di Marco Cencioni
Sono state consegnate in Comune questa mattina le 4000 firme raccolte dal comitato cittadino tolentinate “Salviamo il Green dalla speculazione”. “La revoca della delibera che prevede la demolizione dell’asilo Green, la realizzazione in luogo dello stesso di una struttura ad uso commerciale, la cementificazione e l’utilizzo quale pertinenza della struttura commerciale dello spazio verde adiacente all’asilo Green e la cementificazione dello spazio del parco della Pace adiacente al complesso Rodari/King”: questo quello che chiedono i firmatari della petizione. La delegazione è arrivata all’ufficio protocollo del comune alle 12, 30 e ha lasciato i 288 fogli con le firme. Poi, all’uscita, i rappresentanti del comitato – nato circa sette mesi fa – hanno ribadito le loro ragioni. “Più che un giorno importante speriamo che sia una tappa fondamentale di un processo – affermano i portavoce del gruppo – vuol dire che i cittadini si sono svegliati. 4000 firme sono tante e hanno l’obiettivo di far recedere l’amministrazione da questa delibera. Il nostro è un comitato sorto in maniera spontanea, non è di stampo politico o formato ad arte, ma nato perchè è normale insorgere nei confronti di una decisione assurda. Non si può abbattere un asilo restaurato nel 2010 per farci un centro commerciale. La delibera è sciagurata – proseguono i portavoce – perchè pensata per perseguire l’interesse di pochi. Si sacrifica lo stile di vita di un intero quartiere con una manovra non chiara e molto sospetta per la collettività: qualcuno ci guadagna, di certo non i cittadini. Senza pensare che anche la qualità della vita della zona ne sarebbe gravemente danneggiata. Invece di mettere mano ad un fabbricato funzionante e recentemente ristrutturato – concludono – perchè non si lavora per migliorare altri asili della città, dato che alcuni sono ridotti veramente male?”.
Nel documento di accompagnamento delle firme al Sindaco, di cui una copia è stata protocollata anche per i capi gruppo consiliari e per il presidente del consiglio comunale, il comitato insiste: “Un’ opera, più che frutto di fantaspeculazione, deve essere realizzata se utile, anzi, di questi tempi, se necessaria. Crescita significa miglioramento delle condizioni di vita delle persone, non aumento di cubature o sperpero a vantaggio di pochi: di certo non si avvantaggeranno del progetto i bambini, gli scolari, i residenti, gli anziani, i comuni cittadini. È innegabile che l’unica opportunità offerta sarà per il costruttore degli immobili e per l’attività commerciale che andrà ad insediarvisi.È poco per parlare di bene comune”.
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Speriamo che l’amministrazione mostri buon senso e lungimiranza e ascolti la voce dei cittadini.
Un invito a tutti a non abbandonare la protesta. Tutti improgetti psono belli finché restano sulla carta, la realtá peró é sempre diversa.