non andare a votare, oppure a votare q
@Eco Pat. Ti ringrazio Patrizia per la franchezza con cui onori l’amicizia e per lo spirito genuino di paolina “correzione fraterna”. Credo sia sempre meglio evitare di giudicare il merito di un intervento dalle reazioni e dai commenti che suscita, tanto piu’ quando si tratta di un intervento articolato e su una materia complessa. Fai bene a preoccuparti di chi vorrebbe separare fede e chiesa (tu lo chiami anticlericalismo becero) ma e’ bene anche tenere presente il rischio del clericalismo sul quale peraltro papa Francesco ha detto parole schiette e taglienti rivolte ai fedeli con e senza tonaca. Insomma, la chiesa cattolica in fondo non puo’ che essere anticlericale… Quanto al laicismo estremo, immagino tu ti riferisca a chi nega il senso religioso dell’uomo e qualsiasi dignita’ di pensiero e di ragione alla fede; oppure a chi vorrebbe relegare l’esperienza religiosa allo spazio interiore di ognuno e all’ambito privato. Se pero’ con “laicismo estremo” si intende indicare, ad esempio, la posizione di chi propone un sistema di regolazione dei rapporti tra stato e chiesa cattolica diverso da quello concordatario con i suoi vari annessi e connessi, questa posizione mi sembra si possa semplicemente definire una manifestazione possibile del principio di “corretta e piena laicita’.
: il vizio è il Cristianesimo
Prima proposizione. – Viziosa è ogni specie di contronatura. La più viziosa specie d’uomo è il prete: egli insegna la contronatura. Contro il prete non si hanno motivi, si ha la prigione.
La predicazione della castità è istigazione pubblica alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni contaminazione della medesima mediante la nozione di «impurità» è vero e proprio peccato contro il sacro spirito della vita.
Chi mangia allo stesso tavolo con un prete sia proscritto: con ciò egli si scomunica dalla retta società. Il prete è il nostro Ciandala – lo si deve mettere al bando, affamare, menare in ogni specie di deserto.